Lucy guardava la Luna e le stelle;
Thomas sembrava guardasse qualcosa oltre.
Oltre.
Cercava di vedere più lontano e alla fine si trovò a guardare nella sua testa.
Certo è facile confondersi: anche lì dentro è il buio totale.
Ed è pieno di stelle cadenti, oh sì,
sono i suoi pensieri che attraversano luminosi ed impetuosi quel buio
gettandolo in uno stato di irrequietezza.
Thomas cerca di lasciarli perdere,
ma lì dentro è sempre un dannato San Lorenzo,
e come si fa?
Meno male c'è la Luna,
quella Luna sempre piena,
sempre così lattea, rotonda e luminosa.
A volte a Thomas sembra che ci sia solo quella.
Le stelle cadenti,
quella pioggia incessante si confonde nel suo bagliore.
È il suo satellite di salvezza e lui è l'astronauta.
Ah, se potesse se ne starebbe lì per sempre.
Fanculo l'Universo, la Terra, gli altri.
Lui se ne sta lì,
con Lucy.
È Lucy la sua Luna,
ha lei e non gli serve nient'altro.
Quel buio tutto attorno,
quell'immensità diventa improvvisamente
piccola e calda,
un angolo illuminato,
una piscina di latte.
Thomas adora il latte,
è bianco, fresco,
dolce,
ma non troppo,
di latte non ci si può stancare.
Lucy è il suo latte: di lei non è mai stanco.
Lucy vorrebbe che Thomas stesse pensando tutto questo,
ma lo sa che non è così,
sa che Thomas non guarda né vede un bel niente.
Quegli occhi neri suggerirebbero il contrario,
ma Lucy sa che dietro un bel sorriso
non si nasconde per forza una bella persona.
Lucy guarda il cielo,
più sveglia che mai
e accarezza l'erba fresca.
È fresca come il latte.
Lucy ama il latte,
vorrebbe che anche Thomas lo amasse
così lo berrebbero insieme
e lui le direbbe
che lei è come un bicchierone di latte la mattina.
Ma Thomas non pensa a niente di questo,
lei lo sa,
gli sta solo rovinando il cielo,
e l'erba.
Il suo vestito azzurro le lascia le gambe scoperte.
Lui è coricato affianco a lei,
sull'erba,
che finge di guardare il cielo.
Lucy si decide a voltarsi
e lo fa anche lui.
- Dopo aver fatto l'amore potresti andartene?