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Autore: xHemmo    04/05/2014    8 recensioni
per tutti i lettori appassionati di "Shadowhunters".
la storia di due persone totalmente differenti che troveranno i loro mondi in collisione.
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"ho bisogno di te" gli disse, e infatti, lei aveva davvero bisogno di lui.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Mi trovavo lì, ad Erenking.. erano passati quattro giorni ormai dal terribile scontro ad Asgaroth e dalla morte di Lilith.
 
Finalmente l’Istituto era di nuovo nostro, molti dei nostri amici ci diedero una mano a ripulirlo  e ad aggiustare tutto quello che era stato rotto.
 
Mi trovavo nel grande salone dell’Istituto con Will, Michael, Calum, Ashton e Gemma.
In quei giorni avevo avuto la possibilità di stare con loro e di conoscerli meglio.
 
Erano la mia famiglia ormai.
 
Ashton e  Gemma da quando si erano ritrovati non si lasciavano per un istante. Ovunque andasse lei, lui era pronto a seguirla.
 
Calum aveva un grosso taglio per tutto il braccio, dalla giuntura della spalla fino al polso.
Passai tutti i giorni a medicargli la ferita e a fasciarla con delle bende, quello mi faceva distrarre e lui sembrava più che felice di quelle premure.
 
Michael non aveva alcun tipo di cicatrici o tagli, da stregone quale era, aveva pensato lui stesso a medicarsi.
La sua pelle era così pallida che credevo che avrei notato anche la minima imperfezione, uno spruzzo di sangue, un’abrasione, ma no… era assolutamente immacolata e candida.
 
Ashton era praticamente indenne, era uscito da quella guerra come se fosse pronto a fare un pic-nick o una passeggiata.
Nessuna ferita, nessun livido, ma nonostante ciò, fingeva di zoppicare per ricevere attenzioni da Gemma.
 
Noi tutti ridevamo di quanto fosse pessimo a recitare ed era ovvio che anche Gemma se ne accorse.
 
“ma alla fine chi ne ha uccisi di più?” domandò Calum riferendosi alla gara di Ashton e Michael su chi avrebbe ucciso più demoni.
 
“naturalmente ho vinto io” disse Ashton fiero di se.
 
“assolutamente no” precisò Michael “vogliamo parlare di quell’enorme demone superiore?”
 
“avevamo concordato che valesse un punto” disse Ashton scocciato.
 
“non abbiamo concordato proprio un bel niente, l’hai detto tu!”
 
“hai usato la magia, questo è barare”
 
“e tu hai usato le tue lame angeliche o come si chiamano” disse Michael.
 
“questo perché sono un cacciatore” gli fece notare Ashton
 
“bene, io sono uno stregone”
 
“oh… vedi, adesso ricomincia..” disse Ashton buttando la testa indietro.
 
“sai quale è il tuo problema? Sei solo..”
 
“la volete smettere!” gridò Gemma, stanca di quei litigi che duravano da giorni.
 
“oh dai lasciali fare.. è piuttosto divertente” disse Calum guardandomi, visto che stavamo entrambi ridendo di quella situazione.
 
“assolutamente no, non li sopporto più” disse esausta
 
“vedi Ashton, Gemma ha ragione, sei insopportabile” disse Michael con un mezzo sorriso.
 
“ti brucia perché ho vinto, Clifford?”
 
“tu non hai vinto, hai solo..”
 
“smettetela subito o vi sculaccerò entrambi!” gridò Germma.
 
Ashton la guardò sorridendo come se l’idea di essere sculacciato da lei gli andasse più che a genio,  poi guardò me “si, è la mia donna!” sorrisi a quelle parole, e anche Gemma, che arrossì quasi impercettibilmente.
 
Ashton le aveva chiesto di sposarla al ritorno a casa dicendo di non voler più aspettare, che aveva paura di perderla e lei naturalmente aveva accettato.
Quello che avevamo passato ci aveva ricordato quanto la vita potesse essere facile da perdere, e che passare il resto dei nostri giorni con chi amavamo, era la cosa più importante.
Era bello vederli felici, ma questo ricordava anche come io ero felice, con Luke.
 
Cacciai quel pensiero dalla mia mente e notai che la ferita che aveva Calum sul braccio si era aperta e il sangue colava in piccoli rivoli sporcandogli la camicia immacolata.
 
“Calum, stai sanguinando!” dissi
 
“tranquilla, non è nulla” disse rassicurandomi cercando di asciugare il fluido scarlatto con i polpastrelli.
 
