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Autore: Sirje_Naunen    29/04/2014    1 recensioni
Breve fanfiction (600 parole) sull'effetto che provoca in Haymitch la vista della spilla con la ghiandaia imitatrice appuntata sul petto di Katniss.
La mia personale risposta alla domanda "Ma come ha fatto la spilla a tornare alla famiglia di Maysilee dopo che quest'ultima era morta nell'arena?"
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen, Maysilee Donner, Peeta Mellark, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Le parti in grassetto indicano i pensieri di Haymitch, quella in corsivo un flashback.


Devo ammetterlo, sono impressionato. I due tributi di quest’anno – non voglio nemmeno sapere i loro nomi – hanno davvero fegato. Il ragazzo ha colpito la mia mano che reggeva il bicchiere, facendolo cadere, mentre la ragazza ha conficcato un coltello nel tavolo a un soffio dalle mie dita. Mi hanno scosso dal sicuro torpore dell’alcool e ora voglio studiarli meglio, per vedere di cosa sono capaci.
Uno scintillo dorato sulla camicetta della ragazza mi incuriosisce, così mi avvicino. Ma non appena riconosco l’oggetto vorrei non averlo mai fatto: la spilla di Maysilee.
Il piccolo portafortuna dorato mi scatena una fitta di dolore acuto nel petto come non ne sentivo da un po’ e risveglia nella mia mente ricordi che credevo di aver seppellito con anni e anni di superalcolici: il giorno della mietitura, il mio nome scandito chiaramente, il profumo e i colori dell’arena, gli occhi azzurri di Maysilee, la paura, le facce degli altri tributi, la rabbia, l’odore del sangue, la fame, il volto di mia madre, di mio fratello, della mia fidanzata, di Snow, di sconosciuti del distretto 12 e sconosciuti di Capitol City. Tutti i ricordi dei miei Hunger Games invadono disordinatamente la mia testa,  minacciando di farmi crollare davanti ai tributi. Ma continuo a girare loro intorno, facendo finta di controllarli, come se potesse cambiare qualcosa. Ho già deciso di provare almeno a salvare la ragazza, e tutto per colpa di quella dannatissima spilla.
— Be', non siete un totale disastro. Sembrate in forma. E una volta che gli stilisti avranno messo le mani su di voi, sarete abbastanza attraenti. — dichiaro alla fine — Bene, farò un patto con voi. Voi non ficcate il naso in quello che bevo e io resterò abbastanza sobrio per aiutarvi. Però dovrete fare esattamente quello che dico io.
Vedo la ragazza accettare, anche se insoddisfatta: bel caratterino.
—Ottimo — approva invece il ragazzo.
—Allora aiutaci — interviene prontamente lei  — Quando saremo nell'arena, qual è la strategia migliore da adottare alla Cornucopia perché qualcuno...?
—Una cosa alla volta. Tra qualche minuto entreremo in stazione. Sarete consegnati ai vostri stilisti. Quello che vi faranno non vi piacerà. Ma qualunque cosa sia, non opponete resistenza — dico. Ho bisogno di pace. E alcool.
—Ma... — tenta di replicare.
—Niente ma. Non opponete resistenza — dico lasciando il vagone.

Steso sul mio letto e senza più neppure la consolazione di potermi ubriacare fino a dimenticare il mio stesso nome, sono perso in questo fiume di ricordi generato da quella spilla.

Era arrivato appena in tempo per vedere l'ultimo membro di uno stormo di uccelli rosa confetto, dotati di becchi lunghi e sottili, che le trafiggeva il collo da parte a parte. Troppo tardi per salvarla, ma abbastanza per vederla spegnersi lentamente. Si era accucciato accanto a lei, sempre all’erta, tenendole la mano.
Le ferite sul collo le impedivano di parlare, ma raccolse le sue ultime forze per indicare prima la spilla appuntata alla sua maglia e poi il petto di Haymitch. Quando il ragazzo aveva staccato l’oggetto, stringendolo come se fosse un tesoro inestimabile, Maysilee aveva annuito lievemente, per poi chiudere gli occhi e non riaprirli più.

Probabilmente Maysilee voleva che io la tenessi, ma non appena giunto a casa come vincitore mi recai in casa Donner per restituire il portafortuna alla famiglia. Non volevo assolutamente più vedere quell’oggettino, portatore di ricordi così dolorosi. Non so come possa essere finito tra le mani di quella ragazza del Giacimento, ma forse è l’occasione per impegnarsi veramente per cercare di salvarla. E di sicuro non l’aiuterò stando qui a crogiolarmi nell’alcool e nel dolore. Partiamo con le cose semplici: devo sapere il suo nome.
 
   
 
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