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Autore: frappuccino098    05/05/2014    2 recensioni
Cercare di non uscire dai giochi in quel modo, quello era il suo unico obbiettivo.
'ho paura, ho paura di non farcela e di non poter più tornare là fuori e ho paura di farcela ed essere costretta a tornare la fuori'
'E' normale..'
'No, non lo è per niente, una ragazza di 15 anni non dovrebbe essere felice di stare in un ospedale, ma io qui dentro mi sento al sicuro'
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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'Svegliaaa' sento qualcuno urlare 'Chi cazzo è?' diciamo che appena alzata non sono di buonissimo umore 'Daii Dana oggi si va al soleee' ecco, il solito Leo che non vede l'ora di uscire 'E c'é bisogno di urlare così?' chiedo strofinandomi gli occhi 'Ti chiamo da mezz'ora bella addormentata' dice puntandomi il dito contro 'Sisi va bhe mo mi vesto e vengo' gli dico mentre esce dalla stanza. Metto un paio di pantaloni comodi e tengo la felpa di Davide che mi ha dato ieri sera mettendo sotto una maglietta. 'Dai Leo sono pronta' esco dalla stanza e insieme andiamo verso la camera di Davide. 'Allora Funghetto, ci vieni al sole?' entro nella sua stanza 'Oh ciao Lilia' diciamo io e Leo sorridendo 'Ciao ragazzi!' 'Davide, aabello ce senti?' sta guardando non so cosa fuori dalla finestra 'Dana, guarda 'mpò! C'è tua madre' dice appoggiando il dito alla finestra 'Ma fammi il piacere! Dai andiamo' 'No davvero guarda'. É mia madre sul serio, cazzo 'Ha dei fogli in mano' riprende Davide. Mi sbatto una mano sulla fronte 'Porca troia la pagella, ora si che sono rovinata, dai Leo sbrighiamoci ad andare sul tetto che non la voglio sentir neanche parlare quella' Leo mi guarda e va verso l'ascensore seguito da Davide che finalmente si è deciso 'Lilia ti prego coprimi, di che sono a fare degli esami o roba simile'. 'Va bene Dana, tranquilla' mi risponde lei in modo materno. 'Grazie' mi fa un gesto col capo e io raggiungo gli altri in ascensore premendo più volte il pulsante sperando faccia più in fretta. Quando arriviamo su c'è Toni che ci aspetta. 'Cazzo Davide guarda' gli dico indicando un pallone da calcio, ci si illuminano gli occhi e ci alziamo dalla carrozzina iniziando a palleggiare e poi a correre scartandoci...'GOALL', la palla passa in mezzo a due pali ancora roteando per aria e andando a sbattere contro una lastra di alluminio facendo un gran rumore 'Non hai speranze contro di me Di Salvo, arrenditi' dico andando a recuperare il pallone 'Ah si, vediamo un pó' mi prende il pallone dalle mani e di nuovo inizia a correre finchè non lo raggiungo e gli blocco il passaggio e gli prendo la palla, stavolta è lui ad essere dietro di me mentre cerco di liberarmene, ma mi blocca le braccia lungo la vita e mi solleva facendomi voltare verso di lui nonostante le mie urla, ora le mie gambe circondano il suo bacino e le braccia il collo, mi guarda sorridendo e mi da un piccolo bacio sulle labbra sotto lo sguardo divertito di Leo e Toni che ritornano seri appena sentono un rumore provenire dalla porta che da sul tetto. 'Non eri a fare delle analisi tu?' la voce di mia madre mi rimbomba in testa come una fastidiossima cantilena. Davide mi fa scendere dalle sue braccia e mi volto vedendo mia madre a braccia incrociate con la mia pagella in mano. 'Dobbiamo parlare signorina!' mi guarda in cangnesco 'Noi non dobbiamo parlare proprio di niente' le rispondo a tono 'Vieni subito con me' mi prende per un braccio e mi fa sedere con forza sulla carrozzina spingendomi verso le porte dell'ascensore. Gli altri intanto ci stanno guardando tristemente. ************* 'Cosa pensavi di fare è? Metterti a giocare con questi voti?! Sentiamo voglio le tue giustificazioni' mi sbatte in faccia il foglio e inizia a fare su e giù per la stanza 'Cioè tu ti preoccupi più dei miei voti che del mio cuore? Sei una grandissima stronza!' 'Non meriti niente tu!' Una pugnalata dritta al petto, mi tocco la spalla sinistra, non so se quel male sia dovuto alle sue parole o allo sforzo di prima. 'Hai ragione sai? Non merito neanche la tua attenzione quindi puoi anche andartene.' 'Me ne vado tranquilla, ma tu verrai con me' 'Cosa vuol dire che verrò con te?' Che cazzo aveva in mente ora. 