Prologo

I primi raggi del sole filtravano dalle fessure della tapparella, mentre una sveglia insolente suonava ormai da cinque minuti sul comodino. Con un grugnito un mucchio di coperte dalla forma vagamente umana si mosse per spegnerla. La giovane donna rimase ancora un momento avvolta da quel tepore prima di decidere di alzarsi e dirigersi verso il bagno per la routine mattutina; era sempre tutto uguale…la sveglia, la colazione, il lavoro, la cena…ogni giorno non era diverso dagli altri; quanto avrebbe voluto che qualcosa irrompesse nella sua vita, per darle una scarica di novità. E invece niente…..o almeno così lei voleva credere…perché in realtà c’era qualcosa, anzi qualcuno, che rompeva la monotonia delle sue lunghe ore di lavoro, anche con la sua sola presenza…qualcuno capace di farle vibrare il cuore solo con un saluto…qualcuno che la faceva sentire felice con un semplice sorriso…quel qualcuno di cui lei era innamorata ormai da molto tempo, un amore che lei stessa reprimeva e che non voleva ammettere, che teneva nascosto nella speranza che abbandonasse il suo cuore, senza rendersi conto che diventava più intenso ogni giorno che passava… Chiuse il rubinetto della doccia di colpo, rimproverandosi per quel momento di debolezza che aveva fatto vagare i suoi pensieri in luoghi da lei stessa proibiti, verso colui che ormai rappresentava tutto ciò per cui viveva, colui che le dava la forza e la motivazione per fare tutto ciò che lei faceva, l’oggetto dei suoi sogni e desideri più segreti……Roy Mustang… Riza si diresse verso la cucina, mentre Black Hayate le scodinzolava felice intorno alle gambe. Dopo aver preparato il suo pasto mattutino –caffé, biscotti e una fetta di torta- si sedette per consumarlo, ripensando alle divagazioni di poco prima. Accidenti, non era da lei perdersi in questioni sentimentali! E inoltre le succedeva troppo spesso ultimamente e non era un bene, dato che l’effetto che ne riceveva era un persistente senso di smarrimento e distrazione che la perseguitava per tutto il giorno. Era un miracolo che il suo superiore non se ne fosse mai accorto. Raccolse le stoviglie e le spostò nel lavandino. Le avrebbe lavate quella sera, ora non aveva tempo; indossò la propria uniforme ed uscì di casa, seguita da Black Hayate. Il fedele cucciolo non l’abbandonava mai e nel vederlo la ragazza sorrise, pensando che, in fondo, era l’unico che l’avesse mai amata così spontaneamente…