Era una bella serata nel quartiere di Beika e, mentre percorreva la via che l'avrebbe riportato a casa propria, il famosissimo ed infallibile Studente-Detective Shinichi Kudo sembrava assorto nei suoi pensieri. Da quando era tornato grande ed aveva debellato l'Organizzazione, si era subito dichiarato a Ran Mori perchè troppe cose erano successe e mai aveva parlato quando ne aveva l'occasione.

Ma in questa serata, Ran era alla festa di compleanno di Sonoko Suzuki, sua migliore amica, ed era solo riservata alle ragazze, tanto che la giovane non invitò neanche il suo amato Makoto Kyogoku "Meglio così. Mi sarei solo annoiato." Pensava il giovane, finchè la vista di un viso conosciuto dall'altra parte della strada non attirò la sua attenzione e, sorridendo come suo solito, attraversò per andare da quella persona.

"E così è questo il tuo vero aspetto. Dicevano che fossi piuttosto carino ed attraente e devo dare ragioni alle voci che ho sentito quà e là."

"Come mai non sei ancora tornata negli States? Perchè sei qui... Vermouth?"

La platinata bionda sorrise maliziosamente, togliendosi gli occhiali a specchio per mostrare al ragazzo i suoi bellissimi e spietati occhi azzurri, freddi e taglienti come il ghiaccio "Mi sembrava maleducato partire senza salutarti, Silver Bullet."

"Che gentile! Ti ringrazio per il pensiero."

"Sei tutto solo? La tua ragazza non c'è?"

"E' andata ad una festa di compleanno. Cose da donne, a me non interessano."

Vermouth sorrise leggermente "Io ho sempre detestato i party. Vedevo troppa gente spocchiosa!"

"Immaginavo una simile risposta!" Ammise Shinichi, che poi si grattò nervosamente la guancia destra, come se fosse anche imbarazzato "Senti... Io non ho ancora mangiato. Ti andrebbe di cenare con me? Ovviamente offro io."

"Sei un vero cavaliere, Cool Kid." Disse Vermouth, prendendo Shinichi a braccetto "Vediamo fin dove arriva questo spirito cavalleresco."

"Non sottovalutarmi. Guarda che o gentile, con le ragazze e le donne. Sennò chi la sente, mia madre?"

"Yukiko è una donna di classe e l'ammiro molto, confesso."

"Non farti sentire da lei o si monterebbe maggiormente la testa!"

Nuovamente Vermouth sorrise e Shinichi, fissandola con la coda dell'occhio, fece altrettanto, mentre entravano in un ristorante molto rinomato ed un giovane cameriere li condusse ad un tavolo libero, sul fondo della sala "Volete ordinare, signori?"

"Io prendo gli okonomiyaki ed il sushi del menù 14."

"Per me sushi e tempura udon. Per quanto riguarda il sakè, una bottiglia di quello più rinomato. Tanto offre il mio cavaliere!" Disse Vermouth, facendo l'occhiolino a Shinichi, che la fissò in tralice.

"Bene! Vi chiedo solo di aspettare qualche minuto."

Shinichi annuì e, quando il cameriere andò in cucina, il Detective fissò la donna "Hai ordinato ben Cinquemila Yen di sakè! Uno normale non andava bene?"

"Si, certo, ma io adoro mangiare e bere bene. E poi approfitto sempre della compagnia altrui!"

"Me ne sono accorto!" Ammise Shinichi e Vermouth sorrise di nuovo.

Dopo qualche minuto vennero serviti ed i due chiaccherarono di rado, apprezzando soprattutto la rispettiva compagnia e Shinichi ammise a sè stesso che, quando Vermouth sorrideva, era davvero incantevole. Uno splendore raro.

Al termine della cena, i due rimasero seduti ancora qualche secondo finchè, sulla pista da ballo posta sul lato est della grande sala, non arrivò il violinista che doveva esibirsi quella sera e Vermouth sorrise, fissando Shinichi "Dimmi, Cool Kid, come te la cavi col valzer?"

Shinichi sbattè un paio di volte le palpebre, scioccato "V-Valzer, dici? Beh, mia madre mi ha insegnato, ma non me la cavo molto bene."

"Basta seguire il ritmo ed il battito della musica."

"Posso provarci. Vuoi ballare?"

"Con piacere!" Rispose, posando la propria mano destra su quella che Shinichi le aveva appena teso.

Una volta in pista, Shinichi si dimostrò molto bravo e seguì bene la musica e Vermouth, facendole egregiamente da cavaliere e l'ex MIB si strinse alle spalle del ragazzo, che non sel'aspettò di sentire la bionda tra le braccia, così stretta a sè.

Ballarono solo quel valzer, poi Shinichi chiese il conto, lo pagò ed infine lasciarono il ristorante, tornando a passeggiare per le strade di Beika "Spero di essere stato di compagnia, stasera."

"Si, Cool Kid, lo sei stato. Sono felice di aver passato con te la mia ultima notte a Tokyo."

"Allora parti! Potevi dirmelo, ti avrei anche portata da qualche altra parte."

"No, va bene così."

"Ma dimmi, cosa farai negli States? Reciterai?"

"Un po' reciterò, un po' farò visita a Kir e suo fratello e poi viaggerò. Mi godrò la vita!"

"Si, fai bene!" Sorrise Shinichi "Ora non c'è più nessuno che ti controlli e ti tenga prigioniera."

"Sei un ragazzo fantastico. Ran dev'essere orgogliosa di te."

"Beh, spero che lo sia. Dovresti chiederlo a lei!" Rispose Shinichi, andando un po' nel panico "Io faccio del mio meglio e spero proprio che sia contenta, di me! Dopo tutto il tempo che ci ho messo per dichiararmi... Brr, mi vengono i brividi, quando ci penso!"

Vermouth sorrise appena poi, prima che Shinichi potesse accorgersene, gli si avvicinò e lo baciò dolcemente sulle labbra "Grazie di tutto. Grazie per non esserti mai arreso. Goodbye Shinichi Kudo, my Cool Kid!" Sussurrò.

"Abbi cura di te." Rispose semplicemente il giovane Detective, guardando poi la bionda allontanarsi nell'ombra e conservando nel proprio cuore quell'unica sera trascorsa con quella donna misteriosa che, se non fosse stata per la differenza d'età e per la presenza di Ran, avrebbe volentieri frequentato.