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Autore: weasleywalrus93    03/05/2014    3 recensioni
la mia prima challenge. a ogni beatles è assegnata una citazione, a ogni coppia di beatles è assegnata una citazione, a tutto il gruppo è assegnata una citazione. cosa ne verrà fuori?
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Slash | Personaggi: Quasi tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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George    “La musica! Una magia al di là di tutto ciò che facciamo.” (Albus Silente da “Harry Potter” di Joanne Kathleen Rowling)
 
George era seduto sul suo letto, nella microscopica stanza che divideva con il fratello Harry, al numero 10 di Arnold Groove, a Liverpool. La sua autostima era a terra: i suoi due compagni di gruppo, ovvero Paul e John, erano migliori di lui: erano persone più aperte, avevano successo con le ragazze, cantavano bene, non parlavano con l'accento nasale, erano bellissimi ed erano in grado di scrivere delle canzoni. Cosa aveva lui? Era il più piccolo di quattro fratelli, era dinoccolato, aveva un enorme sopracciglio sopra gli occhi, parlava utilizzando il naso, era timido, quando si avvicinava alle ragazze non riusciva più a parlare, non era portato per il canto. Su questo poteva mettere la mano sul fuoco. Si sdraiò sul letto.
"Allora perché Paul ha insistito tanto per averti nel gruppo?"
Forse gli serviva solo qualcuno di più brutto per far risaltare tutta la sua avvenenza.
"O forse perché è solo un chitarrista mediocre e tu sei di gran lunga più bravo di Paul e John messi insieme?"
La vocina nella testa di George si faceva ogni giorno più insolente. Il ragazzo scosse la testa e si sporse per spegnere l'abat-jour. Tutto era buio e silenzioso attorno a lui. Lentamente le palpebre si fecero pesanti e si abbandonò sul cuscino. Il suo sonno era agitato.
Qualcosa lo stava scuotendo. Si svegliò velocemente. Era ancora nella sua stanza. Si guardò agitato attorno e vide che era tutto buio.
-Chi va là?-
La voce gli tremava.
-Tranquillo ragazzo. Non voglio farti del male.-
George si accorse solo in quel momento di un paio di occhi azzurri che lo osservavano, esattamente davanti a lui.
-Chi sei?-
-Un amico.-
La figura di sporse in avanti per far sì che il viso fosse illuminato dal fascio di luce lunare che entrava nella stanza. Il suo viso era vecchio, contornato da una folta e lunga barba bianca e uno strano cappello viola a punta.
-Ti sbagli. Non ho amici così vecchi-
-Sbagli tu invece, ragazzo mio. Non si hanno mai amici troppo vecchi o troppo giovani. Quando c'è l'amicizia, l'età non è altro che un elemento insignificante.-
George si mise a sedere, ancora spaventato per quell'apparizione improvvisa.
-Allora George, so che c'è qualcosa che ti tormenta.-
-Io sto benissimo.-
-Sì. Diciamo tutti così quando siamo convinti che il mondo non si accorga di noi.-
Il ragazzo guardò l'uomo anziano con aria ancora più spaventata.
-Come fai a sap...-
Non riuscì a completare la frase. Inciampava spesso sulle parole e le poche che riusciva a completare, le diceva balbettando.
-Beh, diciamo che un uccellino mi ha riferito la tua storia-
Il vecchio si sistemò meglio sul letto. George nel frattempo s'era raggomitolato su se stesso.
-C'è qualcosa che ti piace?-
-Beh... Mi piacciono molte cose... Le auto, le moto, le ragazze... tutto quello che piace ai ragazzi normali.-
-Qual è la prima cosa che pensi al mattino quando ti svegli e l'ultima cosa a cui pensi prima di addormentarti la sera?-
George si sentì lievemente in imbarazzo.
