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Autore: Jake Blake The Heartquake    05/05/2014    1 recensioni
Può un pigiama party trasformarsi nel peggiore degli incubi?
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Sempre per il ciclo "Incubi riscritti" ecco un'altra perla


Apri gli occhi, con una lieve brezza notturna che ti solletica il naso. Sei in una radura, completamente illuminata dalla luna che, piena, risplende in cielo, bianca come non mai. Un prato infinito di margherite ti circonda, e, tutto intorno a te, un muro incredibile di betulle, rigogliose, alte, forti. Ma incredibilmente putrefatte. Ti tiri su, e noti che in realtà, lo spettacolo paradisiaco che ti si era mostrato altri non era che un'illusione. una tenera, dolce illusione. Gli alberi, marcescenti e ributtanti, sono pieno di escrescenze e bubboni, dilaniati da chissà quali malattie. Le margherite sono tutte rosse, ma non è il loro colore, no. Sono rosse perchè zuppe di sangue, sangue di cui anche le tue mani sono intrise. ignori tutto questo, e percorri l'unica via che ti si para innanzi, l'unico percorso privo di alberi marcescenti. Ti trovi di fronte ad una casa, una bella casa. Noti che c'è una scala che conduce al piano superiore, ma decidi di ignorarla, e passi oltre. Arrivi ad una botola, che conduce alle cantine. e senti dei flebili lamenti provenire dal basso, La voglia di entrare è tanta, chissà chi potrebbe esserci lì sotto, bisognoso del tuo aiuto, bisognoso che le tue mani si stringano attorno al suo collo, bagnandosi anche del suo sangue. Ma decidi di passare oltre, entrando dalla porta principale. Un bagliore ti acceca, e quando riprendi a vedere, scorgi quella che pare essere una distesa infinita. Ti volti, e noti che la porta della casa è lì, sospesa nel nulla. Non ci sono pareti, c'è il bianco, asettico, totale. Ti volti nuovamente verso l'ambiente, e noti che qualcosa si muove, rapido e vorace. Scopri ben presto di essere in trappola, ma non ti importa, perchè tanto nel bosco non ci vuoi tornare. La porta si chiude alle tue spalle, catapultandoti in quella che è la realtà della tua visione. Grigio, grigio ovunque. Enormi distese di grigio. Ti ricorda tanto i bagni che vedi nei film, quelli americani, con le docce e le griglie per terra. Ti fanno senso, le griglie per terra, ci stai lontana. Senti un brusio, e alzi lo sguardo. Persone. Rimani paralizzata, per un secondo. Un ragazzo ti passa a fianco, è vestito di pelle. Pelle umana. Ti saluta, sorride, e poi va, nell'infinito grigiore. Ti incammini, cammini, cammini, cammini. passi le ore a camminare in questa distesa grigia. E queste persone, tutte attorno a te, così eterogenee ma al tempo stesso tutte uguali ti guardano, ti fissano. Il loro sguardo è come una gelida lama che penetra le tue carni arrivando a recidere i fili della tua anima. Senti un respiro affannoso sul collo, ti giri di scatto. Un ragazzo ti si fionda addosso, sporcandoti di sangue. Ti dice qualcosa, rantola, ti indica una luce. Tu lo guardi, sorridi, e stringi le tue mani attorno al suo collo. Lo guardi, che si dimena, diventa viola, e spira. Poni le tue labbra sulle sue, in un attimo che pare eterno. Ti rialzi, guardandoti le mani. Pulite. Ti guardi attorno, noti che tutte le persone attorno a te sono diverse, ora. Sono tutte fisse su di te, e formano tutte quante un corridoio verso quella luce. Senti una voce che ti incita alla corsa, senti qualcosa dietro di te, che pulsa, che preme.Un ringhi che proviene dal più profondo degli abissi, Una creatura grottesca che sbava e si trascina, proveniente dal più profondo incubo. Le sue urla sono gutturali, le sue carni dilaniate. Ad ogni ferita corrisponde un'appendice carnosa che utilizza per muoversi. Inizi a correre, a correre, a correre. Senti mani che si avvicinano a te, ti strappano i vestiti, ti toccano dove non dovrebbero nemmeno lontamanete osare di pensare di poter arrivare, ti infliggono ferite, graffi, morsi. Un coltello ti sfiora il viso. Arrivi affannata, ferita, stanca, ma al tempo sterso divertita, ad una cancellata enorme. "Welcome to the House of Pain" leggi, sulla cima del cancello. Lo tocchi, intingi di sangue la serratura e, lentamente, il cancello si apre, schiudendoti un mondo terrificante. Giostre demoniache sulle quali viaggiano persone impalate, tiro al bersaglio con bambini mutilati orribilmente, orripilanti bestie di carne che si aggirano vendendo teste di bambini come snack. Nel momento in cui però metti piede al suo interno, rimangono solo le attrazioni, solo il nulla. Un senso di inquietudine e paura ti pervade, senti qualcosa, qualcosa di freddo, gelido, che ti scuote. Ti volti, vedi una luce abbagliante che ti investe. Sconvolta, urli. Senti chiamare il tuo nome, più volte. Apri gli occhi, preoccupata e ansimante, terrorizzata da ciò che hai appena visto. Vedi un ragazzo seduto alla tua scrivania, lo riconosci, è Andrea, il tuo amico. Sorridi, chiedendogli come mai ti stesse chiamando. Lui ti risponde, continuando a darti le spalle, dicendoti che si era preoccupato che il tuo incubo potesse finire. Prendi il telefono, noti che sono le 4 della mattina e sorridi, notando che hai un messaggio non letto. Quando lo apri, rimani sconvolta da ciò che leggi. E' la madre del tuo amico, la quale ti comunica che in un terribile incidente, è morto. Ti paralizzi, ti cade il telefono di mano, mentre volgi lo sguardo verso di lui. Rimani pietrificata quando vedi che la grottesca creatura che prima ti stava inseguendo nel sogno... ti ha raggiunta nella realtà!
  
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