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Autore: nuccetta    28/04/2014    11 recensioni
"Una lunga navata che aspetta solo di essere attraversata, il lungo vestito bianco che si inceppa sotto i tuoi piedi fragili, i sorrisi commossi delle persone che ami di più, lui che ti aspetta all'altare, guardandoti come fossi la cosa più bella che gli sia mai accaduta. Già, mentre tutti sono impegnati ad ammirare la sposa nella bellezza del suo giorno, io osservo gli occhi dello sposo, lucidi di commozione, brillanti come diamanti non appena scorge il suo sorriso. Perchè è in quegli occhi che si vede il vero sì, il motivo per cui questo giorno ha avuto inizio, il racconto di una storia d'amore che, qualunque essa sia, è sorprendente e bellissima perchè li ha condotti qui, davanti a centinaia di persone, a scambiarsi una promessa, ad augurarsi amore eterno ed una vita felice.
I matrimoni sono da sempre la mia più grande passione, amo viverli il giorno stesso, riguardarli sorridendo nel filmino, amo pensare che prima o poi tocchi a tutti essere felice e amo sperare che quel giorno arrivi anche per me".
Dal primo capito
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Katherine Pierce, Stefan Salvatore | Coppie: Damon/Elena
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ci sono alcune cose di cui non parliamo

Perchè è meglio farne a meno

Mantenere solo un sorriso

Ci stiamo innamorando e disinnamorando

Lo stesso dannato problema

Insieme per tutto il tempo?

Non si può mai dire mai

 

Never say never”, The Fray

 

 

 

 

Una lunga navata che aspetta solo di essere attraversata, il lungo vestito bianco che si inceppa sotto i tuoi piedi fragili, i sorrisi commossi delle persone che ami di più, lui che ti aspetta all'altare, guardandoti come fossi la cosa più bella che gli sia mai accaduta. Già, mentre tutti sono impegnati ad ammirare la sposa nella bellezza del suo giorno, io osservo gli occhi dello sposo, lucidi di commozione, brillanti come diamanti non appena scorge il suo sorriso. Perchè è in quegli occhi che si vede il vero sì, il motivo per cui questo giorno ha avuto inizio, il racconto di una storia d'amore che, qualunque essa sia, è sorprendente e bellissima perchè li ha condotti qui, davanti a centinaia di persone, a scambiarsi una promessa, ad augurarsi amore eterno ed una vita felice.

I matrimoni sono da sempre la mia più grande passione, amo viverli il giorno stesso, riguardarli sorridendo nel filmino, amo pensare che prima o poi tocchi a tutti essere felice e amo sperare che quel giorno arrivi anche per me.

“Ahi, piano. Mi hai appena punta con l'ago”.

Rimbecco con gentilezza Margot alle prese con il vestito di pizzo che indosso, poi guardo la mia immagine nello specchio e penso che questo sia il vestito perfetto, quello giusto per me.

“Fatti vedere, ma cheriè. Oui, questo vestito sembra cucito su di te”.

Sorrido allo sguardo soddisfatto della mia sarta di fiducia e penso che in fondo abbia ragione lei: sarà il pizzo francese che mi avvolge, il bianco leggermente sporco che fa contrasto con la mia pelle scura, il tulle leggero che mi ricopre le spalle, ma questo vestito mi sta d'incanto.

“E' meraviglioso, vero?!”.

Faccio un leggero giro su me stessa, prima di lasciarmi aiutare dalle ragazze di Margot ad uscire dal tessuto, poi ringrazio tutte con un sorriso e mi dileguo a cuor leggero tra le stradine di Mystic Falls.

Recupero il telefono che vibra nella mia borsa e, alzando gli occhi al cielo, rispondo alla chiamata di Bonnie, la mia futura cognata, troppo impegnata con il suo dottorato di ricerca per dedicarsi al giorno più importante della sua vita.

“Sono appena uscita dalla boutique di Margot. Il vestito mi calza a pennello, ma sono sicura che su di te sarà ancora più bello, le ragazze hanno fatto un lavoro strepitoso e anche le ultime migliorie sono state apportate”.

Parlo rapidamente, cercando di dire più parole possibile, per evitare che qualche saccente professore di “Storia della comunicazione” intervenga, rubandomi la mia amica e impedendomi di condividere con lei le notizie relative al suo matrimonio.

Grazie, Lena, senza di te non saprei davvero come avrei fatto”.

Sorrido intenerita dalla mia amica, anche se ancora mi sfugge la sua mancanza di coinvolgimento per quello che dovrebbe essere il giorno più felice della sua vita.

