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Autore: mardeybum    03/05/2014    6 recensioni
Arranca verso lo specchio, mentre lancia uno sguardo colpevole ai boxer neri che aveva già visto prima. Si aspetta di vederci riflesso un ragazzo biondo dalla carnagione troppo chiara e le occhiaie marcate, che sembra aver bisogno di una gran dose di caffeina – cosa assolutamente vera. A dir la verità, si aspetta di tutto tranne che di vedere il suo migliore amico.
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Calum Hood, Luke Hemmings, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Di bagnoschiuma al cocco e scambio di corpi
 


Luke non sa proprio cosa stia succedendo.

Si è svegliato da una manciata di minuti, ma non se la sente proprio di aprire gli occhi (è al novantasette percento sicuro che la sera prima abbia dimenticato di chiudere le persiane e, se aprisse le palpebre, finirebbe soltanto accecato). Ha la sensazione che ci sia qualcosa che non va; non sa se è il cuscino troppo morbido – è sempre stato molto polemico per quanto riguarda cuscini e coperte – o se è l'inconfondibile profumo del bagnoschiuma al cocco e mandorla che Calum è solito usare. Sa per certo che è di Calum perché proprio ieri sua madre gliel'ha comprato e gliel'ha portato (ha perfino salutato Luke con un abbraccio caloroso e gli ha chiesto se gli servisse qualcosa). L'odore è così forte che è portato a credere che l'amico sia esattamente accanto a lui, pigiama con le Tartarughe Ninja e boxer coi tucani compresi. Ma è quando apre gli occhi che nota che no, Calum non è lì (purtroppo?) e che le persiane non sono chiuse semplicemente perché lì non ci sono persiane. Spalanca gli occhi e si drizza a sedere e nel farlo emette un mugolio contrariato perché troppo veloce, troppo veloce! Gli gira un po' la testa mentre analizza criticamente ogni angolo della stanza, dall'armadio di legno chiaro al poster di Chris Brown enorme esattamente sopra la scrivania disordinata ed è sicuro che quelle cose non appartengano a lui. Lui è fin troppo schizzinoso e ordinato per lasciare i boxer sporchi sulla lampada e non va così pazzo per Chris Brown da possedere una sua gigantografia. Decide di alzarsi perché c'è sicuramente qualcosa che non va in tutto quello. E' la stanza di Calum e se non fosse certo del fatto che ieri non abbia toccato neppure una bottiglia di birra, potrebbe addirittura credere che l'amico l'abbia convinto a dormire insieme a lui (o peggio, che l'abbia convinto ad ammettere che ha fatto alcuni pensieri su di lui e che quindi abbiano fatto sesso. Allora si spiegherebbe anche perché sente quell'odore su tutto il suo corpo). Ma se fosse così, Calum sarebbe lì, no? Arranca verso lo specchio, mentre lancia uno sguardo colpevole ai boxer neri che aveva già visto prima. Si aspetta di vederci riflesso un ragazzo biondo dalla carnagione troppo chiara e le occhiaie marcate, che sembra aver bisogno di una gran dose di caffeina – cosa assolutamente vera. A dir la verità, si aspetta di tutto tranne che di vedere il suo migliore amico. Apre la bocca molto più carnosa della sua e lancia un urlo che crede che abbiano sentito anche i suoi amici pinguini, al Polo Sud. Sente il panico crescergli dentro mente si tasta le braccia, poi il naso e si passa una mano tra i capelli scuri. E' intento a guardarsi i vari tatuaggi – il duemiladodici in numeri romani sopra la clavicola destra, la piuma su quella sinistra e la rondine col nome di Malikoa sul braccio – quando qualcuno spalanca la porta. E' Ashton e sembra parecchio assonnato e anche parecchio incazzato. I capelli sono sparati un po' ovunque e gli ricordano quelli di Michael e gli occhi sono socchiusi.

“Cosa cazzo urli?” sibila, perché, a quanto pare, il non urlare fa parte delle regole basiche per vivere in pace e armonia tra quel branco di bradipi pigri.

“Ashton io-” tenta di dire, ma un altro urlo lo zittisce. L'altro sbuffa e alza gli occhi al cielo, quasi a dire ancora? Ma cosa hanno tutti stamattina?

