Teatro e Musical > Romeo e Giuletta - Ama e cambia il mondo
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Autore: Lucrezia89    01/05/2014    5 recensioni
Un'amicizia che lega due ragazzi da molti anni, in una sera d'inizio Ottobre si tramuterà in qualcosa di diverso... in un amore che dovrà essere segreto agli occhi della gente.
Il motivo? Lo capirete solo se leggerete questo mio racconto.
Buona lettura!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ormai era passato un anno da quel 3 ottobre 2013 e il successo del musical “Romeo e Giulietta – ama e cambia il mondo” continuava a crescere così come i fan che aspettavano i propri beniamini alla fine di ogni rappresentazione.
Quella sera non era da meno; infatti, una folla urlante attendeva in trepida attesa, e sotto una pioggia scrosciante, il momento in cui gli attori sarebbero usciti per il solito rituale delle foto e degli autografi.
Passarono pochi minuti ed ecco che le grida delle persone presenti annunciarono il loro arrivo.
Il primo a uscire fu Riccardo seguito a sua volta da Davide, Giulia, Leonardo e infine da tutti gli altri.
L’unico assente era Luca.
Aveva deciso di andarsene in sordina, perché era letteralmente sfinito dopo l’ennesima replica e non vedeva l’ora di tornarsene a casa dove si trovava lei ad aspettarlo o almeno era quello che lui sperava.
Un miscuglio di sensazioni lo pervasero dentro quando le sue dita sfiorarono la fredda maniglia in ottone.
Sensazioni a cui non seppe imporre un nome, o forse, a cui non voleva assegnare un nome, dare un nominativo a esse significava ammettere cosa provava e ammetterlo a lui stesso e... aveva paura.
Ma si era promesso una cosa appena salito in auto: lasciarsi alle spalle ogni tipo di pensiero, lasciarli correre via come la strada che spariva dietro di lui.
Aprii la porta e la vide lì, distesa sul letto con un libro tra le mani, e sorrise chiedendosi come mai stesse leggendo in piena notte.
«Ehi sei tornato finalmente», lei sorrise bella come il sole persino di notte.
Con quegli occhi così profondi che ogni volta sembravano voler dire qualcosa.
Non era perfetta, chi lo è a questo mondo? Ma, per lui, era perfetta nella sua imperfezione.
Si avvicinò sorridendole, sapeva che lei ci moriva per il suo sorriso.                                                               
«Pensavi non tornassi più?»
«L'avevo pensato», tirò fuori la lingua.
Luca si accorse di adorarla anche in questo.
«Dimmi un po’... cos’hai fatto durante questa mia assenza?» chiese curioso, inumidendo le labbra con la lingua.
«Se le dicessi signor Giacomelli Ferrarini, che ho letto un libro? Come la prenderebbe?»
«Mmm... riscoprirei in lei il suo lato da intellettuale... mai uscito fuori», ironizzò. Sapeva essere bastardo e pungente al punto giusto quando ci si metteva.
Presto sentì un cuscino piombargli in faccia.
Ora, sebbene fosse più lento di una lumaca, lei sapeva che sarebbe corso, buttandosi su di lei e che avrebbe dato inizio a un'interminabile lotta ai cuscini, e, infatti, così fu.
 Lo conosceva meglio di se stessa.
Esausti si sdraiarono uno accanto all'altra.
Quella ragazza gli aveva stravolto la vita, messa sottosopra e aveva per tempo cercato di farglielo capire.
«Sto così bene con te che ogni volta vorrei fermare il tempo.
Così bene che vorrei tenerti solo per me tanto che impazzisco se solo qualcuno ti sfiora con lo sguardo.
Cos’hai fatto a questa vita?» le disse velocemente.
«Quello che tu hai fatto alla mia» rispose, guardandolo.
I loro occhi s’incrociarono per un tempo che sembrò infinito, le loro mani iniziarono a cercarsi come a non volersi separare e per Luca quello fu il momento perfetto per chiederle quello che aveva in mente già da un po’.
«Se ti chiedessi di fare l'amore con me, lasciandoci tutto alle spalle lo faresti?», la colse impreparata, da lui non si sarebbe aspettata una richiesta del genere.                                                             
Erano sino allora stati grandi amici, ed entrambi erano legate ad altre persone.                                     
«Ma..», non ebbe neppure modo di finire la frase poiché la interruppe.                                             
«Niente ma... ho detto di lasciarci per una notte tutto alle spalle.
Ti prego!».                                                      
Le sembrò cogliere in quella richiesta un bisogno vivo ormai da qualche tempo e che adesso era giunto al punto di essere colmato.
Era forse quello il motivo per cui quella sera l'aveva voluta lì? Non seppe rispondersi né a se stesso, ma soprattutto a lei. Che, capendo riprese parola.                                                                
«Ehi piccola, guardami.
Io ti voglio bene, te ne voglio così tanto che neppure milioni di parole sarebbero utili a spiegarlo, anzi non basterebbero neppure.
Io ti porto dentro il cuore in un posto, dove ci entrano pochissime persone, ma ci accedono soltanto se lo voglio io, invece tu ci sei entrata da sola, senza chiederne il permesso ma io ne sono felice perché insieme a te ci hai portato la gioia, il calore, l'amore e non azzardarti mai a uscirne!
Ora ti sto chiedendo un favore, e non c'è nulla di male.
Sarà il nostro segreto, per sempre».                                                                                   
«Anch'io ti voglio bene più di quanto tu possa immaginare e apprezzo che sia stato tu a dirmi queste cose, questa tua scelta è sicuramente più difficile della mia ma questo serve ancora a dimostrarmi quanto tu possa tenere a me ed io credo d'amarti non per quello che sei, ma per quello che siamo quando stiamo insieme».                                                                                                                         
«Non mi hai ancora dato una risposta».                                                                                                       
Lei non diede importanza a quell'ultima affermazione né si preoccupò di rispondergli, tutto ciò che fece, fu porgergli la mano, prenderla e accompagnarlo sul letto accanto a lei. «Sarà il nostro segreto?»            
«Il nostro, per tutta la vita».
 
   
 
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