So che dovrei concentrarmi sulla long-fic ( a chi la sta seguendo: perdonate il ritardo, aggiornerò presto!) ma questa idea
mi stava ossessionando, così ho assecondato l'impulso. Le cose sono un
pò diverse: sia Allison che Aidan sono ancora vivi, mi serviva ai fini
dell'atmosfera più che altro. Beh, dopo questa precisazione, non vi do
altre anticipazioni. Buona lettura!
Il nogitsune aveva spalancato
gli occhi, colto di sorpresa, mentre Scott artigliava il suo braccio
teso e con decisione gli donava il morso. La bocca era contratta
in un feroce grido di dolore e mentre le sue iridi si dilatavano
sempre di più, si era voltato ad incontrare i suoi occhi. Solo per una
frazione di secondo. Prima che la spada affilata si facesse largo nel suo corpo,
trapassandolo da parte a parte. Ed in quegli occhi, che erano i suoi - ma non lo
erano davvero - Stiles aveva letto mille emozioni diverse: c'era amarezza, ira,
delusione ma anche una profonda paura e tanta solitudine. Fece un passo
indietro scosso - mentre il nemico cadeva al suolo e con lo scricchiolio
degno della migliore porcellana, scompariva in una caustica nuvola di fumo nero
- una strana sensazione lo arpionò alla bocca dello stomaco e in un
secondo si sentì travolgere dai ricordi della volpe, dalle sue emozioni e dai
suoi pensieri. Adesso sapeva tutto, anche di quegli attimi che non avevano
vissuto insieme. Sapeva tutto, ed era troppo per lui, così crollò,
incapace di sopportare tutta quella pressione, sotto gli occhi preoccupati
degli amici.
Quando poco dopo
aprì gli occhi, la prima cosa che uscì dalle sue labbra schiuse fu una battuta
sull'essere svenuto come una ragazzina, tutti risero, raccolti intorno a lui,
constatando che il vecchio Stiles era di nuovo tra loro, ma sopratutto
era sano e salvo. "Stiamo tutti bene..." aveva aggiunto poi con un
sorriso.
Fecero un respiro di sollievo all'unisono, scambiandosi
sguardi stanchi. "Andiamo. Credo che tu abbia fatto abbastanza la prima donna,
Stilinski." lo schernì Isaac aiutandolo ad alzarsi "...almeno per qualche anno."
Gli diede un'affettuosa pacca sulla spalla, guardando Scott che aveva finalmente
ricominciato a respirare. "Vado a vedere come stanno gli altri." li
informò "Quando lì ho lasciati stavano lottano contro quei quattro tipi
mascherati e - ammettiamolo - per nulla avvenenti."
"Solo perchè non portavano una sciarpa, vero!?" Il
biondo increspò le labbra in un mezzo sorriso ed inconsciamente gli
furon tutti grati per essere così sbravo a smorzare la tensione - quando non la
creava di mano sua - "Vengo con te." si precipitò Lydia "Dovrei controllare che
il mio lupo
sia tutto
intero." ma più che accompagnarlo lo superò in volata, correndo tra le braccia
di un Aidan ferito.
Lentamente anche Scott, che sorreggeva Stiles - e Kira che
li seguiva silenziosa - uscirono all'aria aperta, beandosi di
quella sensazione di sollievo che non provavano da parecchio tempo. Videro la
banshee accanto ad Aidan e Ethan, Chris poco distante teneva un braccio intorno ad
Allison, mentre Isaac invece parlava con Derek non celando però la mano che
stringeva forte quella della cacciatrice. Quando li vide il beta fermò il leggero
fiume di parole con cui stava ragguagliando il suo creatore su cosa fosse successo,
dentro la scuola, Derek si voltò instintivamente seguendo il suo sguardo e i suoi
occhi volarono magnetici verso Stiles. Lo osservò intensamente prima di
muoversi, poi senza dire niente gli andò incontro a passo risoluto -
sembrava sul punto di mettersi a correre - si fermò a pochi metri dal
trio, gettò una rapida occhiata a Kira che gli rivolse un timido
sorriso e a Scott che annuì senza aggiungere altro. L'alpha,
con cautela, si allontanò da Stiles, scambiò con il suo migliore amico uno
sguardo d'intesa e insieme alla ragazza raggiunse gli altri lasciandoli lì, da
soli.