Luke (o Calum?) penserebbe che quella sia una cosa normale, se quella voce non fosse così dannatamente simile alla sua. Lancia un'occhiata ad Ashton che forse si è addormentato in piedi perché sta russando leggermente e corre verso quella che si rivela la sua stanza. Apre la porta e si prepara a vedere l'inverosimile. Infatti i suoi occhi si posano sulla figura al centro della stanza che si sta guardando nei pantaloni, un'espressione mista tra l'entusiasmo e la paura. E Luke pensa che quello sia davvero da Calum; è l'unico che si guarderebbe il pene in una situazione del genere. Quando alza lo sguardo, Luke è tentato di urlare di nuovo perché quello sono io!, ma si trattiene solo per la salvezza dell'equilibrio psichico di Ashton. Calum/Luke strabuzza gli occhi; lascia il bordo dei pantaloni, che ritorna al suo posto con uno schiocco, e si avvicina a Luke/Calum. Gli passa una mano in faccia – proprio come aveva fatto Luke poco prima – e poi la fa ricadere sul fianco. “E' impossibile” mormora. “Togliti i pantaloni” gli ordina poi, il tono che non ammette repliche.

Luke nel corpo di Calum fa un verso simile ad uno squittio. Che situazione imbarazzante! “Assolutamente no,”

“Devo vedere se sei davvero me” chiarisce Calum.

Luke sbuffa e afferra l'elastico dei pantaloni con le stampe delle facce di Raffaello, Michelangelo, Donatello e Leonardo. Se li cala insieme ai boxer e il suo sguardo non può far altro che cadere su quel punto. E' soltanto un secondo, quello che impiega per guardare gli attributi dell'altro, ma quando alza gli occhi Calum lo sta già fissando, gli occhi azzurri fissati in quelli marroni. Luke arrossisce fino alle punte dei capelli e mormora un “non ho visto niente, giuro”, anche se in realtà ha visto proprio tutto. E non dovrebbe essere così imbarazzante, visto che il pene di Calum è diventata una cosa di routine in quella casa. Il più grande però è di una serietà mortale e Luke/Calum è tentato di chiedere se abbia sempre quella faccia di cazzo. “E' impossibile” ripete ancora una volta. Luke lo sa che è impossibile, insomma la sua anima si è trasferita nel corpo del suo migliore amico sexy e l'anima del suo migliore amico sexy si è trasferita nel suo corpo e solo a pensarlo gli viene mal di testa. Questo tipo di cose succede solo nei libri di J.K. Rowling!

“Il mio coso è davvero così visto da fuori?” dice, gli occhi ridotti a due fessure, e Luke vorrebbe schiaffeggiarlo così forte da fargli fare tre giri su se stesso.

“Sì, Calum, sì. Ora potremmo pensare al vero problema?” trilla impaziente. “Domani abbiamo un concerto e, sai com'è, io sono nel tuo corpo!”

“Calmati, troveremo una soluzione” gli dice ed è strano vedersi in quel modo, lui che di solito è ansioso al massimo e non riesce a rilassarsi fino a quando non risolve un problema. Ma Calum se ne va via fischiettando, come se nulla fosse successo.

 

Calum nel suo corpo che mangia tutto ciò che gli capita sotto tiro – “tanto tu non ingrassi mica” – e che ha mischiato i cereali con cioccolato e panna è lo scenario che sta guardando da più di mezz'ora. Ora sta provando a mischiare le Pringles con la Nutella e Luke non ce la fa più (gli usciranno un sacco di brufoli!), perciò si alza e va a prendere il portatile. Quando ritorna, sta ancora mangiando e si chiede come faccia a farlo in una situazione simile. Clicca sulla icona di Google, mentre scocca un'occhiataccia all'amico. “Non capisco come tu faccia ad essere così calmo” esclama Luke, mentre soppesa le parole che scriverà sul motore di ricerca. Non può mica scrivere “Mi sono svegliato nel corpo del mio migliore amico, cosa faccio?! E' scientificamente possibile?”; è abbastanza sicuro che nessuno sia mai finito in una situazione del genere.

