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Autore: Richhh    01/05/2014    2 recensioni
" Loro non possono ferirmi. Non sono come il resto di voi. Non ho nessuno per cui vale la pena tornare."
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Johanna Mason
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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 Sono distesa sul letto di casa mia e guardo il soffitto ormai pieno di muffa con aria di impotenza. La cucina è occupata dall’amico di mio padre, a quanto pare era un suo collega di “ Lavoro “. Dopo il colpo elettrico il mercato si è spopolato subito, ognuno è andato nella propria casa eccetto me e il collega di mio padre. A quanto pare si chiama Briec, bel nome. Briec mi teneva salda nelle sue braccia dopo la scossa. Piangevo a dirotto e urlavo. L’unica mia speranza di vita se ne era andata in quel momento. Adesso non ho nessuno per cui vale la pena amare. Sono sola. 
- Johanna…Ti va una tisana? – Briec irruppe nella mia camera con un vassoio da thè, più che un’adulto sembrava un ragazzino solo un po’ più grande di me. Annuì come risposta anche se sapevo che una tisana sarebbe stata l’ultima cosa che avrei voluto avere in quel momento. Briec parlò – Ok  - Posò il vassoio sulla sedia davanti al letto.e iniziò a parlare, aveva un tono molto serio e anche una bella voce. – Johanna…Tu sai perché di quel casino al mercato? – Scossì la testa, lui assunse uno sguardo complice – Tuo padre aveva guidato una rivolta contro il mercato insieme a noi falegnami perché voleva e penso come tutti gli altri che la situazione cambi. Credo che tu sappia cosa è successo al Distretto 13…- annuì nuovamente – Il fatto è che non possiamo più vivere in queste condizioni. Tuo padre era diventato un’ideale di vita per tutti noi. Era andato al mercato proprio per attirare l’attenzione dei pacificatori...Era tutto organizzato capisci? Mi aveva detto di curarmi di te e mi ha lasciato questo. – Briec mi porse un foglietto. Lo aprì con il cuore che mi martellava a mille.
                                
                           
                                              Johanna so che in questo momento stai leggendo questo biglietto   
                           E prima che tu ti metta a piangere vorrei dirti due cose. La gente muore, la vita non ha più senso
                           Capisci? Ho guidato per due settimane tutti i dipendenti del distretto 7 perché noi siamo schiavi
                           Di questo mondo. Quello che è successo oggi l’ho fatto di mia volontà  era tutto progammato.
                           Spero che il mio amico Briecs ha fatto il lavoro che doveva fare per me ovvero quello di proteggerti
                          Anche perché adesso non saresti qui a leggere il biglietto. Ti spiegherà meglio lui almeno lo spero.
                          Johanna ricorda che le speranza c’è sempre, hai sedici anni il tuo nome in quella maledetta boccia
                          Potrà spuntare da un momento all’altro e domani è la mietitura e se nel caso spuntassi ricorda una  
                           Cosa. La strategia è tutto anche la recitazione e soprattutto nessuna pietà la gente che ti sta attorno
                           E soprattutto la gente del nostro regime scommette e gioca su di te. Fai vedere veramente chi sei.
                                                                        Ti voglio bene bambina mia.
                           
                         P.s  Spero che la bomba sia scoppiata.


Quando finisco il biglietto realizzo che sto piangendo in una maniera mai successa. Briec mi guarda con gli occhi lucidi. Penso che lui sappia cosa si prova. Mio padre ha ragione dobbiamo combattere. Mi prometto di non piangere. Mi prometto che devo combattere per tutti coloro che soffrono, devo essere astuta e intelligente. Basta morire, la vita è morte assicurata. Spero solo di comparire in quel fottuto biglietto e che mi portino negli Hunger Games così almeno avrò uno scopo di vita ben preciso. Fargliela pagare come voleva mio padre. Umiliandoli.
- Ok. Grazie Briec – Mi asciugai le lacrime – Ma c’è una cosa che non mi è chiara. Qua parla di una bomba…-
Briec assunse un’area interrogativa e allo stesso tempo stupita – Bomba? Io non so di nessuna bomb…-
Briec venne interrotto da un suono acuto proveniente dalla cucina, ci alziamo di colpo e ci dirigiamo verso la cucina. Il proiettore era acceso. Lo stemma di capitol City regnava sulla parete ed ecco un’uomo dai capelli con sfumature rosa-viola che iniziò a parlare. La nostra attenzione si spostò su di esso.

- Buonasera a tutti voi abitanti di Panem. Volevo informarvi che lo stilista Harrison ha stilato un  nuovo spray per capelli con le sfumature che si adattano all’umore della gente!…-
 
La mia faccia si fece così omicida che avrei sbattuto quel proiettore in faccia a Capitol City. Il conduttore sta ancora parlando di cosmetici all’ultima moda, mi sto per dirigere verso la mia camera quando finalmente il conduttore passò alle notizie del giorno.

- Ma adesso passiamo veramente alle nostre notizie. Nel tardo pomeriggio una pattuglia di pacificatori si stava dirigendo verso Capitol City quando una bomba fece saltare in’aria il treno…-

Il mio sguardo assunse un’aria stupita e adesso riuscivo  a capire.

- Secondo i nostri ricercatori la bomba era stata piazzata nove ore prima dell’esplosione. La bomba era stata incastrata nella giacca di uno dei pacificatori di pattuglia. Quindi si suppone che un civile del distretto 7 ovvero proprio il posto da cui la pattuglia si stava congedandogli e l’abbia attaccata preparando un countdown di nove precise. A questo punto ci appelliamo a tutti voi e in modo particolare al distretto 7. Una rivolta non è proprio quello che ci vuole in questi tempi, quindi se volete la guerra…Che guerra sia.-

L’immagine dell’uomo scomparve e al suo posto regnava nuovamente il segno di Capitol City.
Spostai lo sguardo verso briec – Credo che sappiamo già la risposta alla mia domanda –
Lui mi guardo sorridendo. – Già, sei pronta per domani piccola guerriera? –
Assunsi anch’io un sorriso ma finto – Certo. – 
Dopo mezz’ora mi sono diretta al letto, ho assicurato Briec che sarebbe andato tutto bene. Mi sdraio sul letto e mi immergo nei miei pensieri con la paura di non riuscirne più ad uscire.
   
 
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