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Autore: biberon    04/05/2014    5 recensioni
“Abbiamo dovuto farlo.” Disse la madre di Gwen con gli occhi lucidi.
“Ma è una ragazza dolcissima! Gentile, bella, educata, spiritosa! È una mia grande amica!”
“Capiscici, Duncan, ti prego. Lo facciamo per proteggerti!”
“Da cosa?!”
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Duncan era un ragazzo punk, forte, intraprendente, ribelle, ma buono.
Courtney era una ragazza bella, ordinata, intelligente, intraprende e dolce.
Gwen era una ragazza sola.
Lei era diversa, lei era un pericolo …
Ma lei voleva solo qualcuno, qualcuno che l’apprezzasse e l’amasse, qualcuno … lo voleva disperatamente, con tutta se stessa.
Ed era pronta a fare qualsiasi cosa per averlo.
Genere: Horror, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Duncan, Gwen | Coppie: Duncan/Courtney, Duncan/Gwen
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo, Violenza | Contesto: Contesto generale
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Scusate per il capitolo un po’ breve, ma non voglio anticiparvi troppo su ciò che accadrà in futuro …
Sappiate che abbiamo ancora davanti molti capitoli e tanto da scoprire!
Biberon
 
 
 
 

“È inutile che cerchi di colpirmi. Sono molto più potente di quanto tu potrai mai essere.”
“Allora, potente, fatti vedere.” Sputò Bee, mentre il sangue le bagnava la clavicola e le risaliva lungo il collo. “Se ne hai il coraggio” aggiunse, con aria di sfida.
La figura grugnì, come e volesse camuffare una risata, e fece emergere le mani dal liquido per scostarsi il cappuccio dal volto.
Bridgette lo osservò: era un ragazzo. Capelli neri e unti, pallido come un morto.
La cosa che la colpì maggiormente, però, furono quei due orribili, arcigni, penetranti occhi verdi.
“Ripeto la domanda” disse, con voce ferma e sicura. “Lei dov’è?”
Bee rimase in silenzio, immobile, con il sangue che le risaliva lungo il collo esile.
“Dov’è?” ripeté il ragazzo, accigliandosi.
Bridgett non si mosse ancora. Era come paralizzata, davanti a quegli occhi color smeraldo. Avevano qualcosa di orribile, freddo … inumano. Come Gwen.
“DOV’è?!” urlò in un improvviso impeto d’ira lui, afferrandola per i capelli dorati.
Finalmente Bee si riscosse.
“LEI CHI?!”
“ANNETTE!” urlò lui di rimando, immergendo la testa di Bridgette nel sangue.
Lei venne colta di sorpresa, e non riuscì ad impedirlo. Trattenne il respiro e chiuse gli occhi mentre il sangue le lambiva il cranio.
Dopo pochi secondi, riemerse coperta di rosso, boccheggiante.
“Ripeto per l’ennesima volta. Dov’è!?”
La ragazza cercò di liberarsi dalla presa d’acciaio indietreggiando, ma ottenne solo di farsi stringere i capelli con più forza.
“Io … NON LO SO!” esclamò, con le lacrime agli occhi.
“Forse un altro bagnetto nel sangue umano stimolerà la tua riflessione” sussurrò, ficcandole di nuovo il viso nel liquido rosso. Stavolta la tenne sotto per quasi un minuto, e quando riemerse, Bridgette aveva il fiatone ed era pallidissima, seppellita sotto una coltre putrida di piastrine e globuli rossi.
“Le ho spinto un armadio addosso. Pensavo di averla uccisa, quando …” “Idiota” bofonchiò lui interrompendola, “Quando tutto si è fatto scuro. C’è stato una specie di … terremoto, una nube di fumo, qualcuno rideva. Si sono sentiti dei passi. Qualcosa è caduto a terra. Non ho visto molto altro. Si è aperto un varco viola nell’aria e tutto si è annebbiato ancora di più. Poi lei non c’era più.”
“E questo cosa significa?” esclamò lui strattonandola.
“Non lo so, giuro, è tutto ciò che ho visto.”
“In quanti eravate nella stanza?”
“C’eravamo io, lei, Courtney, Duncan e Geoff …”
“Povera Annette, in mezzo a tutta questa feccia umana …”
“Io non sono umana.” Sibilò Bridgette furente.
“Che cos …”
Non fece in tempo a finire la frase, che Bridgette gli afferrò il petto e gli penetrò il collo con i canini, succhiando più che poteva. L’unico problema era che non c’era assolutamente niente da succhiare.
“Che cazzo fai?!” urlò lui spingendola lontano, tra agli schizzi di sangue.
“Io … credevo …”
“RAZZA DI IDIOTA! IO SONO UN VAMPIRO!” urlò, colpendola al viso con una mano.
“Tu … pensavo fossi una specie di mago, o qualcosa del genere …” bofonchiò Bee portandosi una mano alla guancia , che pulsava di dolore.
“Basta. Non ho più tempo da perdere con un’idiota come te. È chiaro che qualcuno ha trasferito Annette nell’altra dimensione …”

