A quei tempi ero un killer professionista,ma quella sera c'era troppa gente in giro...troppi testimoni...
Ormai erano le due del mattino,volevo tornare a casa,ma allo stesso tempo avevo il desiderio di uccidere qualcuno,o meglio...QUALCUNA..........
Andai in periferia,ci misi mezzora per arrivarci,ma ne valse la pena;vidi una grande casa con una finestra che non era stata bloccata,mi arrampicai,e vidi una ragazza che dormiva come un ghiro.I miei amici,killer come me,mi chiamano l'INFERNO DELLE NOTTI,perchè ho la faccia bruciata e quindi malformata ed inquietante,quindi c'è più gusto ad uccidere,prima sento il soddisfacente urlo delle vittime,poi gli tiro un pugno nello stomaco,e mentre loro si piegano per il dolore,io li pugnalo dietro la schiena,con il mio fiero coltello da macellaio.
Mi avvicinai alla ragazza,lei si svegliò subito,e si mise ad urlare,io gli tirai il pugno dello stomaco,MOLTO forte,forse avevo esagerato...Prima che potessi pugnalarla entro suo padre con un fucile in mano,io gli lanciai d'impulso il mio coltello,e feci centro sulla sua testa!Arrivo la madre,vidi subito che stava chiamando la polizia con il cellulare,io urlai <
I giorni seguenti la notizia giunse al telegiornale,mi giunse all'orecchi che morì anche la ragazza che avevo preso d'occhiata inizialmente,soffocata per il potentissimo pugno allo stomaco.
Mi sentivo soddisfatto di aver rovinato una famiglia,e giurai di uccidere la madre l'anno dopo.
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