NOAH


Quella specie di topo fuori misura della Sullivan mi ha detto chi sarà la mia tutor:Charity Bridge. La conosco, almeno di vista. Tette enormi, esposte quel minimo che basta ad accendere la fantasia, riccioli color melassa e grandi occhi castano-verdi. Per inciso,l 'ho vista in corridoio e frequenti amo spagnolo e fisica 1 insieme. Sarebbe una gran figa e piena di amici se non si ostinasse a rimanere chiusa nel suo guscio, é un comportamento stupido. So che i suoi si sono separati e che sua madre é una gran stronza, che la sua migliore amica si é suicidata con un colpo in bocca l'anno scorso, o forse quello prima. Un casino di famiglia insomma, ma mai quanto il mio. 
Non ho voglia di andare a fare due lunghissime e pallosissime ore con quella li. 
-Nooaaahh!- questa non può essere altri che Liz.
-Dica signorina- la sfotto
-Ma che cazzo! Dove stai andando? Io e Zach ti aspettavamo - ha due anni meno di me ed era la mia sorella affidataria, anche Zach lo era, ma viviamo ancora nella stessa casa nonostante io sia ormai maggiorenne. I nostri "genitori" Duke e Annabeth si sono affezionati e mi hanno permesso di restare. Sono la cosa più simile a dei veri  genitori che io abbia mai avuto in 4 anni passati tra una famiglia affidataria e l'altra. 
- Vado a quelle fottute ripetizioni
- Chi é il tuo tutor?
-Charity Bridge
- Quella troia?- vedo l'odio accendersi nei suoi occhioni blu. E’ una bella ragazza, dolce anche se a modo suo, non riesco davvero perché tutte le volte che apre la bocca sembra uno scaricatore di porto, ma non faccio domande, a me va bene anche così. E poi se so una cosa di Charity è che non è troia, ma lei da questo “aggettivo” a tutte le ragazze che non le piacciono, e sono davvero tantissime.
-Già. Lascia perdere - le dico. Mi abbasso per darle un bacio sulla guancia e le faccio segno di andare.
Se ne va incazzata. Per qualche motivo,che ne io ne Zach conosciamo, lei odia Charity, che oltretutto mi sta aspettando da più di 10 minuti. Faccio il mio ingresso in biblioteca con noncuranza, la vedo e le vado incontro
-Sei in ritardo
- Fa niente
- No. – cominciamo male. Spero non mi scassi i coglioni così per tutta l’ora e mezza altrimenti me ne fotto e vado via, ma prima devo mettere le cose in chiaro.
- Senti, tu mi fai ripetizioni non voglio che ti metti a farmi la predica. Fregatene e fai quello per cui sei pagata- faccio il duro ma non mi sembra intimorita, anzi mi lancia un occhiataccia che mi fa sentire mortificato ma faccio finta che non mi interessi. 
Cominciamo con Letteratura, inizia a spiegarmi i miti greci. I suoi occhi mi guardano fisso mentre mi spiega le relazioni amorose di Zeus e agita le mani, non troppo, in un modo affascinante, chiaro e preciso. Ha una voce dolce e musicale come una di quelle sirene di cui mi aveva parlato prima. Alcune ciocche a volte le scivolano sul viso e lei le sposta velocemente con una mano, con un movimento fluido. Ma Noah! Che cazzo,concentrati! Si sporge in avanti per mostrarmi un immagine sul libro e la scollatura del maglioncino si abbassa lasciandomi la visuale su tutto quel ben di Dio. Non posso evitare di guardare, Dio cosa le farei!
-Noah!- mi guarda e nel suo sguardo severo c'é una nota di disappunto. 
-Dimmi - mi odio
-Al posto che concentrarti su queste - e guarda in basso - concentrati sulle muse- ti prego parlami ancora o musa! Devo smetterla di fare il coglione nella mia mente.
- Dai allora come comincia il primo verso dell’Odissea? – non lo so, non l’ho ascoltata molto, ero troppo preso a fare cose che non ricordo.
- Ehmm –
- Okey è quasi inutile – mi arrabbio, non so perché. Mi da fastidio quel tono di voce sconfitto che usa.
