Era iniziato tutto con un semplice ciao, in quelle scale un pò malandate, del liceo artistico. Un saluto innocente, quasi sussurrato, aveva cambiato completamente le nostre vite. Lo ricordo ancora quel giorno, io con quei jeans ormai logori e tu invece, come sempre, perfetto. Perfetto in qualsiasi cosa come lo studio, i vestiti e i capelli. Le mie scarpe nere contro le tue bianche, il tuo sorriso sempre disponibile per chiunque e le mie cuffie con il volume al massimo. Ma soprattutto il mio cappello, sempre calato sugli occhi, sotto cui mi nascondevo, sotto cui mi sentivo protetto da quel mondo che consideravo ingiusto. Da quel mondo che ancora considera quasi utopico, che due persone dello stesso sesso possano comprendersi, amarsi, viversi.