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Autore: supermafri    03/05/2014    1 recensioni
La società del futuro non è poi molto diversa da come la vediamo ora, anzi più la tecnologia avanza, più diventa dispotica e dimentica quanto semplici siano quelle cose che ora consideriamo normali e che col tempo inizieranno a sparire.
Pochi pensieri di una giovane umana e di un androide che si soffermano nel loro mondo interiore alla ricerca del più grande desiderio.
Spero vi possa piacere.
Baci, Supermafri
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Chi ha sentimento desidera, gli altri imparano a farlo
 
Un incubo. Un altro ancora. Il sudore e la luce fioca colpivano la pelle chiara e i capelli biondi, belli e pomposi si trovavano tutti ammassati dietro la nuca. Si muoveva e si contorceva sotto le pesanti coperte invernali mentre lui era lì a guardarla. Alle sponde del letto stava immobile con gli occhi freddi e celesti che solo loro potevano avere. Era un androide, o quelli detti comunemente robot. Lui era il regalo di Natale della giovane sedicenne e ancora non era abituato alla vita di casa Derna. Jim lo chiamavano tutti e tutti lo tenevano a debita distanza. Avevano paura, come potevano non averne? Frequenti gli omicidi dei padroni degli androidi da compagnia, spesso e volentieri colpevoli di questi attentati. In molti avevano avvertito la ragazza, ma lei aveva fiducia in Jim e per nulla al mondo avrebbe lasciato che glielo portassero via.
Le sue notti erano sempre più tormentate e più confuse.

 
Lo vedeva coi suoi folti capelli bruni, gli occhi azzurrini dello stesso colore del cielo, un uomo bellissimo. No, si correggeva, non era un uomo... Quell'immagine riflessa nella mente si avvicinava prepotente a lei e, senza alcuno scrupolo, la privava della forza e dell'energia, lasciandola inerme a terra.
 
Si svegliava e prendeva fiato. Lui non si muoveva e non parlava, la guardava soltanto.
- Oh Jim, avvicinati.
Gli aveva fatto posto al suo fianco e lo aveva invitato a distendersi. Lo ammirava "Com'è bello..." si ritrovava a pensare. Jim aveva allungato la mano e Sara iniziava a sentire i brividi lungo la schiena. Il terrore dell'incubo l'aveva appena colta. Tremante intrecciava la mano in quella meccanica.
- Hai paura? - le chiedeva con faccia seria.
- Era solo un incubo...
- Hai paura di me?
Come poteva mentire? Lui sentiva tutto, perfino il battito alterato del suo cuore.
- Sto cercando di non averne. - aveva risposto prontamente Sara.
Il silenzio. Il buio. La paura. Sara voleva solo certezze.
- Puoi dimostrare di avere una coscienza? Di provare i nostri stessi sentimenti? Conosci la gioia, la tristezza, l'odio, l'amore?
- I sentimenti sono umani. La coscienza non influisce sul nostro sistema operativo.
- E in cosa sono basate le vostre scelte? - si sentì in dovere di chiedergli.
- Mi temi più di quanto un topo abbia timore di un gatto.
- Gli altri hanno paura...
- E tu molto più di loro. Ma è giusto così in fin dei conti...
- No! Non lascerò che ti portino via.
Con un piccolo scatto aveva piegato la testa di lato, la fissava mentre calde lacrime le solcavano il viso. Sentiva la sua fragilità, ma nonostante ciò continuava a seguirlo e a non lasciarlo mai. Cosa la spingeva a fare questo? Passava intere notti a contemplarla in cerca di una risposta, ma questa non arrivava mai.
- Tu sai almeno cosa significa sognare, avere dei desideri?
Non sapeva cosa dirle, non le aveva mai provate quelle sensazioni.
- Avere dei desideri significa volere qualcosa con tutta l'anima, credere che qualcosa di impossibile si avveri! Pensa... Un cielo azzurro rischiarato da un sole caldo e avvolgente che sprigiona la tua voglia di sentirti vivo, di volare, di viaggiare, di avere la forza per rialzarti quando cadi. L'errore è umano, ma fare errori è bellissimo. Cercare di risolverli ancora di più! Non hai mai pensato a quanto sia bella la semplicità? Bambini che giocano a pallone per esempio, donne che vanno incontro ai loro mariti, vecchi che insegnano ai giovani. Mentre ora la nostra società è chiusa e diffidente, nessuno capisce chi dice la verità, chi fa del bene, chi aiuta. No, ora l'organizzazione vi sfrutta e tutti si adeguano alle nuove regole. Io non sono come loro, io sogno ancora una Terra unita, l'amore che solo la natura conserva e la diversità che rende unico ognuno di noi. Io lo penso sempre, no, io lo desidero. Io desidero che tra noi si apra un mondo, fatto di persone buone, grandi e piccoli, che si amano, che non si abbassano all'aspetto esteriore, perchè mi puoi dire tutto quello che vuoi, ma sono più che sicura che dentro questa sagoma di latta si nasconda qualcosa di più. Quel qualcosa avrà anche bisogno di tempo, dovrà essere coltivato, dovrà maturare, ma darà i suoi frutti...
Per la prima volta il robot aveva gli occhi velati dalle sfumature dei sogni e dal luccichio della luce mattutina... Poteva sentire un dolore al petto... Che qualcosa iniziasse a sbocciare? Non ne era sicuro, ma avrebbe tanto voluto provare le stesse sensazioni che provava Sara in quel momento.
Lei guardava le venature del bianco soffitto e si lasciava trasportare dal leggero venticello. Jim interruppe le sue visioni.
- Anch'io ho un desiderio... Voglio diventare un essere umano.
Sembrava che la bella si fosse svegliata solo in quel momento, tanta la sorpresa in viso.
- Nessun robot lo ha mai desiderato...
- Nessun robot ha mai ascoltato le tue parole.


FINE

Angolo autrice:

Ciaooo beddissimi!! XD Ho messo questa one-shot che spero vi piaccia!! <3 Vi prego ditemi cosa ne pensate, anche commenti negativi!! Baci, Supermafri <3
  
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