Erano uno difronte all'altro, in
silenzio, da un tempo infinito - o almeno così sembrava - finchè il più piccolo
non parlò accompagnando le parole con una risata nervosa. "Bella serata, eh?" si
grattò la testa, distogliendo lo sguardo, mentre il lupo lo fissava ancora
senza proferire parola. Era la prima volta che si vedevano da quando, mesi
prima, era partito con Cora, senza una parola, un saluto, scomparendo da un
giorno all'altro; la prima volta senza quel terzo incomodo
che aveva liberamente scorazzato nella testa del più
piccolo mandandolo al manicomio - nel vero senso della parola -
Sapeva fosse in ospedale, quel fatidico giorno, riusciva inspiegabilmente
a sentire la sua presenza, ancora ignaro del perchè e mentre stava seduto su
quel lettino freddo con Scott, ad occhi bassi, davanti a lui avrebbe voluto
sussurrare il suo nome, vederlo entrare, osservarlo accanto a suo padre e
Melissa. Avrebbe voluto chiedere all'amico di lui, avrebbe voluto fare tante
cose, ma si era limitato a bearsi dell'abbraccio di Scott e poi, poco
dopo, si era smarrito nel buio. "Stai... stai bene?" gli chiese, mentre
sentiva quegli occhi studiarlo dalla punta dei capelli alle suole. "Sono io, eh.
Proprio io, Stiles." L'immagine chiara e limpida del loft si affacciò alla
mente del più piccolo, poteva osservarla come uno spettatore esterno. Il
nogitsune, padrone del suo aspetto, torreggiava davanti allo sceriffo e si
faceva beffe di lui. Successivamente era stato circondato da Allison, Chris
e Derek. E lì, in quell'istante, Stiles nella sua prigione bianca
l'aveva visto, finalmente. E aveva gridato. Aveva gridato forte, ma la voce non
usciva. Aveva provato a chiedergli aiuto, mentre una scintilla di
speranza si accendeva insieme a quegli occhi blu, aveva provato
a muoversi ma il suo corpo non rispondeva. E l'aveva visto
correre contro di lui minaccioso, e aveva sorriso, forse per una volta una delle
sue minacce si sarebbe effettivamente avverata. E a Stiles sarebbe anche andato bene.
L'avrebbe fermato, liberato. Il resto non aveva importanza. Poi anche
Derek era stato soprafatto da quel demone brutale e troppo potente
e lui si era limitato ad abbassare il viso, quasi incantato, sulla scacchiera
del Go. "Ti ricordi di me? Adolescente, logorroico, la persona che più
adori minacciare di- ma non potè finire la frase perchè si sentì afferrare
saldamente per le braccia e trascinare in quello che doveva essere - no, era
senza ombra di dubbio - un abbraccio. Un abbraccio assassino.
Stiles si
lasciò sfuggire un "Oh" per la sorpresa, poi incurante del resto, ricambiò
sentendosi finalmente al sicuro e cercando di allontanare quei ricordi che lo
stavano tormentando. Strinse forte, abbandonando il viso contro quel giubbotto
di pelle, freddo e scuro come la notte che li avvolgeva. Ci
strofinò piano la guancia, sperando che quel contatto non finisse. Sperando di
rimanere lì, per sempre e non dover guardare e marciare sui
resti delle azioni che aveva involontariamente commesso. Sentiva il battito frenetico di un cuore
attraverso la stoffa, incapace di dire con certezza se fosse il suo
o quello di Derek, consapevole però della speranza che lo attanagliava in ogni fibra del
suo essere. Poi però la magia s'infranse e come era prevedibile,
Derek lo allontanò, pur tenendolo ancora saldamente per le braccia, forse per
paura che stramazzasse al suolo. Vide il lupo fissarlo,
ancora. Una smorfia ad increspare il suo volto "Sono io, davvero.
L'altro è... puff!" mimò con le mani, ruotando poi un indice davanti al volto e
ripetendo. "Stiles. Mh, non è che hai battuto la testa sourwolf?"
"Stiles..."
Derek finalmente parlò. E diamine, il suo nome detto da lui sembrava
meraviglioso. Dillo ancora, voleva intimargli, dillo ancora cento, mille volte,
così da cancellare il ricordo di quella voce malevola che per giorni l'aveva
ossessionato, con indovinelli, minacce, preghiere ed incitamenti. Dillo,
un'altra volta ancora.
Il lupo storse il naso, piegando la testa leggermente
di lato "Stiles..." ripetè a quel punto, facendo sussultare il cuore
dell'adolescente "tu...puzzi."
Il cervello iperattivo del ragazzo ci mise
stranamente qualche secondo a metabolizzare quell'affermazione, tanto che si
ritrovò a boccheggiare senza emettere un solo suono, guardandolo con tanto
d'occhi, incapace di articolare una frase.
"Fai sul serio?!" esclamò alla
fine, ritrovando la voce, così forte da far voltare tutto il gruppo che sostava
più in là - o la parte di loro che era rimasta.
