Eccomi qui. Sull'aereo per l'Ohio da New York City. Ho vissuto nella Grande Mela per 4 anni con la mia famiglia perchè mio padre ha avuto un'offerta di lavoro molto importante, che ci avrebbe salvato dalla povertà che ci tormentava ormai da molto.

Sono con mia sorella Prim, e manca solo un'ora all'atterraggio. Lei è più piccola di me, quindi dovrò prendermi cura di lei, visto che mi madre è rimasta a New York.

E' settembre, e tra una settimana inizieremo la scuola. Lei conosce più o meno tutti nell'istituto, io solo una persona: Kurt Hummel.

E' il mio migliore amico da sempre. Io so tutto di lui. Lui sa tutto di me. Ci facciamo da diario segreto a vicenda, siamo amici fin da piccolini. Da quando sono partita ci siamo spediti lettere ogni giorno. Preferisco questo modo "antico" per comunicare, che stare sui social network. Lì non c'è privacy, e sinceramente non mi piace esporre la mia vita privata.

Io e Kurt siamo molto diversi. Lui è molto alla moda,ci tiene al look, mentre io indosso la prima cosa che capita. Kurt è molto divertente, simpatico, estroverso: si fa amare da tutti. Io invece sono l'esatto opposto: introversa, seria, sempre con il muso lungo e,la maggior parte delle volte, sono arrabbiata per qualcosa.

Non ho mai capito come facciamo ad essere amici se siamo così diversi. Ma alla fine gli opposti si attraggono, quindi una spiegazione c'è.

Non vedo l'ora di rivedere Kurt. E' l'unico motivo per cui sono voluta tornare in Ohio, oltre al fatto che è un ambiente molto più semplice da quello di New York. Prim è molto legata a me, per questo è venuta anche lei.

Sento l'hostess che ci chiede di allacciare le cinture con la sua voce stridula, e così facciamo.

Qualche secondo e toccheremo terra.

Kurt mi sta aspettando all'uscita dell'aereoporto,e non vedo l'ora di riabbracciarlo.

Sento un rumore fortissimo e l'aereo atterra.

Prendo le mie valigie,e Prim le sue. Scendo così velocemente che rischio di inciampare e spingere qualche passeggero.

Mi avvicino alla fermata dell'autobus e guardo intorno a me. C'è una marea di gente; neanche con un incantesimo riuscirei a trovare Kurt.

Sento urlare il mio nome dall'altra parte della strada, mi volto e lo vedo lì, col suo viso dolce.

Gli corro incontro come in quei film in bianco e nero in cui gli innamorati non si vedono per anni.

La differenza è che non ci amiamo.

- Mi sei mancato tantissimo,Kurt!-

- Mai quanto mi sei mancata tu, Catnip!-

Lui mi ha sempre chiamata Catnip. Quando eravamo bambini non riuscivo a pronunciare bene il mio nome, e mi ha sempre preso in giro per questo. Ormai ci sono abituata. Non gli ho mai sentito dire normalmente "Katniss".

Ma a me sta bene così. Mi basta sentire la sua splendida voce.