- Senti non mi scassare
- Non ti ho detto niente – mi alzo, la copro quasi tutta con il mio metro e ottanta, ma non toglie lo sguardo dai miei occhi. Mi fa incazzare quando una ragazza mi tiene testa, quasi voglia sfidarmi, ma mi eccita abbastanza dover lottare per ottenere quello che voglio a volte.
- Allora? Vuoi studiare o no?
- Fanculo
- A cosa? – è tranquilla, mi sembra addirittura che si diverta. Sarà una vera sfida, questa qui non molla mai
- A te. Contenta?
- Se ti fa sentire meglio … - ma che cazzo? E’ diventata una psicologa? Di sicuro la Sullivan le ha detto di comportarsi così, quella non si fa mai i fottutissimi cazzi suoi.
- E’ la Sullivan a dirti come ti devi comportare con me?
- No. – la fisso negli occhi, è sincera. Ho visto tanti bugiardi in vita mia, so quando qualcuno mente, perché gli occhi non sono capaci di dire bugie, basta imparare a leggerli.
- Ok
- Perché non fai mai avvicinare nessuno? – che razza di domanda
- Cosa?
- Sembra che tu abbia addosso una corazza e non vuoi che nessuno ci entri. È un comportamento infantile – parla lei!
- Anche tu te ne stai sempre rinchiusa nella tua bolla di solitudine, è stupido. – serra le labbra rosse e sottili. Gliele fisso, poi la guardo tutta. Non posso essere seriamente arrabbiato con lei, più la osservo e più la rabbia si scioglie. Nessuno dei due dice più niente ma è come se ci fossimo già chiesti scusa entrambi. Ricominciamo il discorso e dopo un'ora e mezza me ne vado. Arrivo all'auto e me ne torno a casa. Liz e Zach mi aspettano
-Sei tornato frocio!
- Vaffanculo - ci scambiamo sonora pacca sulla spalle e poi una culata. Ci salutiamo così da quando sono arrivato, due anni fa.
-'Lizabeth -
-Taci - mi risponde e le strizzo il culo, in modo affettuoso. Odia quando qualcuno pronuncia il suo nome “vero”
- Duke e Anna?- chiedo
- Arrivano,sono in garage
- OK. C'é della birra?-ovvio che c'é. Scendiamo nel seminterrato che funge da camerona per tutti e tre. Zach apre il nostro frigo personale e mi lancia una bottiglia. La stappo e ne bevo un sorsone, poi mi accendo una sigaretta
- Com'é andata con Charity? – è ancora incazzata con quella ragazza. Almeno se mi spiegasse perchè
- Normale. Una rottura di coglioni -non é vero. Non pensavo che sarei rimasto imbambolato ad ascoltarla, e oltretutto é bravissima a spiegare.
- É senza cervello
-Non la conosci neanche Liz! E poi ci devo fare solo le ripetizioni, l'unica donna della mia vita sei tu - leando un bacio con la mano
- Oh Elizabeth Elizabeth, Perché sei tu, Elizabeth? Rinnega il tuo padre biologico, rifiuta il tuo nome, o se non vuoi, giura che mi ami e io non sarò più un Hawkins! Che vuol dire “Dustin”? Non è una mano, ne un piede, ne un braccio, nulla di ciò che forma un corpo! Prendi un altro nome. Che cos’è un nome? Quella che chiamiamo “rosa” anche con un altro nome avrebbe il suo profumo. Rinuncia al tuo nome Elizabeth, e per quel nome che non è parte di te, prendi me stesso! - si incazza, come mi diverto! Zach è piegato in due dal ridere, tra poco si piscia addosso, nel frattempo però mi batte un cinque davanti agli occhi furenti di Liz
- Sei un coglione. Siete dei coglioni!
- Ti amo anch'io - la mia serata tipo. É bellissimo, abbiamo tutti delle famiglie così incasinate che siamo diventati noi stessi la nostra famiglia, quella che abbiamo ora non é affatto perfetta ma non potrei desiderare di meglio.
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Angoletto autrice
Ecco il secondo capitolo! So di aver cambiato tempo verbale, mi dispiace, ma scritta al presente la storia mi sembra più realistica. Sto facendo un po’ di esperimenti 
 Che ne pensate di Noah? Ho bisogno dei vostri consigli per migliorare quindi non siate tirchi/e e recensite♥ 
Grandissimi baci