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Autore: King Of My World    04/05/2014    2 recensioni
Diciamo che ciò che ho scritto è il pensiero di Anastasia Steele durante la fine del primo libro, è una storia che mi ha appassionato molto, anche se mi ha un po' sconvolto il finale. Ma ho voluto rendere l'idea proprio su questo punto di vista, mi sarebbe piaciuto un finale di questo genere e spero che vi piaccia. Buona lettura!
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cinquanta sfumature di tenebra


Come può un uomo dominare così tanto una donna? E’ folle. Mi sento così sporca dentro, ma purtroppo la mia Dea interiore fa i salti di gioia ogni volta che entro in quella stanza: La Stanza Delle Torture.
Com’è complicato pensarci. Piango sempre, forse perché non ho più voglia di essere sedotta da quell’uomo: Christian Grey. Il pazzo dominatore dalle idee strane e vaghe, sono stata una stupida accettare quel contratto; purtroppo non ho fatto altro che farmi del male, senza pensare alle conseguenze dei miei sentimenti per lui.
Forse ho amato la persona sbagliata. Persona? Come ho il coraggio di definirla in questo modo. Christian è un fottuto figlio di puttana. Ed io con lui, non ho fatto altro che soffrire, piangere e tanto altro ancora. Mi sento male al solo pensiero. “Ana, io non faccio l’amore. Io fotto!”.
Ricordo ancora quelle parole, le quali mi hanno stupito, sorpreso più che altro. Forse dovevo abbandonare il gioco già in quel momento, stavolta sono pentita delle mie scelte. Che stupida sono stata!
Come ho potuto innamorarmi? E perché proprio di lui? Non potevo innamorarmi di una persona normale come José, Ethan. No, questa storia deve finire al più presto. Il dolore comincia a lacerarmi dentro il cuore, forse perché ho preso una saggia decisione: io devo annullare tutto. Devo lasciarlo. Mi alzo dal letto, mi preparo mettendomi una tuta e delle scarpe da ginnastica e decido di uscire. Entro nella mia Audi rossa e vado dal mio dominatore, o meglio, ex. Perché lui non mi ama quanto io amo lui. Tutto questo sesso deve finire, anche se la mia Dea sta dicendo “Stupida, ma cosa cazzo stai facendo?”. No, non posso starla a sentire. Io devo pensare a me stessa ed essere forte per le decisioni che prendo. Lui ha circa cinquanta sfumature di tenebra dentro di sé, ed io non posso accettare tutte le sue condizioni. Cazzo! Ho anch’io una vita davanti.
Arrivo. Sono lì, davanti casa sua e cerco di prendere fiato. Spero solo che la sua bellezza non mi metta a disagio come al solito: i suoi occhi grigi sono troppo penetranti per me. Mi faccio coraggio e scendo dall’auto, mi avvicino e tremolante busso alla porta. Mi apre una cameriera, che come al solito è gentile.
 
-Aspetti qui. Ora le vado a chiamare Mr. Grey.-. Risponde la donna, in modo cortese.
 
Le faccio un sorriso e aspetto. In meno di qualche minuto, sento dei passi. Forse dov'essere lui, e non credo che questa visita gli farà piacere: non vorrei avere altre torture da Grey. Le sculacciate sono state anche troppo per me, soprattutto molto dolorose.
 
-Ana, che ci fai qui? Non dovevamo vederci domenica?-. Mi chiede incredulo.
 
Io lo guardo fisso negli occhi, forse starò sbagliando. Ma forza Anastasia Steel, ce la puoi fare. Affrontalo!
 
-Ciao. Ti stai chiedendo come mai sono qui, giusto?-. Dico con certa calma.
-Sì, me lo sto chiedendo. Andiamo nel mio ufficio, forse lì possiamo parlare meglio.-. Mormora, mentre mi fa un sorriso.
 
Io lo seguo nel suo ufficio. Accidenti! Forse si pensa che gli devo dire qualcosa di bello, oppure pensa che io sia venuta qui per fare sesso con lui. Oh certo, sesso! Ma io voglio di più da lui… Di più. Che stupida che sono, lui fotte e basta. Devo essere forte, anche se non vederlo più mi addolora il petto.
 
-Allora Miss Steel, cosa mi deve dire?-. Ansima, lo vuole sapere.
-Christian. I-io sono stufa di te!-. Esclamo con un tono deciso.
-Stufa? Spiegati meglio.-. Sembra che non voglia capire.
-Stufa di tutto! Delle tue manie, delle tue porcherie. Io non voglio questo. Sono arrivata alla conclusione che io non sono la donna per te, e tu non sei l’uomo per me. Io vorrei di più… Ma tu non vuoi darmi di più. Sono innamorata di te, Christian!-. Strillo, mentre una lacrima mi scende lungo il viso.
-No, questo no!-. Dice, sembra che la situazione gli stia sfuggendo di mano.
 
Credo che le mie parole potranno farlo riflettere un po’. Si sta mettendo le mani nei capelli e sembra proprio che non vuole capire, quasi non ci crede. Ah sì, lui non sa cosa sono i sentimenti. Accidenti a questo particolare, però non ho mai visto il mio Christian così agitato: sembra divertente guardarlo in difficoltà.
 
-Mi dispiace. Se io non ho di più, allora me ne vado.-. Il mio subconscio così mi dice di fare.
-No, io non voglio che te ne vada!-. Mi urla, come se gli avessi inflitto qualcosa nel suo cuore di ghiaccio.
 
Lui mi prende per un braccio e mi tira verso di sé, sta cercando di abbracciarmi. Ma io chiudo gli occhi e lo spingo via. Non voglio altro.
 
-Ti prego, resta!-. Mi supplica ancora.
 
Io di scatto mi giro, chiudo gli occhi e stringo i pugni. Le parole che sto per dire saranno dolorose sia per me che per lui.
 
-No, è finita. Prenditi le chiavi dell’auto, il resto te lo porto domani e voglio i soldi del mio Maggiolino venduto domani stesso. E’ chiaro? Addio Mr. Grey!-. Urlo, mentre corro via da quella casa.
 
Corro e corro ancora. Non so dove andare, ma so certamente che quello che ho fatto sia la cosa giusta. Amo Christian, ma per il nostro bene è meglio avergli detto addio…
   
 
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