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Autore: TeenAngelita_92    02/05/2014    7 recensioni
- "Non possiamo, tutto questo non deve accadere" le disse mentre cercava di allontanarsi, ma i suoi occhi l'avevano incastrato, non aveva la forza di allontanarsi da quel meraviglioso viso distante pochi centimetri dal suo.
"So che lo vuoi anche tu, sono certa che hai aspettato questo momento tanto quanto me." gli sussurrò ed il suo respiro lo fece rabbrividire.
"Io non... non posso provare queste cose per te! Non devo provare ciò che sto provando in questo momento."
"Perchè? Perchè non puoi dare ascolto a ciò che senti?" le sue labbra erano sempre più vicine, troppo.
"Perchè io sono tuo fratello" -
E se Demi Lovato scoprisse ad un tratto di avere un fratello? Se per caso lo incontrasse ed allo scuro di tutto si innamorasse di lui a tal punto da aver bisogno delle sue carezze, delle sue mani, dei suoi occhi e del suo bellissimo viso? Cosa succederebbe?
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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24.
"Sono Andrew, il giornalista ventenne biondino che sa badare a se stesso... Lo stesso che ora ha un maledetto bisogno di te."
E quelle sue ultime parole ora rimbombavano nella testa di Demi, quasi come un eco prodotto e riprodotto più volte allo scopo di non essere più dimenticato.
"Andrew, ti prego.." riuscì solo a gemere ancora, mentre le sue mani continuavano libere il meraviglioso percorso sul suo corpo che ora sembrava tremare, fremere ad ogni suo tocco. 
"Ho.. ho bisogno di te." riuscì a balbettare sulle sue labbra, le quali in attesa di un nuovo bacio, un nuovo bisognoso e disperato bacio. La sua voce sembrava voler continuare quella che dava tanto l'idea di una supplica, di una richiesta personale da dover esaudire a tutti i costi ma il suo respiro spezzato non glielo permetteva. Aveva bisogno di lei, dei suoi baci, delle sue carezze, del mondo in cui gemendo pronunciava il suo nome, tutto il resto non esisteva e non avrebbe avuto tanta importanza.
"Tu... tu s-sei mio fratello, ti prego.." provò a ricordagli ancora con voce tremante, alludendo alla famosa lettera scritta da suo padre, tra i gemiti di piacere che sembravano volerla convincere del contrario. Continuava a ripetersi di doversi fermare, di dover fermare quello che da tempo stava aspettando con cosi tanto desiderio ma il suo corpo non reagiva ai suoi pensieri, evidentemente alle sue emozioni. 
E in realtà non riusciva ancora a capire il perchè di quella sua affermazione: "Sei mio fratello". 
Lei non era del tutto convinta delle affermazioni fatte dal padre di Andrew in quello stupido fogliettino di carta ingiallita, non era convinta della loro parentela e dopotutto non lo era mai stata ma qualcosa non le permetteva di lasciarsi andare. Aveva sempre odiato vedere Andrew star male per questo, aveva odiato vedere i suoi occhi rispecchiare colpe che non aveva, rispecchiare quella paura di sbagliare e di non sapere cosa fare, ma quella sera si stupì di vedere nei suoi occhi una certa sicurezza, forse delle certezze in più e dei dubbi in meno, forse meno razionalità e logica e più sentimenti.
"Dio... io sono Andrew, amore mio sono Andrew, non voglio essere altro." le sussurrò lentamente sul collo facendola rabbrividire. Le sue mani si fermarono sul suo seno, ancora coperto dal sottile tessuto del suo reggiseno. "Ho bisogno di fare l'amore con te." le sussurrò ancora una volta avvicinando lentamente le sue labbra all'orecchio. 
E quelle furono le sue ultime parole, quell'ultimo sussurro dopo quel loro miglior amico di nome "Silenzio". Ritornò lentamente sulle sue labbra per baciarla ancora una volta, quasi come a voler chiedere una conferma, una risposta alla sua più che esplicita richiesta di pochi istanti prima e lei glielo diede, e sembrava quasi essere la conferma più convinta che avesse mai potuto dare in tutta la sua vita. 