“Non preoccuparti, chiamala pure deformazione professionale. Domani puoi andare a ritirarlo e dopo andremo insieme a recuperare le ultime bomboniere. Sono così emozionata! E credo che anche mio cugino non stia più nella pelle”.

La sento sorridere attraverso l'apparecchio. Forse, Bonnie non è la sposa più entusiasta d'America, ma ama Jeremy alla follia e so che questo matrimonio sarà bello e speciale esattamente com'è il loro amore.

Adesso devo scappare, ci sentiamo stasera per le ultime cose”.

“Ok, non preoccuparti. Ci sentiamo stasera, Bon”.

Beh, effettivamente il mio giorno non è ancora arrivato e quello di Sabato sarà il centesimo matrimonio a cui partecipo, ma non per questo io smetto di sperarci. Un giorno ci sarò io al posto di Bonnie, io indosserò il vestito, io attraverserò la navata e sempre io raggiungerò il mio uomo all'altare, solo che, beh, prima che quel momento arrivi, devo mettermi all'opera per trovare colui che mi guarderà nel modo in cui ogni sposa dovrebbe essere guardata.

 

 

 

“No, allora mi sa che non ha capito niente. Io ho bisogno di quei fiori e lei deve procurarmeli entro lunedì pomeriggio, non mi importa se è il suo giorno di riposo, non è colpa mia se hanno deciso di sposarsi durante la settimana”.

Entro nel negozio, appoggiando il bicchiere di caffè sulla scrivania e sbuffando indispettita di fronte al tono, sempre poco educato, che la mia socia in affari riserva ai nostri migliori fornitori.

Già, Caroline può sembrare troppo cruda e diretta, ma nel suo lavoro è la numero uno e la passione che condividiamo per i matrimoni ci ha spinte ad aprire questa piccola attività alle porte di Mystic Falls.

“Ehi, Elena già di ritorno?”.

Evidentemente non mi aspettava, sa che non sopporto i suoi modi terra e terra e, per questo, cerca sempre di limitarsi in mia presenza.

“Sì, Margot è stata più brava del previsto ed il vestito di Bonnie è semplicemente perfetto”.

Caroline si accomoda sulla sedia in modo poco aggraziato, accavallando le gambe una sopra l'altra e mostrando, con non poca disinvoltura, una forma a dir poco perfetta.

“Non capisco perchè tuo cugino le abbia chiesto di sposarlo, sappiamo tutti che lei non è adatta a questo genere di cose”.

“Ogni donna è adatta ai matrimoni, Care”.

“Ogni donna dotata di femminilità e buon gusto, entrambi assenti in Bonnie. E' risaputo”.

Scuoto spazientita la testa, mostrando ancora una volta il mio disappunto per quanto riguarda quest'odio ingiustificato che la bionda nutre per la mia amica.

“Non essere sciocca, Bonnie è perfettamente in grado di fare la moglie”.

“Certo, tra un compito da correggere ed una ricerca da seguire, troverà sicuramente dieci minuti al giorno da dedicare a Jeremy”.

“Piantala. Sono arrivate le coccarde per la signora Smith? Sono dieci giorni che mi insegue e vorrei evitare di essere sbranata, perchè Rita non è in grado di stare dietro ai suoi impegni”.

“Sì, le hanno portate poco fa. Stasera vieni con me al BTM? C'è la serata hawaiiana e mi sentirei sicuramente meno stupida se anche tu indossassi cocchi finti al posto del reggiseno”.

Continuo ad appuntare i miei impegni futuri sull'agenda, degnando di scarsa attenzione Caroline e, soprattutto, la sua serata hawaiiana: so benissimo come vanno queste cose, mi vesto come si deve, l'accompagno, stiamo insieme il tempo di una tequila e poi lei è già intenta a ficcare la lingua nella bocca di Tyler Lockwood, il suo non fidanzato con cui non ha assolutamente una storia.

“No, mi dispiace, per questa sera dovrai fare a meno di me. Mia sorella torna da Londra e vado a prenderla all'aeroporto”.

“Ci sarà anche Damon?”.

“Direi proprio di sì. Jeremy è un suo grande amico e non si perderebbe il giorno del suo matrimonio per niente al mondo. E poi, sai com'è, lui è il testimone!”.

Mi animo leggermente, un po' infastidita dall'aria saccente che spesso Caroline tende ad assumere. Ma è solo un momento, giusto il tempo di ricordare le infinite altre ragioni per cui la ritengo la mia migliore amica.

“Ah, giusto dimenticavo. Poco male, Damon Salvatore in abito elegante è pur sempre un bel vedere”.

