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Autore: Katvale    30/04/2014    4 recensioni
[ Post Mockingjay | Future!]
Riley sorrise e si buttò al collo della madre, stringendola così forte da farle mancare il fiato. Katniss non era mai stata abituata a quegli abbracci, prima che nove anni prima nascesse sua figlia. Beh, in realtà, li aveva sempre odiati: soffocanti, appiccicosi e decisamente troppo sdolcinati. Ma con Riley aveva imparato a rivalutarli, in fondo il profumo di shampoo nei suoi capelli neri o l'odore di cioccolato delle sue piccole mani che la stringevano non erano poi così fastidiosi, dopotutto.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bimba Mellark, Katniss Everdeen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                              Hugs

Era la prima volta che Katniss portava uno dei suoi figli nel bosco. Era un tiepido pomeriggio di maggio, soleggiato e radioso ma stemperato da un venticello primaverile che soffiava abbastanza da far scuotere le trecce nere dei capelli ormai non più troppo corti della piccola Riley Mellark.
La bambina ,che ormai aveva già nove anni, ballonzolava qui e là facendo attenzione a non cadere fra una radice sporgente e qualche pietra, mentre saldamente teneva la mano alla sua mamma che ogni tanto la doveva stringere più del dovuto per non farla ruzzolare a mani avanti.
"Fa attenzione" le sussurrava Katniss con voce paziente ogni volta che Riley inciampava e lei la osservava con sguardo pieno di apprensione. Riley aveva l'impressione che la sua mamma fosse oltremodo preoccupata per lei, che portarla con lei nei boschi la rendesse molto nervosa: davvero strano, visto che il papà diceva sempre che il bosco faceva sempre sorridere la mamma.
Ed infatti, decidersi a portare nei boschi con lei sua figlia non era stata una scelta facile per Katniss: erano anni che Riley le chiedeva di accompagnarla, ma si era sempre rifiutata. Nonostante i boschi fossero diventati sicuri ,e soprattutto legali, da quando la guerra era finita, Katniss in un certo senso li vedeva ancora come quei posti in cui lei andava quando aveva poco più dell'età  di Riley.
Una nuova folata di vento fece quasi sbilanciare la piccola, quando  arrivarono proprio nella collinetta preferita da lei e Gale. Nonostantetutti quegli anni, nulla era mutato e per tutti i giorni in cui
Katniss ci era tornata il suo bosco e il suo posto erano rimasti lì, quasi a ricordargli quello che invece non c'era. Chi, invece non c'era.
E non c'era da quasi vent’anni.
"Ho visto uno scoiattolo" pigolò estasiata la bambina , spezzando i pensieri della madre, quando a qualche metro da loro un animaletto era saltato da un albero all'altro alla velocità della luce. Riley esplose in un sorriso e indicò il punto in cui lo scoiattolo era sparito poco prima.
"Era là mamma, c'era uno scoiattolo"
Katniss sorrise, mettendosi in ginocchio"Davvero? E dov'è andato?" le chiese con coinvolgimento, mentre le braccina di lei si allungavano per indicare il punto preciso.
"Per di là" disse con convinzione e Katniss aguzzò la vista, per scorgerlo " Era piccolo, un cucciolo, mamma" si morse il labbro inferiore e poi fece scivolare lo sguardo sull'arco che ancora Katniss stringeva fra le mani senza neanche accorgersene "Tu di solito li uccidi con quello?" le chiese e non aspettò che lei rispondesse, perché aggrottò la fronte e assunse un tono serio "Gli scoiattoli sono così carini, non dovresti ucciderli"
Katniss scoppiò in una risata " Sono soltanto..."
" Pensa se qualcuno uccidesse me e Aaron con una freccia e ci mangiasse" fece allora Riley in tono di rimprovero, intuendo le giustificazioni della madre nonostante non avesse ancora finito la frase " Non sarebbe una cosa carina per te e papà"
Katniss mosse appena gli angoli della bocca " D'accordo, lo prometto: niente più scoiattoli"
Dio, quanto somigli a tuo padre.