La sollevò leggermente per aver accesso al gancetto del suo reggiseno e liberare completamente la parte superiore del suo corpo, che tanto desiderava vedere ed accarezzare dolcemente. Non aveva minimamente perso il contatto con le sue labbra, non aveva voluto perderlo e quasi a ritmo con la sua bocca, iniziò ad accarezzarle la schiena, tracciandoci piccole e delicate linee senza fine. 
Si affrettò ad afferrare tra le dita il famoso e tanto ricercato gancetto che ora gli dava cosi tanto fastidio, e senza alcun problema riuscì ad aprirlo facendo scivolare sulla liscia pelle delle braccia di Demi, il tessuto bianco del reggiseno. 
Quel piccolo e semplice gesto la fece rabbrividire, cercando di trattenere il suo ennesimo gemito tra le labbra. Per cui ben presto anche la parte superiore della sua biancheria si ritrovò sul freddo pavimento della camera, a far compagnia a tutti gli altri. 
Andrew la strinse forte a se compiaciuto e finalmente felice di poter sentire la liscia pelle dei suoi seni spingersi contro il suo petto, ancora affannato e in disperata ricerca d'aria per respirare. Gli sembrava cosi strano ora, cosi strano essere li, in quella stanza cosi grande, in quella realtà che per la prima volta appariva meravigliosa, ad accarezzare il corpo della donna che amava. Gli sembrava cosi strano ora viverlo e non doverlo sognare come aveva sempre fatto: il suo profumo, il suo respiro caldo, le sue labbra tremanti, la sua pelle torturata da brividi a cui nessuno dei due sapeva ancora dare un' motivo ne un'origine. 
"Non sono tuo fratello, io... Io non posso essere.." provò a sussurrale ma le ultime parole gli morirono in bocca. Le sue labbra iniziarono senza preavviso a percorrere tutti i meravigliosi lineamenti del suo viso: gli occhi, il naso, le guance, gli angoli della bocca e le sue labbra. 
Aveva sentito di dover pronunciare quelle parole, forse era solo per convincere se stesso ma ne aveva sentito il bisogno, ed ancora un altro piccolo gemito trattenuto.
Le sue mani, che fino a quel momento erano rimaste ferme a tenerle il corpo stretto al suo, passarono ad accarezzarle lentamente i seni. Ancora un gemito, un altro respiro spezzato e senza fine. 
"A-Andrew..." il tono della sua voce, basso e torturato da gemiti corrispondenti ad ogni sua lenta carezza, sembrava essere sorpreso, estasiato e forse proprio nel vedere la persona completamente diversa che ora si ritrovava davanti. Quel ragazzo sempre silenzioso, terrorizzato dai dubbi e dalle tante domande, in costante ricerca di amore e apparentemente forte e indifferente, ora era più sicuro che mai: ora la stava tenendo stretta tra le sue forti braccia, ora stava mandando al diavolo tutto, quel "tutto" che con tanta insistenza continuava a non permettergli di essere felice insieme a lei, ora stava facendo l'amore con lei ed il suo corpo, le sue mani ed ogni più piccola parte di lui, risultava essere sicura di ogni gesto che si prestava a fare. Ne il costante tremolio che lo aveva sempre accompagnato, ne la sua paura di sbagliare, ne niente. 
Sembrava essere lei insicura invece, ancora dubbiosa sul da farsi, ancora a chiedersi se quando tutto sarebbe finito uno dei due si fosse pentito o nel peggiore dei casi, se entrambi si fossero pentiti. Ancora curiosa di sapere fin dove sarebbero arrivati, fin dove le loro mani cosi desiderose fossero arrivate, fin dove la ragione e la realtà delle cose li avrebbe lasciati arrivare.
Ma bastò spegnere la luce, un gesto cosi semplice da parte di Andrew, un solo tasto per spegnere una volta e per sempre tutti quei suoi tanti pensieri, decisi a tormentarla proprio in quel momento.
 
