Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: kotori96    05/05/2014    1 recensioni
Luca è un ragazzo di 18 anni, bocciato e costretto a ripetere il IV superiore.
La sua vita è una noiosissima routine: Scuola, Amici, Sport, ma ben presto tutto questo cambierà... L'incontro con Alex, il nuovo compagno di classe, gli farà vivere nuove esperienze e scoprire nuove emozioni.
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Scolastico
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ogni mattina, a scuola, sempre la stessa noiosa routine. Al mattino colazione con una fetta di pan tostato, da solo nel buio totale in mezzo alle bottiglie di birra lasciate per terra la sera prima da mio zio… vestiti: jeans a vita bassa e felpe larghe alla rap, gel sui capelli e poi di corsa a prendere l’autobus alla fermata. Tutte le mattine era sempre la stessa storia… finché non incontrai Alex.
 
Quella mattina d’autunno stravaccato sul mio banco, intaccavo segni per contare i giorni passati dall’inizio della scuola e come al solito venivo sgridato dalla professoressa… Il mio sguardo era assente ma ciò non mi impedì di notare che il banco affianco al mio, di solito vuoto, quel dì era occupato da una ragazza.
Aveva capelli castani come il pane e lunghi poco più su delle spalle e gli occhi marroni dal taglio allungato, era minuta e molto silenziosa. Accorgendosi che la stavo fissando arrossì un poco… ma più la guardavo e più c’era qualcosa che… mi sfuggiva.
“Bene ragazzi, come avrete potuto notare oggi in classe c’è un nuovo compagno, alzati e presentati Alex.”  Disse l’insegnante di italiano.
Si alzò lentamente in piedi e diventando rossa in faccia prese un forte respiro “C-ciao mi chiamo Alex, ho 17 anni e abito qui vicino, mi trovo qui perché…”
era andata in confusione e non sapeva più cosa dire, intervenni come al solito con le mie battute “E a noi che ce ne frega siedete và!” la professoressa Paci mi fulminò con lo sguardo “Bene, spero che andrete TUTTI d’accordo con Alex, ora puoi sederti iniziamo la lezione”
“Che palle!” gemetti, ma la prof fece finta di non sentirmi e iniziò a scrivere alla lavagna. La nuova arrivata si affrettò a prendere tutto il materiale per gli appunti, aveva un quaderno con disegnato una sottospecie di pulcino stilizzato, orribile, per non parlare della disposizione del suo materiale, tutto preciso ed ordinato, e pensare che io neanche avevo tirato fuori i libri! Non volevo stare a sentire la prima ora di lezione così mi sono messo a sonnecchiare sul banco ad occhi chiusi.
Li riaprii al suono della campanella che segnava la seconda ora, avevamo la lezione d’educazione fisica!
Ci recammo negli spogliatoi della palestra, ma quando entrai in quello delle donne, per dare fastidio alle ragazze e vederle adirarsi, Alex non c’era… pensai che non avesse fatto lezione dato che era il suo primo giorno, ma in quello stesso momento me lo  ritrovai di fronte uscito dallo spogliatoio maschile…
La ragazza che fino a poco fa era seduta composta a fianco a me, in realtà era un uomo!
“Ma te sei sicuro d’essere un maschio?!” gli dissi, non so perché gli feci quella domanda non intendevo offenderlo, lui abbassò gli occhi e arrossendo, discostò la sua camminata dalla mia senza rispondermi e si affrettò nell’entrare in palestra.
Durante i giri di riscaldamento era goffo e non riusciva a tenere il passo come tutti gli altri maschi in classe, pensai che avesse qualche problema...
Gli altri non facevano altro che ridere, e molto spesso gli sguardi di alcune ragazze facevano intendere che sarebbe stato preso subito di mira!
Dopo circa 5 minuti di riscaldamento, ecco il prof che si preparava a disporre i tappetini per fare gli addominali, per me era un gioco da ragazzi visto che ero allenato, ma… sarebbe stato lo stesso per il nuovo arrivato?
Il nostro professore di educazione fisica come secondo lavoro il fa trainer, per questo è molto meticoloso e se non riesci a fare 4 serie da 25 addominali ciascuna, ecco che ti si avvicina e ti sta appresso come una piattola urlandoti nelle orecchie peggio di uno scaricatore di porto!
Per pura casualità capitai nella stessa spalliera di Alex.
Dopo esserci tutti distesi sui tappetini ed aver messo i piedi ben infossati nel secondo piolo delle spalliere, iniziammo la prima serie con la voce rimbombante del prof che contava ogni nostro piegamento.
Il nuovo ragazzo dopo il quinto addominale dava già segni di stanchezza!
Pian piano sussurrai “Ehi tu! Ti consiglio di non fermarti se ci tieni alla vita!”
“C- cosa?” mi rispose, “Tu fidati di me! Non fermarti o sei fottuto!”
Finita la prima serie ci fermammo per riprendere fiato un minuto, e poi iniziammo la seconda e così via fino alla quarta.
Nel frattempo il prof aveva preso i palloni per giocare a palla avvelenata.
Ci alzammo tutti distrutti.
Il ragazzo nuovo ansimava tantissimo e ci mise più degli altri a riprendersi ed alzarsi, mi discostai da lui non curandomene e andai dritto verso Barto, il mio migliore amico, e gli diedi un coppino sul collo.
Lui si girò di scatto e ridendo mi diete un pugno sul braccio.
“Bartoli, Luca non iniziate!” ci urlò il prof.
Io e Barto ne abbiamo combinate una più del diavolo l’anno scorso, abbiamo persino rotto una finestra giocando un’amichevole contro i nostri compagni!
 
