Come Ryuu iniziò a guardare male i gatti

Ryuu stava camminando tranquillamente nel bosco, faceva parte della suo routine quotidiana estiva.

Da quando erano iniziate le vacanze si alzava presto la mattina, faceva una buona colazione ed usciva a fare una lunga passeggiata che lo teneva impegnato al minimo per un’oretta, successivamente andava da Jun e Megumi passandoci buona parte della giornata.

La ragazzina continuava imperterrita ad utilizzare la propria lavagnetta per scrivere nonostante questo facesse impazzire Yahiro che si era unito alla loro allegra combriccola dopo che avevano riportato Kei a casa e che finalmente fosse nata la coppia Kei-Hikari.

Si, quei due, nonostante continuassero a darsi battaglia per chi era il migliore ignorando il fatto di essere in pausa dalla scuola, si erano decisi a stare insieme.

Un piccolo uccellino si posò sulla spalla del giovane iniziando a cantare, il ragazzo lo accarezzò dolcemente sulla testa iniziando a parlarci “Ciao piccolino”, il piccolo volatile continuava a cinguettare allegro “Questa è la tua casa? Perché è davvero molto bella” disse indicando la foresta e quindi gli alberi che aveva tutti intorno a se.

Poco dopo scorse un piccolo cerbiatto intento a bere in un ruscello, rimase a guardarlo rapito “Non c’è animale più elegante” pensava tra se e se riferendosi al cerbiatto “Né animale con la voce più bella” continuò guardando di sottecchi il piccolo uccellino che continuava la sua melodia “Ogni creatura vivente ha una caratteristica che lo rende unico ed irresistibile”.

I suoi pensieri furono bruscamente interrotti da un dolore lancinante alla schiena, urlò per il dolore e la sorpresa facendo scappare via i due animale che stava ammirando.

Si voltò cercando di capire chi fosse l’essere che gli si era aggrappato alla schiena e vi restava tutt’ora.

Era un piccolo gatto tricolore, rosso, bianco e marrone con due occhioni verdi dolcissimi che gli scaldarono il cuore, riuscì a staccarsi la piccola creatura dalla schiena e la ammirò per bene sorridendo “Come sei carino bel micetto, ma cosa ci fai qui nel bosco?”, il piccolo miagolò così dolcemente che Ryuu non riuscì a trattenersi dal stringerselo al petto ed iniziare a coccolarlo facendogli le voci più strane e dicendo cose come: “Ma chi è il gattino più bello del mondo? Sei tu! Si, sei tu!”.

Improvvisamente gli sembrò di veder passare un’ombra di cattiveria mista a furbizia nello sguardo della piccola creaturina ma fusolo un attimo prima che questa gli si aggrappasse con tutte le unghie alla faccia iniziando a graffiarlo per poi darsi lo slancio verso la parte dove il ragazzo dava le spalle.

“Oh Fusca! Quante volte te lo devo dire di non scappare!”.

Ryuu si voltò verso la voce femminile, era una ragazzina minuta dai capelli castani ricci vestita con un abitino bianco che le arrivava poco sopra il ginocchio, un cappello di paglia in testa e delle infradito ai piedi.

Il micetto si dirigeva verso di lei con passetti eleganti mente la giovane si chinava a prenderla in braccio.

Quando la giovane si rialzò e vide il volto del povero malcapitato sussultò avvicinandosi a lui “Oh, mi scusi tanto! Non so proprio cosa gli sia preso, di solito non si comporta così”, la ragazza si bloccò lanciando uno sguardo di fuoco alla gattina.

Ryuu vedendo nuovamente lo sguardo omicida della creaturina iniziò ad indietreggiare “Non è nulla! Non si preoccupi!” disse prima di iniziare a correre il più lontano possibile.

La giovane sbuffò “Accidenti Fusca, possibile che fai scappare TUTTI i ragazzi carini, siamo al decimo in soli tre giorni cavoletti fritti”.

La gattina miagolò dolcemente iniziando a fare l’efusa prendendosi dei grattini dalla proprietaria che guardava ancora con aria sconsolata il punto dove il ragazzo era scomparso.

Se avesse guardato la propria micetta avrebbe visto lo sguardo di una persona molto fiera del proprio operato.

Una cosa era sicura, Ryuu non avrebbe mai più guardato i gatti nello stesso modo, né sarebbe mai tornato in quel bosco.

La sua routine era stata appena stravolta del tutto.

Tutte le creature hanno una caratteristica che le rende uniche, quella della piccola gattina era la furbizia mista ad un pizzico di cattiveria.

N.D.A. (Nota d’autrice che si sta vergognando di ciò che ha scritto molto molto):

Salve … emm … non so sinceramente come mi sia nata quest’idea, solo che quel ragazzo mi ha sempre fatto una grande rabbia, riesce a fare amicizia con tutti gli animali, così mi sono chiesta “Cosa succederebbe se Ryuu incontrasse la mia dolce gattina?” e devo ammettere che quella con lo sguardo omicida mentre scrivevo ero io ….

È una cosa che ho scritto di getto e non particolarmente lunga, però spero che sia riuscita a far nascere almeno un sorrisetto sul vostro volto, altrimenti date pure tutta la colpa alla scuola che è ricominciata da soli due giorni e mi sta già facendo male!  XD

Ok, ora vi saluto.

Bacioni Kange!

(Prego notare quanta importanza ho dato al mio nome ... U.U)