“Vedrai che si sistemerà tutto”, e finalmente decide di riporre il cibo nella dispensa. I suoi gesti sono accompagnati da un sonoro rutto e Luke si chiede come faccia a trovarlo sexy (anche se ora è nel suo corpo, quindi è davvero troppo insolito). Alza le spalle, non troppo convinto, e digita velocemente scambio di corpi. Calum trotterella fino a lui, la sua maglia degli Iron Maiden ancora addosso. “E' così strano” sussurra mentre tira piano una ciocca di capelli – ora scuri – di Luke, che non può far altro che annuire. “Che cerchi?” domanda e gli sta ancora tirando i capelli, forse neppure se ne accorge. Ma non gli sta facendo male, anzi, è in un certo senso rilassante.

“Un modo per ritornare alla normalità” dice Luke e nel frattempo guarda con la coda dell'occhio il tatuaggio sul braccio, come per accertarsi che sia ancora lì.

“Credi che dovremmo dirlo agli altri?”

Luke fa un verso di scherno. “Certo, sì, e poi Michael mi direbbe che sono fuori di testa e veramente strano”

“Forse Ashton capirà”, e, quasi ad averlo chiamato, il batterista entra in cucina strisciando i piedi sulla moquette. I capelli ora sono appiattiti sul cranio e non ha più quella faccia alla se-dici-un'altra-parola-ti-incenerisco. E non è certo colpa di Luke se la sera prima abbia deciso di scolarsi l'intera riserva di alcolici presenti nella casa (compreso quel vino antico che probabilmente valeva quanto l'intero guardaroba di tutti e quattro). Non è colpa sua neppure se i vicini abbiano minacciato di denunciarli perché “il loro amico ha cominciato ad urlare che è il re del mondo e che può ghiacciare i loro cuori solo con un gesto della mano”. Niente più Frozen durante una sbornia.

“Cosa dovrei capire?”, si sta massaggiando le tempie per tentare di placare almeno un po' il forte mal di testa, ma si rivela inutile, perciò va a versarsi un bicchiere di caffè.

Prima che Luke possa zittirlo, Calum inizia a raccontargli tutta la storia, senza escludere i particolari (come se quello del guardarsi i cazzi a vicenda sia una parte essenziale). Ashton ascolta paziente – interessato, addirittura – senza interrompere neppure una singola volta. Soltanto quando Calum/Luke smette di parlare e prende un sorso dal bicchiere di Ashton, che lo guarda contrariato, Luke può vedere lo scetticismo nei suoi occhi. “Luke, sei sicuro di stare bene?”

“Lo sapevo che non ci avrebbe creduto” aggiunge Luke/Calum, rivolgendo la sua attenzione al computer. La prima cosa su cui clicca si rivela un episodio di Supernatural e l'aveva detto lui che queste cose accadono solo nei telefilm e nei libri! Fa appena in tempo a vedere un tizio che si versa da bere prima di chiudere il sito perché non ne può più degli alcolici.

“Non sono Luke, sono Calum!” cantilena Calum.

Ashton alza un sopracciglio. “Ho bisogno di altro caffè.”

 

Adesso sono seduti in cerchio sul tappeto davanti alla televisione, che, per miracolo, è spenta e non sta trasmettendo l'ennesimo film di Will Smith, e qualcuno ha acceso un paio di candele che profumano di limone (“Sono le uniche che ho trovato nel mobile”) e Michael è stato incaricato di comprare qualche incenso. Quando Ashton gliel'ha chiesto, Michael era parecchio sconvolto, perché insomma, incenso? A che vi serve l'incenso? Il batterista gli ha spiegato che gli sarebbero serviti per il suo trattamento di bellezza, allora si è limitato a scrollare le spalle e ad uscire senza domandare altro. Luke dubita che tornerà con quello che occorre perché sì, è vero, sono a Los Angeles ed è abbastanza sicuro di aver visto delle ciambelle con del bacon e ketchup nel bar sotto casa loro, ma non crede che l'incenso sia qualcosa che si trova facilmente in un bar o in un supermarket. Dire ad Ashton dello scambio di corpi era stata la cazzata più grande che Calum avesse mai fatto (anche più di quella del comprare preservativi fluorescenti e combattere al buio con quelli); non solo Ashton ci aveva creduto, ma si era anche improvvisato mago o un sensitivo o quella roba lì. Si era messo la sua bandana e aveva iniziato a bofonchiare parole che di sicuro non significavano nulla. Calum ha deciso di ascoltarlo, infatti ora sta in ginocchio accanto a lui e pende dalle sue labbra (o meglio, così gli sembra, dopotutto quello è il suo corpo, no?). I due lo invitano a sedersi accanto a loro e Luke, dopo aver mormorato che tutto quello gli sembra una pura follia, ubbidisce. Michael ritorna poco dopo con tutto l'occorrente (ha davvero trovato l'incenso!) e anche con una quantità industriale di junk food e, appena li vede in quella posizione, circondati da candele accese neanche fosse saltata la luce, sgrana gli occhi.