“no, aspetta qui, vado a prendere le bende e torno” mi sorrise e uscii dalla stanza.
 
Era davvero niente, era solo un poco di sangue, ma volevo lasciare quella stanza per un po, per distrarmi.
Sentii delle voci dietro di me, quelle di Ashton e Michael che litigavano ancora sulla guerra.
Erano diventati ottimi amici, ma quando si trattava di scommesse, o di chi fosse il migliore, litigavano come bambini.
 
Mi affrettai e andai nella stanza di Gemma, presi le bende e scesi di nuovo le scale, mi voltai per un secondo, notando che la porta della biblioteca era socchiusa.
Mi guardai attorno e la spalancai entrandoci.
 
Era un disastro… la vetrata rotta, quella che il grosso lupo aveva rotto per scappare quando Robin gli aveva lanciato il pugnale e Luke si era posizionato davanti a me per proteggermi.
 
Robin e Luke..
 
I due ragazzi che avevo amato…. in modi diversi, s’intende.
 
Scesi i pochi gradini che portavano alla scrivania dove con Luke cercai fra le pagine dei libri una soluzione, passai una mano su di essa.
I piccoli tagli e le incanalature del legno mi ricordarono quando io e Will, da piccoli, litigavamo per salire sul tavolo e cercare di arrivare allo scaffale più alto e prendere più libri possibile.
 
Un sorriso tornò sul mio volto ricordando quei momenti, ma poi mi rabbuiai pensando ai ricordi meno piacevoli.. quando vidi Luke per la prima volta, l’odio che provai per lui sin da.. subito.
La scoperta del suo segreto e della sua vita travagliata, le sue parole, io suo modo di guardarmi, intenso e puro, come mai nessuno aveva mai provato a guardarmi.
Sentii come della rabbia dentro di me.. come potevo permettermi di sentirmi meglio dopo la morte di Luke?!
 
 
“ti serve qualcosa?” disse una voce alle mie spalle.
 
“Will.. mi hai spaventata”
 
“strano, non è da te.. di solito sei così attenta” cercò il mio sguardo perso chissà dove, mi mise una mano sulla spalla “pensi a lui vero?” dissi attenuando la voce
 
“e a chi altri sennò?” abbassai nuovamente lo sguardo.
 
“non posso dire che lui mi piaccia chissà quanto ma.. si legge nei tuoi occhi il suo nome”
 
“io non ho ancora abbandonato ogni speranza, lo sai”
 
“già, ma lui non da segni di vita, sei sicura che averlo portato chi all’istituto sia la cosa giusta?”
 
“non potevo lasciarlo lì Will, io spero ancora che si svegli” non avevo nessuna intenzione di lasciare Luke ad Asgaroth, così Calum mi aiutò a portarlo via attraverso un portale, e l’avevamo messo nell’infermeria.
 
Io però non ci ero mai entrata da quando era lì, non sopportavo l’idea di vederlo immobile, privo del suo respiro come se lo stesse trattenendo sott’acqua.
Ripensai a quando avevamo passato la notte insieme nella foresta di Erenking, la prima volta che lo baciai. Restai a guardarlo addormentarsi, il suo respiro regolare, gli impercettibili movimenti delle dita delle mani strette alle mie, una piccola fossetta che ogni tanto nasceva sul suo viso mentre sorrideva nel sonno.
 
“oggi sono ripassato da lui” disse Will riportandomi alla realtà
 
“e.. e come ti sembra che stia?” trovai il coraggio di domandare.
 
“sono quattro giorni che sta lì, non muove un muscolo, non respira Alex… dovresti almeno andare da lui per dirgli addio”
 
Pensai a quanto potesse essere inverosimile la proposta che mio fratello mi stava ponendo.
Ora che avevo ricordato come poteva essere il volto di Luke mentre dormiva al mio fianco, come potevo andare da lui e guardarlo immobile? Come potevo studiare il suo viso senza che un sorriso gli facesse nascere delle fossette sulle guance? Come poteva quell’immagine rassicurarmi dal momento che non avrei percepito il suo respiro profondo e regolare?
 
“io.. io non ce la faccio Will” presi un grande respiro
 
“si che ce la fai..” mi incoraggiò, ma il fatto che non sapesse come mi sentivo, mi fece alterare.
 