“Sei sempre la solita”.

“Quanto resterà Katherine?”.

“Non saprei, non mi ha detto niente”.

“Che novità”.

Le rifilo un'occhiata scocciata e schiocco leggermente le labbra in segno di disapprovazione. Tra le tante persone che a Caroline non vanno a genio, mia sorella è certamente in cima alla lista, cosa che, però, è assolutamente contraccambiata.

“Deve essere difficile, vero?!”.

“Cosa, scusa?”.

“Essere innamorata del fidanzato di tua sorella”.

“Questo non è vero”.

Mi lascio sfuggire un gridolino acuto che spaventa il gattino di Caroline che si aggira per la stanza, alla ricerca di un po' di pace.

“Certo che lo è”.

“No, sei fissata”.

“No, tesoro, sei tu ad essere fissata. Perchè non lo ammetti una volta per tutte? Ti farebbe sentire molto meglio, te lo assicuro”.

“Non lo ammetto perchè non è vero e perchè, soprattutto, anche fosse, cosa che non è, sarebbe comunque molto sbagliato”.

“Dipende dai punti di vista”.

“Non esistono punti di vista quando ti innamori della persona sbagliata”.

“Quindi ammetti di esserne innamorata”.

“No, la mia era solo un'ipotesi”.

“Sarà”.

“E'. E comunque, sarebbe sbagliato e ingiusto, da parte mia”.

“Dipende dai punti di vista, Katherine non si è mai fatta troppi problemi”.

“Non funzionerebbe mai tra di noi”.

“Questo non è detto, tu e tua sorella siete praticamente identiche”.

“Caroline!”.

La mia amica alza le mani in segno di resa, anche se so che non mollerà facilmente e che, il prima possibile, mi rifilerà ancora una delle svariate ragione per cui dovrei infischiarmene completamente di Katherine e coronare il mio segreto sogno d'amore.

“Ok, ok, come preferisci”.

Mi perdo per un istante nei miei pensieri. Provo ad immaginare a come sarebbe se lui non avesse scelto mia sorella, se mi avesse guardato con gli stessi occhi con cui io lo guardo da quando l'ho visto la prima volta e penso che ormai non ho più speranze, che devo semplicemente rassegnarmi al fatto che lui non sarà la persona da raggiungere all'altare.

“Tu pensi che abbia mai pensato a me in maniera diversa?”.

“No mai”.

Corruccio lo sguardo e le dedico una smorfia indignata, anche se so che in fin dei conti ha ragione lei.

“Grazie, Care”.

“Beh, potresti sempre fargli cambiare idea”.

“E fare un torto del genere a mia sorella?”

“Lei non si è fatta molti problemi a portarsi a letto il ragazzo che amavi”.

“E' una situazione diversa. E poi hai ragione tu, lui non mi ha mai guardata con gli occhi con cui guarda lei e, di sicuro, non mi ci guarderà mai”.

“Mai dire mai, Elena”.

 

 

 

Rimango ferma immobile a guardare il cartellone degli arrivi, mentre intorno a me orde di persone rumorose si salutano con un sorriso, tutti pronti a godersi il motivo del loro arrivo ad Atlanta. Stare qui, in questo momento, non è esattamente la cosa più facile che abbia mai fatto, mi tramano le gambe e ho le mani sudate. No, non fraintendetemi, io adoro mia sorella. Katherine è la persona più importante della mia vita, la migliore amica che si possa desiderare, ma non posso negare che abbia un carattere piuttosto esplosivo, oltre che tremendamente capriccioso. Ma il problema, il vero problema, è che mi sento inopportuna e sbagliata, esattamente come accade ogni volta in cui ritorna a casa per le vacanze e non perchè io sia in qualche modo invidiosa di lei, certo è incredibilmente bella e amata da gran parte della popolazione maschile, ma questo non mi aveva mai toccata più di tanto, non fino a sei mesi fa, quando, dopo un'estate scoppiettante, ha deciso di innamorarsi dell'unico ragazzo che io abbia mai amato.

Quindi, eccomi qui, ad aspettare lei e le decine di valigie che si sarà di sicuro trascinata dietro, pensando a come sarà il momento in cui la rivedrò, magari avvinghiata all'uomo con cui, nella mia testa, avevo già costruito una vita.

Sospiro rumorosamente, beccandomi un'occhiata preoccupata da parte di una donnina di mezza età, probabilmente alle prese con l'arrivo di un figlio che abita lontano e della sua nuova fidanzata che, quasi sicuramente, non le piacerà.