'Fai schifo a scuola e sei pure malata, ma per l'ultima cosa non ci possiamo fare niente quindi cambierai ospedale, lontano da qui con una scuola migliore, dove andrai a lezione tutte le mattine e il pomeriggio farai i compiti e intanto ti terranno monitorata.' Non può farmi una cosa del genere, no. Mi volto verso la porta e vedo Vale e Cris che ci guardano, appena vedono che li sto guardando mimano un"siamo con te" con le labbra e io non posso far altro che sorridergli. Rivolgo lo sguardo verso mia madre. 'Ma tu ti rendi conto che io rischio di morire?! forse sarebbe la tua fortuna almeno non mi vedi più e io non vedo più te. Mi vuoi spostare in un altro ospedale quando ormai mi operano?! Bella mossa davvero' 'Non morirai' mi dice con tono rimproverante 'Lo dici tu, chiedi un pò ai medici invece, ah guarda c'è proprio qui la Dottoressa Lisandri, parla con lei della mia operazione' le dico indicando la Lisandri che sta entrando 'Proprio di questo volevo parlarvi' ammicca lei 'Dica pure' dice indifferente mia madre e la Lisandri si accorge del suo tono. Mo so cazzi 'Senta, credo che lei debba essere meno indifferente riguardo a questa cosa perchè si da il caso che sua figlia abbia pochissime probabilità di farcela, l'operazione è molto delicata! Scusa Dana se lo dico in modo così brusco, ma voglio farlo capire anche a tua madre' dice guardandomi con compassione 'Quante sono esattamente le possibilità di farcela?' Chiedo guardando il vuoto, in questo momento mi sembra di avere gli occhi svuotati da ogni sentimento, vedo la poca vita che ho vissuto passarmi davanti come un fulmine. '50, Dana' 'Cazzo' appoggio la fronte alle mani, vorrei piangere, ma non lo farò davanti a lei, è questione di orgoglio. 'Mi dispiace, so quanto tu sia insofferente al ricovero, ma in questo momento più che mai devi essere forte, piu di quanto tu lo sia già.' Mi dice la Lisandri accarezzandomi i capelli. 'Ce la farò' dico cercando di convincere me stessa 'Ne sono sicura' mi incita lei 'Vorrei che non lo venisse e sapere nessuno dei Braccialetti' chiedo esplicitamente 'Tranquilla, come vuoi tu' 'Tanto ti porto via da qui' salta su mia madre 'Lei non va da nessuna parte' sputa la Lisandri guardandola male 'Lo decido io questo' riprende mia madre 'No, lo decidiamo noi, Dana dovrà fare l'operazione tra una settimana e di sicuro di qui non si sposta' 'Vedremo' minaccia mia madre uscendo dalla stanza senza neanche salutare. 'Dovevi esserci tu al posto della Zia in quell'incidente' le urlo in modo che mi senta e infatti é così perchè si ferma e si volta guardandomi con gli occhi lucidi, ma non mi fa pena, sposto lo sguardo da lei e vado verso Vale e Cris. 'Allora che si sono dette le due streghe?' sdrammatizza Cris 'Stavolta la strega era solo una, mia madre, la Lisandri mi ha difeso' dico ridendo 'Che voleva?' chiede Vale 'Portarmi via da qui, in un altro ospedale' 'Dove vai tu?' Davide entra in stanza 'Da nessuna parte, non fare dell'allarmismo' gli dico sorridendogli 'Sarà meglio' mi fa sedere sul letto dove si era appena messo e mi stringe da dietro appoggiando la testa nell'incavo del mio collo, mi volto per baciarlo.. 'Mi farete venire il diabete una volta o l'altra, ne ho già abbastanza del mio tumore sapete?' il sorriso di Leo invade la stanza e Toni che è dietro di lui si becca una cuscinata di Davide in piena faccia che era indirizzata a Leo e lui biascica qualcosa di incomprensibile in Napoletano facendoci ridere. Davide mi fa voltare e mi stende sopra di lui. 'Vi lasciamo soli eh' dice Cris ridendo e escono salutandoci, chiudendo la porta e congendandoci con un "ci vediamo alle 22 da Rocco". 'Non te ne vai vero?' mi accarezza il viso guardandomi negli occhi 'Da te mai' lo bacio girandomi da un lato con il corpo in modo che lui sia per metà sopra di me e come d'abitudine gli stringo i capelli approfondendo il bacio, mi accarezza un fianco da sotto la sua felpa e me la toglie facendomi restare in mezza manica e mi alza un pó anche quella. 'Sei comunque scarso a calcio sai?' gli dico rimettendomi a posto la maglietta 'Pff, ti ho fatto vincere' riprende a baciarmi ritirandomi su la T-shirt appena più di prima. 'Ti diverti?' Gli chiedo ironica 'Devo dire di si!' Alzo un sopracciglio e mi bacia di nuovo. Potrei annegarci in tutta sta dolcezza. E come sempre mi fa dimenticare tutte le cose brutte. ******** Ce l'ho fattaaaaaa! Ok basta, comunque questo è ciò che è venuto fuori dalla mia testolina. Recensite in tanti eh miraccomando. Un abbraccio!
  
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