“Che cosa state facendo?” domanda sinceramente curioso. Si siede sul divano e comincia a sgranocchiare i popcorn che ha comprato. Ashton gli spiega brevemente l'accaduto. Michael lascia andare una risatina e commenta il tutto con “Voi siete ancora ubriachi.”

Ashton lo liquida con un gesto della mano e continua a sussurrare parole sconnesse e questa volta sembra molto più inquietante e serio. Accende l'incenso, che fa tossire forte Luke, e il fumo si sparge nella stanza. Spera almeno che si sia ricordato di disattivare l'allarme antincendio, perché altrimenti potrebbero davvero finire nei guai. L'allarme non suona e Luke tira un sospiro di sollievo, subito stroncato dal fumo che gli va dritto in gola. “E' così necessario?” chiede tossicchiando ancora.

“Certo che sì” asserisce Ashton. “Ora prendetevi le mani.”

Calum prende l'iniziativa e gli stringe la mano che prima giaceva in grembo. Michael ride ancora e “Tutto questo è così gay!” esclama, la bocca piena di cibo che sta sputacchiando un po' ovunque.

Il batterista gli lancia uno sguardo truce e Luke gli è davvero grato per questo. La mano di Calum è un po' sudata ed è strano, perché di solito le sue mani sono lisce ed asciutte. Poi si ricorda che in realtà quello è il suo corpo e le sue mani sono perennemente sudaticce. Calum gli fa un cenno, come per rassicuralo che andrà tutto bene, ma Luke non può fare a meno di essere preoccupato; è nella sua indole! Ashton gli ordina di chiudere gli occhi e di pensare a qualcosa di rilassante; l'unica cosa a cui Luke riesce a pensare è il calore della stretta di Calum e il fumo che gli impedisce di respirare normalmente. Riesce appena a pensare ancora una volta che tutto quello è davvero strano, prima di cadere in un sonno profondo.

Quando si sveglia, si accorge di essere nella sua stanza e accanto a lui questa volta c'è davvero Calum (è tornato nel suo corpo e Luke non è mai stato così felice di vederlo). Ha gli occhi aperti e non sta indossando nient'altro che un paio di boxer grigi. Luke scoppia a ridere, perché dio, che sogni assurdi fa? Eppure sembrava tutto così reale...

Calum lo guarda stranito e “Buongiorno” gli dice, con quella sua voce roca e che manda in tilt il biondo ogni volta.

“Non sai che sogno ho fatto!” esclama, senza preoccuparsi di ricambiare il buongiorno. Calum lo incita a continuare e lui si mette a sedere. “Ho sognato di essere nel tuo corpo e tu nel mio. Ashton era una sensitivo con tanto di bandana e Michael... Lui mangiava solo.”

Calum non ha il tempo di rispondere, perché Ashton è entrato nella camera e Michael lo segue come un cagnolino. “Allora, ha funzionato?!”

 

Note autrice
Stavo gironzolando sui blog di prompt su Tumblr e mi appare "body swap" e subito mi vengono i mente i Cake che si scambiano di corpo e tutto ciò che questo scambio comporta. E dalla mia mente strana è uscita 'sta roba. Lo so, non ha né capo né coda, ma volevo davvero scrivere qualcosa di demenziale
Also, non so se si capisce quando Luke è nel corpo di Calum e viceversa. In ogni caso, spero vi piaccia. 
Alla prossima!

   
 
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