-Beh, mi piace molto fare musica.-
-La musica! E' una magia che supera di gran lunga quella che tu stesso possa immaginare!-
George rimase di sasso a quell'affermazione. Il vecchio, nel frattempo, si guardò attorno.
-Sai suonare la chitarra?-
-Beh, diciamo che me la cavo-
- Ho sempre amato la musica, ma purtroppo non mi ci sono mai dedicato quanto avrei voluto. Suona qualcosa, dai.-
-A quest'ora?-
-Ah già. Dimenticavo-
Il vecchio tirò fuori dalla larga manica della sua tunica viola una stecchetta di legno, l'agitò verso la porta e tornò a voltarsi verso il ragazzo.
-Suona. Ti prego-
-Ma sveglierò tutti così!-
-Non succederà nulla. Fidati.-
Il ragazzo sbuffò vistosamente mentre si alzava.
-Ok. Ma se vengono a lamentarsi gli spieghi tutto tu.-
Prese il suo amato strumento, si sedette sul letto e controllò le corde.
-Hai qualche preferenza?-
-Prego?-
-Vuoi sentire un brano in particolare?-
-Oh no. L'esperto qui sei tu. So che Elvis va per la maggiore ma non voglio influenzarti.-
George ci pensò un attimo su. Conosceva migliaia di canzoni ma in quel momento fu come se fosse stato colto da un'improvvisa amnesia.
-Va bene Raunchy? Sai, non sono un granché a cantare-
-Sai, a volte la sola musica dice più delle parole.-
Il vecchio ammiccò verso George, che arrossì. Cominciò a intonare le note di Raunchy e vide il vecchio lasciarsi trasportare da quella melodia. Man mano che suonava, il ragazzo acquistava sicurezza e la fine credette di averla suonata davvero bene.
-Sei molto bravo sai?-
-Dici?-
-Si. Quindi smettila di farti tanti complessi. I tuoi amici, senza di te, potrebbero soltanto sognare di suonare al di fuori di un garage.-
Il vecchio si alzò e si avvicinò alla finestra.
-Ma suonare è l'unica cosa positiva che c'è in me.-
-Tutto nella vita è utile. Io stesso ho una cicatrice sul ginocchio sinistro che rappresenta la metropolitana di Londra. All'inizio la detestavo perché sembrava solo una semplice ustione, poi ho scoperto cos'era e non sai quanto mi sia stata utile.-
Gli sorrise.
-Chi sei?-
-Beh è tempo di andare.-
-Dimmi chi sei almeno-
George posò la chitarra e si mise in ginocchio sul letto.
-Soltanto qualcuno che ti ha aiutato a non buttarti giù. E ora torna a dormire altrimenti domani farai tardi a scuola.-
L'uomo anziano posò la mano lunga e magra sull'altrettanto esile spalla di George e sparì. Il ragazzo sentì una grande stanchezza e in pochissimo tempo si riaddormentò.
Aprì gli occhi al suono della sveglia. Era stato solo un sogno? Certo che sì! Come poteva esistere un vecchio con tunica e cappello viola a punta, occhiali e barba bianca? Doveva smettere di rimuginare troppo su prima di andare a dormire. Si alzò stiracchiandosi come al solito e cercando la divisa del Liverpool Institute, quando vide la chitarra fuori posto. Era stato VERAMENTE solo un sogno?
 






Spazio autrice.
buonasera :D beh oggi i regali dovrebebro essere fatti a me piuttosto che io farli a voi (si, oggi divento più vecchia) ma le mie storie non possono essere considerati regali.
parlando di cose serie, siamo arrivati a george :) sono a corte di parole quindi... ringrazio kia85 che come sempre corregge le mie storie e sopporta TUTTI (o quasi) i miei scleri pazientemente e affettuosamente :) che altro? aspetto le vostre recensioni (accetto anche pareri negativi, purchè siano costruttivi) e spero di rileggerci presto con la prossima storia :) la prossima one shot sarà su ringo ^^ ps. avete capito chi è il personaggio misterioso??? :D
 
  
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