Riley sorrise e si buttò al collo della madre, stringendola così forte da farle mancare il fiato. Katniss non era mai stata abituata a quegli abbracci, prima che nove anni prima nascesse sua figlia. Beh, in realtà, li aveva sempre odiati: soffocanti, appiccicosi e decisamente troppo sdolcinati. Ma con Riley aveva imparato a rivalutarli, in fondo il profumo di shampoo nei suoi capelli neri o l'odore di cioccolato delle sue piccole mani che la stringevano non erano poi così fastidiosi, dopotutto.
"Senti le ghiandaie che cantano?" le sussurrò ad un orecchio, mentre il canto soave delle ghiandaie imitatrici ripeteva le una melodia cantilenante.
Riley annuì, con il naso all'insù e la bocca leggermente spalancata, ad ascoltare come incantata quello che fino a quel giorno erano stati soltanto racconti di sua madre, quando dopo cena lei e suo fratello Aaron, di appena 3 anni, la obbligavano a raccontare storie sui boschi, sotto lo sguardo vigile e divertito di papà Peeta.
Katniss fischiò un motivetto, il suo preferito, e le ghiandaie poco dopo ripeterono esattamente la melodia proprio come facevano ogni volta. Riley scoppiò ancora in un sorriso, stupefatta, e provò a fischiettare anche lei proprio come gli aveva insegnato sua madre qualche anno prima. Ispirò l'aria e poi la ributtò fuori, spingendo la lingua contro gli incisivi di sotto, producendo un suono acuto e strozzato che poco dopo anche le ghiandaie riprodussero.
Riley scoppiò a ridere, sedendosi a terra in un tonfo e , di nuovo, facendo ciondolare le trecce marroni.
“Proprio come te, mamma! Anche loro cantano con me!”
Katniss sorrise e pensò che sarebbe stato assurdo andare davvero a caccia con la sua bambina che forse stava crescendo un po’ troppo in fretta. Con quelle trecce e quella gentilezza innata, Riley le ricordava terribilmente Prim: anche lei non avrebbe mai potuto uccidere un piccolo scoiattolo mentre, per Katniss, era solo una questione di sopravvivenza. Le mancava così tanto la sorella, le mancava la sua risata e la sua dolcezza e, in qualche strano e sorprendente modo, le mancava anche vedere quel gattaccio spelacchiato di Ranuncolo, che era morto ormai sei anni prima. Era una parte vivente della sua sorellina: una parte che ora sembrava vivere in sua figlia Riley, una parte che si mischiava con la bonarietà della bimba tipica anche di suo marito Peeta.
Un fruscio nell’erba ridestò Katniss: era lo scoiattolo, probabilmente lo stesso che la figlia aveva visto pochi minuti prima. Il suo istinto da cacciatrice le imponeva quasi di mirare con l’arco e tirare una freccia dritta in mezzo agli occhi del povero animale ma si trattenne per Riley che l’avrebbe vista per quello che in passato era stata: un’assassina. E Katniss sapeva che prima o poi, quel momento, sarebbe arrivato. Riley avrebbe iniziato a fare domande sugli Hunger Games e avrebbe scoperto chi era davvero la madre… E dopo di lei, anche il piccolo Aaron avrebbe scoperto e chiesto. Ma quello non era il momento di pensarci. Era lì, nel bosco, con la figlia: doveva scacciare le paure o allontanarle per un po’ perlomeno.
La figlia puntò i suoi incredibili occhi azzurri sulla madre, come se le stesse leggendo nel pensiero.
"Mamma?"
"Sì, tesoro?"
"Sai che ti voglio davvero tanto bene? Te ne vorrò sempre!" disse Riley, abbracciandola.
Un altro appiccicoso e caldo abbraccio, pensò Katniss, di quelli che un tempo odiava.
Ma ora li amava, li amava come non aveva mai fatto prima.

[1084 parole]

L'angolo delle Autrici:

Ed eccoci qui :)
Ok, questa è la prima ff che pubblichiamo a "Quattro mani" e credo sia stata una cosa fantastica. Speriamo che la ff vi piaccia, ci siamo impegnate un sacco e speriamo che insomma, vi piaccia proprio come è piaciuto a noi scriverla. Parlare di Katniss e di sentimenti non è mai facile ,si sa, e cadere nell'OOC è facile, ma speriamo di aver fatto un buon lavoro, insomma :)
Diteci cosa ne pensate nella recensioni, che come al solito sogno graditissime :)
Katgale97 & ValeriaSpanu

 

  
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