“Quale altra dimensione?!”
“Dio, odio i neonati. Non capiscono niente.”
“Sono appena stata trasformata!”
“Appunto” sbuffò lui, perdendo in quel gesto un po’ della sua cattiveria intrinseca.
“Tolgo il dissssturbo” sibilò con voce innaturale, e schioccò le dita.
In pochi secondi il livello del sangue prese ad abbassarsi fino a scomparire, lasciando solo tutto coperto di macchie maleodoranti.
Bee si guardò i vestiti e i capelli: erano ancora zuppi di liquido rosso.
Il ragazzo invece, perfettamente pulito, si sollevò in aria levitando e fece per schioccare id nuovo le dita, per andarsene.
“Aspetta!” gridò Bridgette afferrandolo per un piede. “Perché cerchi Annette?”
“Lei era la mia promessa sposa. Dobbiamo sposarci e governare insieme nel Regno dei Vampiri.”
“Regno?”
“Ah, lascia stare.”
“Non potevi trovartene un’altra, invece di fare tutto questo casino per lei?”
La situazione stava diventando decisamente grottesca. Insomma, lei, coperta di sangue putrido, era ferma li, a chiacchierare allegramente di vampiri e regni con un mostro che poco prima l’aveva quasi soffocata.
“Tu non capisci” disse soltanto il ragazzo di rimando.
“Ma …”
“Ora basta.” Sussurrò, riprendendo a levitare.
“Okay, ma …”
“Devi capire. Io non voglio niente da voi. Non m’interessa farvi del male. Voglio solo Annette, e vi lascerò in pace.”
“Appunto. Io ti ho detto tutto quello che so.”
“Allora mi dissssspiace di averti fatto del male. In fondo, sei una di noi.”
Bee scrollò le spalle.
“Credo di sì.”
“E sei anche una bellissima fanciulla, ora che ti guardo meglio.”
La ragazza trattenne una risatina. Un minuto prima l’aveva chiamata idiota, e ora ci stava … provando?
“Ora me ne vado. Ma bada, se interferirai ancora con la vita Oscura di Annette … non avrò pietà ne di te ne dei tuoi amici umani. E, ascolta bene. Ho anche un po’ di fame, ora. Se li risparmio …” disse alludendo a Courtney, Geoff e Duncan, adagiati sul pavimento , “è solo perché ho rispetto dei miei simili.” Aggiunse, puntandole un dita sulla clavicola.
Bridgette stava per dire “Non so che ci trovi di rispettoso nell’affogare qualcuno nel sangue”, ma lui schioccò le dita e scomparve prima che lei potesse aprire bocca.
Rimase qualche secondo a fissare il punto in cui prima c’era il vampiro, e poi si voltò con un sospiro.
La stanza era imbrattata di sangue, Courtney e Duncan giacevano svenuti a terra in posizioni improbabili, e Ge0ff era accucciato in una angolo, preso dalle convulsioni.
Era sveglio? Poteva vederla? Sentirla?
Si avvicino a lui, con gli occhi lucidi,  i capelli incollati dal sangue sul collo, e un sorriso in volto.
Gli sfiorò la spalla e lo scosse leggermente.
“Geoff … amore … puoi sentirmi?”
All’improvviso il braccio del ragazzo si alzò di scatto e le dita della sua mano cinsero con violenza la gola di Bee, mozzandole il respiro.

 
   
 
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