“ti dico di no! Non posso dirgli addio perché non voglio.. non voglio vedere un’altra persona morirmi davanti, non voglio vedere morire un’altra persona che amo” pensai a Tauriel, che mi aveva cresciuta e allenata come una madre, e mi aveva chiamata ‘bimba mia’, ripensai a Robin, che aveva detto di amarmi e pensai al ragazzo-vampiro John Foster che, mentre cercavo di portare via Luke, mi aveva fatto da scudo mentre un vampiro adulto mi si scagliava addosso.
 
Proprio così, Cal mi aveva aiutato a trovare un modo per caricare Luke in spalla, ma uno dei vampiri ancora in vita usò le sue ultime forze per attaccarmi.. se non fosse stato per John probabilmente non ce l’avrei fatta.
 
Vedere un ragazzino morire davanti a te.. non si può descrivere.
 
“ho salvato la tua vita come tu facesti con la mia..” disse John
 
“ma ho promesso che non ti sarebbe mai accaduto nulla di brutto” gli dissi cercando di trattenere le lacrime, ero sempre stata l’unica a credere il lui
 
“meglio morire che essere come loro, meglio morire per salvare te.. tu sei davvero un angelo Alex Herondale” mi disse prima di morire.
 
John aveva sempre creduto che io fossi una creatura angelica e lo aveva ribadito anche sul letto di morte.
Mi sentii incredibilmente debole davanti a Will mentre il flashback di qualche giorno prima, tornava vivido nella mia mente.
 
“no Will, non posso.. scusami” dissi riprendendo le bende e allontanandomi per raggiungere Calum.
 
“Alex.. non te lo chiederei se non fosse necessario.. ma lui ha bisogno di sentirti accanto”
 
“Will, lui è morto.. Luke è morto” dissi sentendomi fortemente vulnerabile.
 
Solo in quel momento realizzai che Luke era davvero morto, che non c’erano più speranze.
 
“e tu davvero non vuoi rendergli omaggio?” domandò, ma io uscii dalla stanza andando verso il salone dove c’erano gli altri.
 
“oh eccoti qui!” disse Gemma, ma io ero già inginocchiata davanti a Calum che allungava il braccio per farselo bendare.
 
“i tuoi occhi” disse Ashton guardandomi
 
“non è niente, davvero” nessuno osò parlare dopo la mia affermazione.
 
“ok, fatto” dissi guardando il mio lavoro da lontano.
 
“ti ringrazio Alex” disse Calum.
 
 
 
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Non riuscivo a dormire, mi girai per guardare l’orologio, erano le 3:00 di notte.
 
Sbuffai chiedendomi come fosse possibile che avessi problemi di insonnia.
 
Provai mille volte a girarmi e rigirarmi nel letto cercando una posizione confortevole, ma non funzionò.
Decisi così di scendere nella cucina e prepararmi una bella tazza di caffè, mi affacciai alla finestra guardando la luna alta nel cielo, stranamente, più brillante del solito.
 
Ero sicura di non soffrire d’insonnia, era solo che ogni volta che chiudevo gli occhi, rivedevo Luke disteso a terra, col il volto poggiato sul mio grembo e le nostre mani intrecciate, rividi la notte nella foresta di Erenking… era come se nelle mie palpebre fosse stampata la sua immagine.. non potevo più sopportare un peso del genere.
 
Scacciai quei pensieri velocemente e le parole di Will risuonarono nella mia mente ‘tu davvero non vuoi rendergli omaggio?’
 
Era così che si faceva con i morti, ti avvicinavi e li ringraziavi di tutto sul letto di morte.. lo avevo fatto con tutti i guerrieri caduti valorosamente, ma con Luke no.
 
Non volevo guardare il suo volto sapendo che poteva essere l’ultima volta.
 
Presi un gran respiro e salii le scale ritrovandomi davanti all’infermeria..
 
La mia mente diceva di andare via, ma il mio corpo suggeriva di entrare e andare da lui.
Ascoltai quest’ultimo.
 
Dopotutto.. peggio di così non potevo davvero stare.
 
Aprii la porta pesante e lo vidi lì, sdraiato sul letto più lontano di tutti…
 
 
 
 
 
 
 
 


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A voi il capitolo 51, a dire il vero non volevo postarlo viste le poche recensioni del precedente, di solito ce ne sono un po di più, ma ho comunque deciso di farlo visto che in questa settimana avrò pochissimo tempo da passare qui (i professori si sono svegliati solo adesso con i loro “mi mancano i voti”).
 Ad ogni modo, più recensioni ci saranno, prima posterò l’ultimo capitolo della storia ;)
Grazie
-Elisa:D
 
  
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