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Autore: ron_    05/05/2014    0 recensioni
«E la sai anche un’altra cosa Emma? Io non credo che l’amore alla nostra età esista, perché siamo giovani, e ad un quarto della nostra vita non è mai deciso, stabilito o concretizzato nulla. Ma se c’è qualcosa di simile all’amore, adatto alla nostra età. Quel sentimento che ti brucia l’anima pensando ad un’altra persona. Che ti fa viaggiare sulla propria nuvola personale. Emma se c’è questo sentimento, che si chiama.. che ne so.. “Pannare”.. persino anche più forte dell’amore per quanto mi riguarda, beh Emma Warner, io ti panno. Io ti panno da morire.»
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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12 Settembre.


Primo giorno di scuola. Classica diciassettenne sfigata. Capelli in disordine, felpone rubato a papà. Vans sfilacciate, unghie mordicchiate. Senza un velo di trucco in viso, occhiali spesso tirati su in un goffo movimento dall’ indice e il medio della mano sinistra.

Emma si siede al penultimo banco accanto alla finestra, accanto a dei ragazzi che con i loro smartphone si mostrano le foto della bollente estate passata. Tutti squadrano Emma non curanti del fatto che lei li può vedere. E anche bene.

Emma non ha bisogno fisso degli occhiali, ma li mette. Li mette perché le coprono metà del viso. E’ la classica ragazza insicura di se stessa, del suo corpo, del suo viso, del suo dolce naso a punta. Avendo da ridire e odiare anche esso.

I giorni di scuola passano ed Emma conosce nuove amiche, e amici. Siede in cortile a mensa e mangia il suo panino al burro di arachidi. Posto a sedere strategico, proprio di fronte ad Adam Derren. Un ragazzo troppo bello che, sempre secondo lei, non la noterà mai.

Piano  piano, col passare dei giorni e l’aiuto delle sue amiche, Emma si sblocca. Un po’ di rimmel sulle folte ciglia, lenti a contatto quando servono, capelli spostati da davanti gli occhi et voilà. Già inizia ad acquistare più sicurezza in se stessa.

18 Novembre. 16:52

“Vieni da me oggi pomeriggio?”
“Va bene”
“Ehm.. Emma?”
“Si?”
“Perché proprio io?”
“Tu cosa, Adam?”
“Perché hai scelto me?”
Siamo sulla strada di casa, io giro a destra e Adam a sinistra. Aspetta una mia risposta ma non gliela do. Avrei trilioni di cose da dirgli, che non posso dire su un insulso marciapiede, non così, non ora.

Sfilo il telefono dalla tasca posteriore dei jeans, e cerco il suo nome tra i contatti.

Destinatario: “Adam”
Invio messaggio in corso..

18 Novembre. 17:01

Nuovo messaggio (1)
Da: “Ems”
“Perché tu tra tutti  mi hai vista quando ero invisibile.”
Leggo e sorrido. Sono quasi a casa ma corro indietro, alzo le foglie da terra con i passi pesanti e agito il collo come un qualche pazzo animale in cerca di lei. Ed infatti è lì, alla fermata del bus, che neanche ha bisogno di prendere, avendo casa lungo la salita li all’incrocio. Fingendo di aspettare il bus, ma aspettando me. E’ così carina, con i suoi maglioni con cui cerca di coprire il suo minuto corpo, lo zaino fin sotto il sedere e le maniche della maglia tirate fino a far uscire solo le dita.
Ci guardiamo per 2 minuti, quei 2 minuti che bastano. Che valgono più dei baci, delle carezze, delle parole.
Arriva l’autobus e lei sparisce lungo la salita per arrivare a casa sua.