Mi passo stancamente una mano tra i capelli, il matrimonio di mio cugino ha assorbito molte energie e l'arrivo, non del tutto inaspettato, di Katherine, non ha fatto che mettere carne sul fuoco.

Ritorno alla realtà, quando le porte del gate si aprono, mostrandomi mia sorella in tutta la sua eterea bellezza. Alzo un braccio per salutarla e lei mi saluta con un sorriso, tirandosi dietro un trolley, probabilmente l'unico che Damon non sia riuscito a caricarsi.

“Ehi, tesoro, mi sei mancata da morire”.

Mi abbandona all'abbraccio di mia sorella, assaporando il suo Chanel numero cinque. In un attimo mi dimentico di tutto, dei miei nervosismi, delle mie paure, esistiamo solo noi due, noi due e la mancanza che ho sentito in questi lunghi mesi di lontananza.

“Mi sei mancata anche tu, sorellina”.

La osserva a bocca aperta, splendida nel suo vestito griffato e sui tacchi alti che slanciano ancora di più la sua longilinea figura e, ovviamente, non posso fare a meno di sentirmi un tantino adeguata. Non ho mai avuto particolari problemi con il mio aspetto, ma di certo non posso neanche lontanamente paragonare il mio corpo poco più che adolescenziale con quello fatto e finito di mia sorella minore.

“Dov'è Damon?”.

“E' andato a prendere dei panini, la compagnia aerea non è stata particolarmente generosa, questa volta”.

Abbozzo un leggero sorriso e mi sbrigo ad allontanarmi da questo luogo che, con l'arrivo del volo, si è decisamente affollato.

“Allora, il nostro cuginetto come sta? E' agitato?”.

“Abbastanza, ma direi che zia Miranda lo è decisamente di più”.

“Non avevo dubbi su questo. Ho comprato un vestito sensazionale in una delle migliori boutique di Milano, durante il mio ultimo viaggio, e mi sono permessa di comprarne uno anche per te. Le stoffe italiane ti staranno d'incanto”.

Le sorrido grata, senza dirle che, come era giusto che fosse, ne ho già comprato uno, dal momento che il matrimonio è solo tra due giorni. Ma so che con Katherine è sempre così, il suo entusiasmo è spesso stancante e la sua mania di tenere sotto controllo chiunque è devastante, ma è mia sorella ed io la amo così com'è.

“Oh, guarda, ecco Damon”.

Seguo la direzione del suo sguardo ed il mio cuore perde qualche battito quando i miei occhi incrociano i suoi. Tante volte li ho guardati in questi anni, ma ancora più volte li ho immaginati nel buio della mia stanza, eppure mi fanno sempre lo stesso identico effetto.

 

 

 

 

 

Ciao ragazze!!

eccomi qui con un'altra storia, un altro percorso da affrontare insieme a voi. Sì, lo so, sono matta, ho ancora una storia da finire e non possiamo di certo dire che sia una freccia negli aggiornamenti, ma quest'idea mi vortica in testa da qualche settimana e non vedevo l'ora di buttarla giù.

Qualcuna di voi avrà già capito a quale film mi sia ispirata, una delle mie commedie preferita con una delle mie attrici preferite. Sto parlando di “27 volte in bianco”, una banale commedia americana che parla di una ragazza ossessionata con i matrimoni, ma incapace di averne uno tutto suo. 27 sono i vestiti che Jane colleziona dei matrimoni in cui è stata invitata e proprio questi vestiti saranno galeotti nell'inizio di una romantica storia d'amore che la condurrà dritta dritta all'altare.

Voglio precisare, però, che ho preso spunto dalla commedia solo per quanto riguarda il carattere di Elena, per il resto la storia prenderà una strada tutta sua.

Siamo di nuovo di fronte ad una storia leggera, molto simile a “Se anche gli opposti si attraggono”, per capirci, e spero che abbiate ancora voglia di seguirmi e di stare dietro alle mie follie e anche alla mia incredibile negligenza.

In questo capitolo abbiamo già capito un po' di cose: Elena è un'organizzatrice di eventi, ossessionata dal matrimonio. E' innamorata del fidanzato di sua sorella, sorella che è appena tornata da Londra e che, quindi, porterà scompiglio nella vita della bella Gilbert.

Come avrete capito, Jeremy è a tutti gli effetti il cugino di Elena e Katherine.

Per adesso non aggiungo nulla e, anzi, voglio scusarmi per il capitolo corto, ma è una sorta di prologo introduttivo e non volevo dilungarmi troppo.

Fatemi sapere cosa ne pensate.

Mando un bacio a chiunque leggerà questa storia.

Un abbraccio, Anna

 

  
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