One and Only - Adele
You’ve been on my mind,I grow fonder every day,
Lose myself in time, just thinking of your face.
God only knows why it’s taken me so long to let my doubts go,
You’re the only one that I want,
I don’t know why I’m scared, I’ve been here before,
Every feeling, every word,
I’ve imagined it all,
You’ll never know if you never try,
To forget your past and simply be mine,
I dare you to let me be your, your one and only,
Promise I’m worth it, to hold in your arms,
So come on and give me a chance,
To prove I am the one who can walk that mile,
Until the end starts,
If I’ve been on your mind,
You hang on every word I say,
Lose yourself in time,
At the mention of my name,
Will I ever know how it feels to hold you close,
And have you tell me whichever road I choose, you’ll go?

 
Sei stato nei miei pensieri, mi sono affezionata ogni giorno di più 
Mi sono persa nel tempo, solamente pensando al tuo viso 
Dio solo sa perché mi ci è voluto così tanto 
per dissipare i miei dubbi.
Tu sei l'unico e il solo che voglio 
Non so perché sono spaventata, ci sono già passata 
Ogni sentimento, ogni parola 
Ho immaginato tutto 
Non lo saprai mai, se mai provi a dimenticare il tuo passato 
e a provare semplicemente ad essere mio 
Ti sfido a lasciarmi essere l'unica e la sola per te 
Ti prometto che merito di essere stretta tra le tue braccia 
Perciò avanti, dammi la possibilità di dimostrare che sono l'unica 
che può percorrere questa lunga strada prima che inizi la fine 
Sono stata nei tuoi pensieri, ti aggrappi a ogni parola che dico 
Ti perdi nel tempo solo menzionando il mio nome 
Saprò mai cosa si prova a stringerti forte? 
E ti sentirò mai dire che qualunque strada io sceglierò, la prenderai anche tu? 


"7:00" segnava l'orologio sul piccolo comodino accanto a lei. 
Demi era stata la prima a svegliarsi e forse a causa dell'insistente rumore della pioggia che per l'intera notte li aveva accompagnati senza smettere neanche un secondo. Ma ora non lo sentiva più e notò con piacere che finalmente aveva smesso. 
Si strofinò gli occhi leggermente appannati e si voltò verso Andrew, che sembrava essere caduto in un sonno profondo: la stava tenendo stretta al suo corpo, cosi forte, quasi come ad aver paura che scappasse. E lei, con un meraviglioso piccolo sorriso sulle labbra, si ricordò che non si era mosso da quella posizione neanche per attimo in tutta la notte. 
Si sistemò meglio tra le sue braccia cercando di avvicinare il suo viso, e prese inevitabilmente a guardarlo: sembrava avere un'espressione beata, puro senso di pace e questo la rendeva felice, molto.
Prese dolcemente ad accarezzargli il viso, facendo arrivare le sue dita sulla fronte. Sentì sotto il suo tocco una linea più chiara rispetto al resto della pelle e ricordò che quella era una ferita, se l'era fatta per salvarla.

"Andrew" lo chiamò lei accorgendosi che era sveglio. "Hey, che hai?" gli chiese avvicinandosi, vedendolo spaesato.
"D-devo alzarmi, ora sto bene."
"Fermo" gli disse fermandolo con le mani sul petto."N-non puoi alzarti. Il dottore ha detto che sei ancora debole ed hai bisogno di riposo. La ferita non è grande, ma la botta che hai preso, si."
"Perchè devo rubarti tutto questo tempo?"
"Non mi stai rubando niente. Mi hai salvato la vita stamattina, è il minimo che io possa fare per te."
"Quindi è solo perchè ti ho salvato la vita che stai facendo tutto questo per me, giusto?" le chiese deglutendo, aggiustando meglio la testa sul cuscino. 


Già, tutti i ricordi ora gli apparivano cosi chiari e lucidi davanti agli occhi. Sorrise ripensando al fatto che quella fu la loro prima discussione e capì che forse avrebbe potuto evitarla. 
Fece scorrere le dita alle sue labbra ora, e ancora un altro ricordo.

"Eccomi" gli sorrise e si sedette accanto a lui. Aveva portato un piccolo batuffolo di ovatta, del disinfettante e del ghiaccio con se. "Vediamo" gli prese il viso con le mani per controllare. "E' cosi gonfio" lo avvertì lei. Prese una piccola quantità di ghiaccio avvolgendolo in un fazzoletto di stoffa per adagiarlo sull'angolo della sua bocca.
"P-piano" le disse sentendo un piccolo dolore.
"Scusa" gli accarezzò il viso.
"E' la seconda volta che ti predi cura di me. Sto iniziando seriamente a pensare che tu non sia una cantante, ma un'infermiera." le disse ridendo. "Ahi"
"Non ridere, altrimenti ti farà più male" lo avvisò ridendo a sua volta 