3 Gennaio.

Becky mi aspetta per fare la ricerca a casa sua. Picasso. Arte. Odio l’arte. Non è vero, in realtà mi piace. Ma ora non mi va.
In questo periodo penso solo ad una cosa: Adam.
“Emma.. Allora?”
“Cosa?”
“Lo sai.. Non fare la finta tonta!”
So cosa intende Rebecca, ma voglio sentirlo dire ad alta voce. E non solo nella mia testa. Così con un sorriso provocatorio le rispondo:
“Non so a cosa ti riferisci Becky”
“Ti prego, ti prego, ti prego! Dimmi almeno… Ci siete andati vicini?”
“A cosa?”
“Emma ti odio quando fai così. Siete andati.. fino in fondo?”
“Oh piccola Becky quanto sei petulante!”
“Ti prego dai rispondimi!”
“Allora Becky.. No, non siamo andati fino in fondo. Ci siamo andati vicino però. Molto vicini. Finché la sorella non ci ha interrotti.”
“Oh cazzo, è entrata in camera mentre..?!”
“No, no, no! Lui aveva preparato tutto alla perfezione… L’atmosfera con le candele. I petali di rose sul letto. Ha messo anche una luce fioca che proveniva dalle lanterne sul balcone. Era tutto un sogno. Che te lo dico  a fare..”
“E poi?”
“E poi nulla. Tra baci e coccole lui mi ha sfilato la maglietta, e mentre mi baciava sul collo io gli slacciavo i jeans… Sentivo il suo respiro caldo lungo la mia nuca con i brividi fino a sotto la schiena. Carezze sul mio inguine, massaggi sul suo. Baci dietro le orecchie e formicolio per tutto il corpo. Quando mi afferra dai fianchi e ci affonda le dita avvicinandomi a lui sempre di più, sentendo il… come dire.. il suo membro… sempre più g-“
“Emma aspetta! Devo prendere qualcosa per sventolarmi! La situazione si sta scaldando io non immaginavo fosse successo tutto questo!”
“Quanto sei scema Becky! Non sai quanto mi imbarazza raccontarlo. Comunque.. Va be’ hai capito cosa stava succedendo. E niente. Ad un certo punto squilla il suo cellulare che ha spezzato tutto. E’ stato 20 secondi buoni con la testa nella mia fessura tra collo e spalla a respirare affannosamente… ritirando l’erezione.”
“Tu.. ti sei bagnata?”
“Becky.. Sì che mi sono bagnata.. Comunque dopo la chiamata c’era tensione e non abbiamo fatto più nulla. Quando ad un certo punto si è buttato sul letto accanto a me, ha fatto volare i petali e ha detto Wow. Da lì siamo scoppiati a ridere, e nelle lenzuola siamo rimasti abbracciati finché non me ne sono dovuta andare… Senti ma allora questa ricerca?!”
“Che si fotta Picasso, Emma! Senti una cosa.. Tu lo vuoi? Dico.. Ad Adam. Tu lo vuoi?”
“Becky certo che lo voglio.. E sai che ho deciso?”
“Che?!”
“Che domani prendo le chiavi della casa al mare dal cassetto in salone e andiamo lì.”
“E brava la mia Emma! Ma non domani… Aspetta qualche giorno, fallo soffrire. Io ho fatto così con Pablo.”

11 Gennaio.

“Oggi pomeriggio vieni da me?”
“No dai vieni tu.. Non credo di piacere molto a tuo fratello, lo sai”
“No ma devi venire tu assolutamente, ho una sorpresa.”
“E se avessi anche io una sorpresa?”
“E’.. come dire.. mobile, trasportabile la tua sorpresa? Perché la mia no!”
“La mia sì.. Hai vinto tu. Alle 16,30 in finestra come sempre, ok?”
“No stavolta subito dopo scuola, ti porto da una parte. Prima andiamo a casa però.”
“Ok prima vado a casa mia a prendere quella cosa. Agli ordini capo!”
“Vedi che le capisci le cose quando vuoi!”
Mentre cammino mi fa uno sgambetto e cado tra le sue braccia.

11 Gennaio. 16:42

Destinatario: “Adam”
Invio messaggio in corso..
“Ma dove sei?”

16:58

Destinatario: “Adam”
Invio messaggio in corso..

“Ehi Adam dove sei? Sei in ritardo di mezz’ora.. Che sorpresona mi devo aspettare?”

17:21

Destinatario: “Adam”
Invio messaggio in corso..

“Adam per favore rispondimi! E’ successo qualcosa? Sono qui al cancello di casa mia, ti aspetto. Se oggi mi sono comportata da acida ti chiedo scusa.. lo sai che scherzavo.”

Corro. Corro fino alla fermata dell’autobus. Magari lui è lui. Lo sa che lo aspetto sempre, fingendo di aspettare invece il bus.
Ma lui li non c’è. Corro senza fiato fino a casa sua.
Un’ambulanza.
La sorella di Adam.
I vicini di casa intorno al cancello.
Una mano posta in mia direzione, con una busta delle lettere tra le dita.
“Per Te
«Guarda qui cosa mi sono ridotto a fare.. Chi lo avrebbe mai pensato? Uno zuccone come me, perdere la testa per una come te. Una così semplice, pura.. chiara e leggera. Una nuvola, Ems.. Sei la mia piccola nuvola! Dove mi fiondo ogni volta che voglio scappare da qui. Questa lettera leggila da sola, nella tua cameretta turchese con i fiori dipinti sul muro. Sarebbe troppo imbarazzante se la leggessi davanti a me, davvero! Non sono bravo con le parole, lo sai.. E la sai anche un’altra cosa Emma? Io non credo che l’amore alla nostra età esista, perché siamo giovani, e ad un quarto della nostra vita non è mai deciso, stabilito o concretizzato nulla. Ma se c’è qualcosa di simile all’amore, adatto alla nostra età. Quel sentimento che ti brucia l’anima pensando ad un’altra persona. Che ti fa viaggiare sulla propria nuvola personale. Emma se c’è questo sentimento, che si chiama.. che ne so.. “Pannare”.. persino anche più forte dell’amore per quanto mi riguarda, beh Emma Warner, io ti panno. Io ti panno da morire. Il tuo Adam
Corro. Brucio. Mi blocco alla fermata del bus. Ma lui non c’è. E non ci sarà. Mai più.

  
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