Derek fece spallucce "E' la
verità"
Stiles gonfiò quasi le guance indispettito, mentre gli occhi si
riducevano a due fessure "Sono quasi impazzito, vengo posseduto da un demone,
non starò qui a fare l'elenco delle malefatte a cui ho dovuto assistere e non,
ho rischiato di sfilettarmi come una sogliola con una katana, secondo non so
quale rito giapponese da ninja privo d'onore, ero faccia a faccia con uno
psicopatico - peggio di te e tuo zio messi insieme e shakerati bene - che
giocava con i miei amici come fossero birilli, tu mi vedi, mi vieni incontro, mi
abbracci e poi..."
"E poi ti dico che puzzi."
"Quando credi che avrei
dovuto farmi una doccia in tutto questo pandemonio?" fece un passo avanti
con fare minaccioso, mentre Derek indietreggiava "Ah pure?" sottolineo,
sconvolto da quel gesto.
Il lupo si colpì leggermente il naso "Super olfatto,
ricordi?"
Stiles digrignò i denti infastidito "Gliel'avevo detto che avrebbe
dovuto picchiarti più forte quel giorno nel loft!" borbottò, conscio che l'altro
l'avrebbe sentito benissimo.
Ci fu un lampo di sorpresa negli occhi del moro
che scomparve subito sostituito da un ghigno saputo "Ho visto la tua scacchiera,
Stiles..."
"La mia - il ragazzò trasalì - Oh no, no no no no. Quella era la
sua scacchiera, non la mia."
Derek alzò un sopracciglio, uno sguardo
scettico a coronargli il volto. "La sua." puntualizzò ancora il più piccolo.
Derek incrociò le braccia al petto. "Ne sei sicuro?"
"Certamente"
"Mh,
peccato..." girò i tacchi e fece per andarsene ma il ragazzo lo fermò "Peccato?"
chiese con la voce più alta di un ottava, arpionandogli il braccio, Derek
sorrise senza farsi vedere, prima di girarsi a guardarlo ed osservare anche la
mano che lo stringeva "Oh no, inutile che fai quella faccia, non funziona più,
sono stato un potentissimo psyco-demone-ninja della vendetta, non sai
quello che posso fare! Quindi, ti chiedo, peccato
cosa...?"
Derek decise che il discorsetto su quanto lui fosse,
di nuovo, pallido magro ed indifeso, poteva aspettare - anche perchè,
non era molto certo che fosse effettivamente così - Gli si avvicinò quindi
pericolosamente, ipnotizzandolo con i suoi magnetici occhi verdi "Peccato
che..." gli soffiò sul viso a due centimentri dalle sue labbra dischiuse.
Stiles serrò instintivamente gli occhi, mentre il suo cuore andava
letteralmente a fuoco, aspettando quello che sapeva di aver sognato, immaginato,
desiderato e sperato per anni. Era pronto e finalmente sarebbe successo, se lo
meritava. Adesso, in quell'istante. Adesso che tutto era finito, tutti stavano
bene ed il cattivo di turno era stato sconfitto. Missione compiuta, avanti il
prossimo ma prima... quello. Doveva succedere. Stava
succedendo.
Quando dopo qualche secondo non sentì alcun interessante
contatto, aprì incerto un occhio, piegando le labbra in una smorfia di
disappunto. Derek era indietreggiato, gli occhi al cielo mentre scuoteva la
testa in segno di diniego "Ma..." aprì le braccia sconfitto.
"Stiles, ti prego.
Va a fare una doccia." esalò, poi si voltò e s'incamminò davvero verso gli
altri lasciandolo lì impietrito.
"Cosa?!" esclamò "E mi lasci così?!
You gotta be kidding me! " alzò le braccia al cielo esasperato
"Una
doccia!" ribadì l'altro scuotendo la mano.
"Dannato Sourwolf, avrei dovuto approfittarmi
di te quando ne ho avuto l'occasione!"
Nda.
Ultimamente ho questo
piccolo problema, scrivo cose che sembrano tristi e serie ed
invece...BOOM!
Piove demenzialità da tutte le parti! Non me ne vogliate. xD
Ehi, insomma... questo incontro era importante, magari sarebbe dovuto andare
in un altro modo ma sicuramente Derek dovrà farsi perdonare u.u
( Sì stavo
considerando un'eventuale secondo capitolo - qualcuno dovrebbe impedirmi di
scrivere queste assurdità - ma ancora è tutto un forse...
potete tirare un respiro di sollievo suvvia!) Non posso farci niente, ogni volta mi ritrovo a pensare per i telefilm/film/anime "ma questi non si lavano mai?" Sarà che sono germofobica xD Okay, sto degenerando, la smetto.
Spero comunque che vi sia
piaciuta, magari fatemi sapere che ne pensate se ne avete voglia, in ogni caso
grazie per averla letta!
Sì, non preoccupatevi, ho già una stanza prenotata
all'Echo House.
Alla prossima
A.
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