- "Va bene tesoro! Mi raccomando, fai molta attenzione! Ah, la mia bambina, è già una studentessa delle scuole superiori..."

Così dicendo porta la mano sulla mia guancia e mi rivolge uno dei suoi caldi sorrisi, uno di quelli che una madre riserva solo per la propria figlia.

Ricambio il sorriso, e afferato il cestino del pranzo mi appresto a lasciare quel grosso e triste edificio grigio...

Più ci penso e più sono entusiasta: è il mio primo giorno alle scuole superiori! Chissà come saranno i miei compagni... Magari ci sarà una figlia di un ricco proprietario industriale, una di quelle che ha l'ultimo modello di cellulare e il profumo più costoso? Ci sarà un genio ineguagliabile, che porta sempre a casa voti altissimi? O magari rincontrerò qualche vecchia conoscenza? E i professori? Spero di non avere una professoressa svampita come quella d'inglese che avevo l'anno scorso... 

Ah, non sto più nella pelle! Sono così emozionata che non riesco nemmeno a camminare! Però... Se continuo di questo passo arriverò in ritardo! Ah, accidenti a me, in ritardo il primo giorno di scuola! Charlotte, sei un disastro!

 

Finalmente raggiungo la scuola, esausta a causa della corsa. Come mi aspettavo, il cortile è vuoto: sono già tutti dentro! Certo che qui è davvero grande... No, non c'è tempo per contemplare la scuola, devo muovermi!

Così faccio per aprire il portone d'ingresso, quando sento una voce provenire da non molto lontano.

- "Delle azelee! Siete così belle, così graziose...". Poco distante da me, vedo una ragazza intenta ad ammirare un'aiuola fiorita. Sembra così presa ad ammirare i fiori che non si è accorta che è suonata la campanella... Sarà meglio avvisarla.

- "Ehm, scusa, volevo solo dirti che noi dovremmo già essere dentro..."

- "Oh?", distrattamente si gira, si sistema gli occhiali, si passa una mano tra i capelli verdi, corti e molto arruffati - "Oh, hai ragione! Ahah, i fiori mi avevano distratto, sono così belli...". Per un attimo rimane in silenzio, poi esclama - "Ah che stupida, non mi sono ancora presentata! Il mio nome è Gertrud, è il mio primo giorno qui." - "Ciao, io sono Charlotte! Anche io sono al primo giorno e a proposito, dovremmo entrare!" - "Accidenti, è vero!"

Così raggiungo l'aula conferenze con Gertrud, il preside sta ancora pronunciando il discorso, non ha ancora annunciato le classi. Per fortuna! 

- "Ehi!", mi sussurra Gertrud, - "Spero che saremo in classe insieme!" - "Lo spero anch'io, ma è difficile, dovremmo essere davvero fortunate-". Ad interrompermi è la voce del preside, che alzando il tono ha iniziato ad annunciare gli alunni della 1^ A. 

Sento il mio cognome tra i primi della 1^ C, e con mia grande sorpresa scopro che Gertrud è in classe con me. Che fortuna, non ci posso credere!

 

La professoressa ci conduce nella nostra aula: è una professoressa abbastanza giovane, dalla chioma castana e l'aria un po' afflitta. Quindi entriamo nella nostra classe, e mi siedo accanto a Gertrud. 

- "Bene ragazzi, io sono la professoressa Kaozuko Saotome, e questa è la vostra classe. Direi di fare l'appello, per vedere se ci siete tutti. "

Arrivata ad un certo punto la professoressa Saotome pronuncia più volte un cognome - "Ma come... Non c'è? Non presentarsi il primo giorno di scuola... Ah, proprio come gli uomini, sanno scaricarti anche al primo appuntamento!"

A questa affermazione io e Gertrud ci scambiamo degli sguardi e ci abbandoniamo ad una leggera risatina. Effettivamente il banco accanto al mio è rimasto vuoto... Chissà.

 

Passate le prime due ore e giunto il momento dell'intervallo, io e Gertrud decidiamo di fare un giro della scuola. È molto dolce e simpatica, anche se ho sentito da dietro di noi dei ragazzi che la prendevano in giro per il suo aspetto fisico, poverina...

Dunque arriviamo davanti l'infermeria, e sentiamo un canto provenire da dietro la porta. Subito decidiamo di aprirla, e al suo interno vediamo una ragazza girata di spalle: due lunghi codini blu si girano di scatto, e la ragazza smette improvvisamente di cantare.

- "Ah, delle alunne! Che spavento, pensavo fosse un'infermiera... Ciao, io sono Elly!"

Elly, Elly... Ma sì, certo! È il nome della ragazza nella nostra classe, l'assente! Possibile che sia lei? Gertrud le chiede spiegazioni. - "Sì, sono io! Perché?". Intervengo io - "Beh, dovresti essere in aula con tutti noi..." - "Pff, io da grande sarò una idol, non ho bisogno della scuola!" e riprende a cantare. Gertrud ne è affascinata - "Wow, canti davvero bene...". Già, ha proprio una bella voce. Ci rivolge un sorriso schietto ed esclama - "Ehi, grazie! Beh, vi va di essere mie amiche?"