Un altra piccola risata scappò dalle sue labbra senza preavviso. 
"La mia faccia è cosi divertente?" con voce assonnata, la interruppe Andrew, aprendo lentamente gli occhi.
"Oh buongiorno!" gli disse riprendendo a sorridere.
"Uhm..Buongiorno a te." si strinse ancora un po' a lei per sentire il suo meraviglioso profumo. "Perchè ridevi prima?" le chiese curioso.
"Piccoli ricordi, tutto qui."
"Mi fa piacere che ti facciano sorridere, sperando che non siano ricordi riguardanti mie situazioni imbarazzanti." e bastò solo finire la frase che Demi riprese inevitabilmente a ridere. "Bene. Sono mie situazioni imbarazzanti, lo sapevo." affermò sorridendo.
"Ma no." riprese lei sorridendo "Stavo solo ricordando quanto sia meraviglioso poterti essere accanto, tutto qui."
"Si, non usare queste frasi per salvarti il 'sedere' con me. Lo so che stavi pensando a me che arrossisco, inizio a balbettare o che dico frasi senza senso."
"Ma se sei dolcissimo quando lo fai!" gli rispose ridendo, stringendolo in un forte abbraccio.
"Si certo..." sussurrò nel suo petto. Rimasero in quella posizione, in silenzio, forse per qualche minuto, quasi come se fossero passati anni dal loro ultimo abbraccio.
"Demi.." la chiamò alzandosi leggermente.
"Hey." si sistemò anche lei.
"Io.." iniziò tossendo "Beh insomma... stanotte io.. cioè noi abbiamo..."
"Andrew.." lo interruppe prendendogli dolcemente il viso tra le mani "E' stata la notte più bella di tutta la mia vita, credimi." affermò sorridendo.
"Dici...dici sul serio?"
"Si!Io..si, credimi." gli rispose felice.
"Buongiorno!" urlò una voce squillante è felice da dietro la porta. Era Andrew, il figlio di George, che in un attimo si ritrovò sul letto insieme a loro due a saltare dalla gioia senza un apparente motivo.
"Hey! Cos'è quest'irruzione nel mio letto? E chi è questo ragazzino inspiegabilmente felice?" chiese scherzosamente Andrew afferrandolo e bloccandolo in un abbraccio.
"Oggi devi darmi la rivincita, ricordi?" gli chiese con occhi speranzosi il ragazzino.
"Oh ma certo, e sta pur certo che stavolta ti batterò."
"Si certo, come ti ha battuto ieri" rispose Demi guardando altrove.
"Si, infatti." confermò il piccolo con tono da indifferente.
"Ah, ma voi due non vi fidate di me eh? Ora vi faccio vedere io se vinco!" disse e li strinse entrambi in un forte abbraccio, nell'intento di torturarli con il solletico.
"Ah no ti prego" iniziò a ridere lei e subito dopo anche il piccolo Andrew. 
"Buongiorno" tossì qualcuno da fuori la porta. Era George. "Non credevo di avere altri due figli in famiglia" sorrise, alludendo all'infantile ma meraviglioso comportamento di Demi ed Andrew. "Piccolo, va a fare colazione, giù c'è la mamma che ti aspetta, io ed i miei nuovi due figli dobbiamo parlare." sorrise ancora ma con un leggero velo si serietà.
"D'accordo. Ciao Demi" la salutò stampandogli un bacio sulla guancia. "A dopo Andrew."
"Ciao campione." lo salutò strofinandogli la chioma scura.
"Beh, se preferite vi lascio vestirvi e..." iniziò una volta chiusa la porta.
"Di che si tratta?" chiese preoccupato Andrew.
"Di Mark."



Spazio Autrice:
Salve.. *con una faccina dolce nascosta dietro una piccola porta che fa 'ciao' con la manina* No okey, siamo seri. Capisco cosi tanto la voglia che sicuramente qualcuno di voi avrà di picchiarmi (ma ovviamente scherzo, voi non lo fareste mai, no? o.o) No, siamo seri (pt.2) Come sapete ci tengo sempre molto a spiegarvi il motivo delle mie molto frequenti assenze, perchè comunque con la vostra santa pazienza meritate una spiegazione, no? Ma anyway, semplicemente quest'ultimo periodo non è stato uno dei migliori per me e non perchè io non abbia avuto tempo, ma.. non avevo qualcosa (e ancora non so cosa) che mi permettesse di scrivere, boh. Ma sono cosi felice di essere tornata! E spero tanto che per voi non sia stato troppo tutto questo tempo. 
Che altro dire? Sapete già che vi ringrazio infinitamente e che vi adoro (aww *-*) eh.. niente, spero che l'attesa ne sia valsa la pena.
Un bacione grandissimo!
TeenAngelita_92


  
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