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Autore: LaMicheCoria    21/07/2008    4 recensioni
Fan Fiction vincitrice del 1° Gold Fiction Contest, indetto dal Fan Fiction World Forum Questa storia è stata catalogata come un "must", ed è pertanto consigliata a tutti i lettori. Può un cuore di Cristallo provare sentimenti? La Leggenda. L'Oscurità. La Luce. I Custodi saranno chiamati ancora una volta a difesa dei mondi. Una nuova missione li attende. Malefica ha trovato il modo per togliere loro i Keyblade e dominare così su tutti i mondi senza poter essere contrastata. Un nuovo personaggio condurrà Sora e gli altri nel suo mondo, dove, millenni prima, era stata creata l'arma leggendaria. Riusciranno a fermare le tenebre, o rischieranno di perdere tutto, persino la vita, per salvare la luce?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Kairi, Re Topolino, Riku, Sora
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Altro contesto
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cap1 Spero che questa storia vi piaccia! L'ho scritta così, un po' per caso, un po' per ispirazione. E' ambientata un anno dopo la sconfitta di Xemnas. La Luce sembra tornata, ma è davvero così? E cosa si nasconde dietro le parole antiche di una leggenda? La verità, forse?
Buona lettura! ^^




Riku guardò tristemente davanti a sé. Il tramonto tingeva di sangue il mare cristallino, calmo e sereno.
Guardò il cielo.
Era davvero successo? O forse era stato solo un sogno? O meglio…un incubo. Tutto ciò che era successo, ogni gesto, ogni parola, ogni sentimento, era successo davvero?
 Riku sperò ardentemente di no.
Sperava di risvegliarsi sull’isola, circondato dalle palme, cullato dalle onde, steso sulla sabbia. Scosse la testa e i lunghi capelli d’argento si tinsero di porpora, accarezzati dai tenui raggi del sole.
 Era davvero successo e lo sapeva.
Voltato lo sguardo, vide abbandonato alla sua destra Via per l’Alba, il suo Keyblade. Si chinò e lo prese fra le mani. Poteva sentirne il calore e…
Chiuse gli occhi…
Poteva sentire il battito di un cuore. Non il suo. Non quello del Keyblade. Si alzò in piedi e fendette con Via per l’Alba l’aria del crepuscolo.
In una luce cristallina l’arma scomparve.
Riku sospirò e tornò a guardare il cielo. Avvertì dei passi leggeri dietro di sé ed una mano prendere la sua. Gli occhi bassi, una profonda tristezza in tutto il suo essere, si voltò e le accarezzò i capelli castani.
-Adesso mi prenderò cura io di te, te lo prometto..-

Sora si sedette sulla spiaggia, le onde del crepuscolo scorrevano sulle impronte rimaste sulla battigia, sbiadendole.
Se solo le onde avessero potuto cancellare il suo dolore allo stesso modo!
Si alzò e, guardando il sole tuffarsi lentamente nel mare, si gettò in acqua. Una bracciata dopo l’altra, scivolando tra le onde, avvertì la tristezza mitigarsi, senza però sparire del tutto. Si fermò al largo, prese fiato e si immerse.
 Il freddo pungente gli fece venire la pelle d’oca, ma Sora si spinse ancora più a fondo. Nel buio delle profondità marine, ripensò a quando, tre anni prima, era cominciato il suo viaggio.
 All’inizio aveva pensato che fosse stato solo un sogno, che la voce eterea, la spada gemmata, lo scettro magico, lo scudo vermiglio e il Darkside fossero stati solo un’illusione, ma si era sbagliato. Le ombre avevano abbandonato il mondo dei sogni per diventare terribilmente reali. Aveva perso i suoi amici, gli era stato fatto dono di un Keyblade con cui dissipare l’oscurità e alla fine aveva ritrovato Riku e Kairi. Riemerse e tornò a riva. Guardandosi indietro ripensò agli ultimi eventi.
-Non tutti coloro che si perdono possono essere ritrovati- mormorò al vento 

Kairi raccolse un fiore dai petali immacolati.
Ne inspirò il profumo, dolce, lieve, effimero.
Si voltò: lontano la spiaggia insanguinata dal tramonto e l’acqua calma del crepuscolo. Poteva vedere le stelle iniziare a splendere, ognuna di esse un mondo nuovo, diverso e tuttavia uguale le une alle altre.
Avrebbe voluto visitarli tutti, un giorno, dal primo all’ultimo, ai confini dell’infinito Universo.
Un leggero soffio di brezza le fece volar via di mano il fiore che aveva appena colto. Allungò una mano per cercare di riprenderlo, ma i petali immacolati volteggiarono via da lei, danzando nel vento, allontanandosi nel cielo. Avvertì le lacrime pungerle gli occhi. Si portò una mano al viso e le avvertì scorrere calde fra le sue dita e cadere a terra.
In quel tenero fiore, così forte da sopravvivere al gelo dell’inverno, ma così fragile da non resistere alla brezza del tramonto, aveva rivisto il suo viso.
 Era successo tutto così velocemente! Non aveva fatto in tempo a fare un gesto che tutto era già finito, per sempre. Come era accaduto? Perché era accaduto? Non era giusto! Si asciugò le lacrime con mano tremante e si rivolse alle stelle
-Perché tutto questo? Perché?-

Può un cuore di cristallo provare davvero dei sentimenti? O forse, altro non sono
che pallidi riflessi di vere emozioni? Non ho risposta a questa domanda. Sicuramente se l’avessi, cesserei di esistere…

   
 
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