Gioir, gioir dei tuoi baci mi beo.
E quella presa che si stringe al mio collo, lo scricchiolio di ossa infrante sotto un un'unica carezza.
Soffrir, soffrir per i tuoi sorrisi ad altrui volti rubati mi danno.
Ed il tuo sorriso, così angelico e morbidamente dipinto su labbra avide.
Morir, morir nel divino amplesso m'infiammo.
Ma se non è questo l'amore, se non è il perire tra le braccia dell'anima affine, in quell'intreccio di sangue e carne scoperta, cosa può descrivere la viva sensazione del cuore strappato e gelosamente custodito?