Il prof fischiò due volte per richiamare l’attenzione e ci divise in 2 squadre da 7.
Fischiò per la terza volta per annunciare l’inizio della partita.
La mia squadra partì avvantaggiata, ovviamente perché c’eravamo io e Barto che pensavamo a proteggerla, avevamo acquisito tanti prigionieri!
Il professore si ritirò nella stanza affianco per prendere gli attrezzi per giocare a Badmington e l’atmosfera cambiò drasticamente…
Alcuni miei compagni, compreso Barto cominciarono a mirare Alex e gli stessi alleati nella sua squadra non fecero niente per difenderlo da quella carrellata di pallonate.
Pur essendo a terra molti continuarono a prendere la palla e tirargliela.
Non avevo mai assistito ad una scena più penosa…
Vedendolo in difficoltà mi fiondai sul ragazzo, che era sull’orlo del pianto, “Raghe basta!” Urlai.
Tutti si fermarono.
Tornò il professore e vedendomi al fianco di Alex, che era sdraiato a terra e stava piangendo, ovviamente iniziò ad urlarmi incolpandomi dell’accaduto.
“Luca! Vieni immediatamente nel mio ufficio!” urlò col il suo solito tono freddo.
Alex si alzò in piedi, aveva entrambe le ginocchia sbucciate con un po’ di sangue, ma niente di grave.
Il prof aiutò il nuovo ragazzo a medicarsi le ferite con dell’acqua ossigenata e dopo aver assegnato le coppie per fare le partite a badmington, chiamò il bidello in sua sostituzione e io lo seguii dritto nel ufficio in fondo al corridoio sulla sinistra.
 
Volete sapere perché non ho fiatato pur essendo innocente? Bhe perché con lui è tutto inutile!
 
“Io mi assento per alcuni secondi e tu ferisci un tuo compagno?” disse.
“Prof, io…” Cominciai, ma il prof mi fermò urlandomi contro “Chi ti credi di essere? Non cercare scuse perché non abbocco!”.
Il nuovo ragazzo bussò alla porta, il prof gli fece cenno di entrare.
“P- Prof… ecco…  non è stato lui a ferirmi…” disse con tono basso.
“Ne sei sicuro? Guarda che se questo bulletto ti sta minacciando puoi anche dirlo!” batté con forza le mani sulla cattedra sommersa da fascicoli.
“Bulletto a chi?” Bofonchiai.
“Prima o poi ti toglierò questo atteggiamento irrispettoso che hai nei miei confronti! E quando arriverà quel giorno ti posso assicurare che non te lo scorderai per tutta la vita!” mi minacciò come suo solito.
 
Non ho paura di lui! Può dirmi ciò che vuole tanto tra meno di due anni sarò fuori da questa scuola!
 
Il Trainer si alzò in piedi per squadrarmi meglio dall’alto al basso “Oggi sei fortunato, il tuo compagno è stato talmente clemente nei tuoi confronti che ti ha persino difeso! Adesso tornate in palestra!”
Non gli risposi.
Ritornammo in palestra e visto che ormai tutti avevano un compagno con cui esercitarsi, mi dovetti accontentare di Alex…
Presi due racchette e gliene cedetti una, quella col manico distrutto.
“Vedi di non farmi fare brutte figure Mr Sventura!” dissi eccentricamente.
Non per vantarmi, ma io sono un asso nel Badmington e un novellino come lui sarebbe servito ben poco ai miei allenamenti!
Presi il volano e cominciai con la battuta bassa, Alex mi rispedì il colpo.
Non mi aspettavo che la prendesse alla prima battuta, di solito tutti falliscono…
Continuammo i passaggi e, stranamente, Alex se la cavava niente male, provai ad usare i miei soliti trucchetti, ovvero le finte!
Prima gli facevo la battuta lunga fino alla fine del campo, per poi fare una delle mie schiacciate che passavano a filo della rete.
Alex riuscì a prevedere le mie mosse e mi fece un tiro corto che mi spiazzò completamente.
Suonò la campanella, ma io non volevo mollare la partita a metà e continuai a battere. Alex prese il volano con una mano “D- dobbiamo andare…” disse piano.
“Eddai, ti sei fermato sul più bello!” gemetti insoddisfatto.
Alex si diresse verso lo spogliatoio, ma prima appoggiò accuratamente la racchetta nel cestone ed il volano nel contenitore cilindrico.
“Ehi, Mr. Sventura mi spieghi come sai giocare a Badington?” gli chiesi avvicinandomi.
“Nella mia vecchia scuola facevo dei corsi pomeridiani e… ho vinto alcune gare” mi rispose.
“Cosa? Hai partecipato a delle gare? Dove?” Ero curioso di sapere, ma il prof ci interruppe “Che fate qui? Andatevi a cambiare!”
Non continuammo il discorso nello spogliatoio, perché Barto mi trascinò con se e gli altri nel cortile per fumare qualche drumino.
 
Per la verità non lo riprendemmo affatto, Alex era un tipo talmente silenzioso che era difficile attaccare discorso, non sapevo mai cosa dire però lo continuavo a fissare con la coda dell’occhio, giorno dopo giorno quel modo strano che aveva di fare e di esprimersi mi dava una sensazione strana, ancora non volevo ammettere che una persona così fine e garbata fosse un uomo, ma la cosa che mi irritava di più era la sua prontezza nell’avere sempre la risposta sulla punta della lingua, riusciva a rispondere a qualsiasi domanda!

Infatti fin dal principio si rivelò essere un ottimo studente, il cosiddetto ‘secchione’.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: kotori96