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Autore: ucancallmethief    06/05/2014    0 recensioni
Questa storia parla di Aurora, della sua vita e di come le carte si possano ribaltare da un momento all'altro. Si parla di colpi di scena e del desiderio espresso, dagli occhi di Aurora, di aiuto.
Cosa c'entrano un diavolo e un angelo? Bhè, toccherà a voi scoprirlo!
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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Sebbene fosse Agosto, era una giornata cupa, di quelle in cui si desidera tanto stare raggomitolati nel letto con le lenzuola fino al naso e la finestra aperta per far entrare l’aria fresca ed il rumore rilassante delle gocce di pioggia che scendono rapide dal cielo. Eppure, Aurora –il cui nome ricorda il caldo imbarazzo del Sole che prova ogni mattino quando si incontra con la nostra Terra- era in quel letto da settimane. Si sentiva un vegetale. Mangiava e beveva poco, ma soprattutto aveva smesso di parlare. Viveva un malessere interiore che la stava logorando anche fisicamente, così da averla resa muta anche davanti alle sue più care amiche che non riuscivano a comprendere la sua assenza, giustificata –in un modo o nell’altro- dalle sue solite scuse stupide: “Questa sera non esco, devo stare con quel rompipalle di mio fratello!” esclamava al telefono ogni qual volta che la chiamassero. In realtà, restava a casa, nella sua camera azzurro cielo, a mangiarsi vaschette intere di gelato al gusto “Kinder Cereali” o a dormire. Almeno tre volte al giorno le veniva a fare visita Valentina, l’unica amica che sapeva cosa le era accaduto. La cosa bizzarra era che lei non era la sua migliore amica, anzi. Si vedevano solo due volte l’anno , giusto durante le vacanze, per via della distanza e si raccontavano tutto, vita morte e miracolo l’una dell’altra senza tralasciare particolari; o meglio, Aurora ci provava, ma Valentina era brava a leggerle gli occhi e riusciva a scoprire tutto ciò che l’amica cercava di nascondere.
-Questa sera si esce!- esclamò Valentina tutta sorridente entrando nella stanza di Aurora mentre lei stava addentando un pezzo di mela.
-Tu sei pazza! Io non esco!-
-Non puoi rovinarti l’estate!-
-Hai ragione ma…-
-Niente ma! Questa sera andiamo a berci qualcosa di forte, così starai meglio!-
Al solo sentir nominare la parola “alcool “ direttamente o non, negli occhi di Aurora si accendeva una luce luminosissima che si trasformava poi in una curva di sorriso sul suo volto. L’alcool era diventato il suo alleato, ormai. Beveva per dimenticare, come fanno tutte le persone deboli e lei, in quell’istante era debole e fragile come un bicchiere di cristallo : bastava un soffio, un gesto, una parola per ridurla in frantumi.
-Sai, le mie amiche ancora sono ignare di tutta questa storia- disse mentre prendeva dall’armadio una gonna alta a fiori ,color pastello, ed un top color cipria.
-E quando avrai intenzione di dirglielo ?- le chiese l’amica perplessa.
-Quando avrò metabolizzato il colpo- rispose un po’ accigliata. –Tu reggimi il gioco. Semmai dovessimo incontrarle, sai già cosa dire-.
E, come non detto, le incontrarono in un bar del centro tutte sedute in cerchio su un tavolino mentre parlavano di vari pettegolezzi di paese.
-Oh, ragazze! C’è Aurora!- esclamò Flavia, la “futura chirurga” del gruppo.
-Con la sua amica strana, aggiungerei!- A parlare era la sua migliore amica, Melissa che, a malincuore di Aurora non si era accorta del suo stato d’animo.
Aurora fece un’occhiata a Valentina per ricordarle del patto e poi, si precipitò da loro per salutarle.
-E Federico ? Dov’è?- chiesero in coro. Federico era suo fratello, quel bellissimo bimbo dagli occhi grandi e neri come la pece che aveva fatto impazzire tutte le sue amiche.
-E’ a casa. Questa sera ci sono mamma e papà- rispose con un sorriso forzato.
-E Francesco? Dov’è ?- chiese Melissa.
Ecco. Era arrivata la fatidica domanda. A quel nome Aurora ebbe la sensazione che il suo corpo si fosse aperto in due : sentiva una grande ferita che sgorgava sangue dal petto e la bruciava in un istante, ma si fece forza e rispose con un semplice : - è con gli amici- .
Dopo aver chiacchierato del più e del meno con le sue amiche, Aurora si tolse la maschera da attrice felice e spensierata e tornò ad essere una “povera cretina e senza palle”. Queste furono le parole che disse a sé stessa e che procurarono tante risa a Valentina.
Entrarono nel bar “Maliboom” ed ordinarono un cicchetto.
-Questo splendore quale cicchetto gradisce?- chiese ammiccante Manuel, il proprietario –un po’ gigolò- del bar.
-Il più forte che hai!- rispose, con tono deciso, Aurora.
-Tequila sale e limone per due!- esclamò Valentina.
Aurora detestava la tequila ed anche il sale, il limone. Sapeva che, dopo la prima goccia che sarebbe entrata in contatto con la sua lingua, la sua testa avrebbe cominciato a viaggiare in quello stato di grazia e confusione che le piaceva da morire.
Dopo aver ingoiato anche l’ultima particella di liquido insediatasi nel bicchiere, si guardò attorno e , con suo stupore, stava ancora bene; ma, quella Tequila non fu né la prima né l’ultima. Ne bevve almeno quattro, ma già alla seconda cominciava ad avvertire i primi effetti.
In mezzo a quel tumulto di gente intravide qualcuno di conosciuto, strizzò gli occhi per mettere a fuoco l’immagine e capì che si trattava di Nicholas , il fidanzato di Melissa, in compagnia dei suoi amici.
-Valentina, credo di essere in Paradiso!- esclamò Aurora mentre aveva gli occhi fissi su quel gruppo di ragazzi.
L’amica scoppiò a ridere. –Ti sei innamorata di Nicholas?- chiese ridendo.
-Macché! Ho appena visto un angelo!- rispose con il solito sorriso da ebete che le si formava sulla bocca quando era meravigliata dalla presenza di qualcosa o qualcuno così bello da arrestarle l’anima.
Purtroppo, Valentina non le credette, o meglio, lei non aveva visto nessun angelo e pensò che l’ “allucinazione” di Aurora fosse dovuta alla tequila. La riaccompagnò a casa mentre si faceva delle grasse risate sentendo i discorsi bizzarri e senza senso dell’amica sull’esistenza del sovrannaturale e sulla salvezza divina.
-Và…- disse Aurora sul ciglio della porta –Grazie. Non so come avrei fatto senza di te e come farei tutt’ora. Sei stata l’unica, in tutto il mondo, a rendersi conto che c’era qualcosa che non andava. Né i miei genitori, né le amiche di una vita, si sono resi conto del mio malessere, ma dopo questa sera, dopo quell’ apparzione- a quella parola Valentina scoppiò a ridere – ho cambiato idea. So che non mi credi, so che tu l’angelo non l’hai visto, perché gli angeli non si manifestano a tutti. Tu non avevi bisogno di essere salvata, ma io sì. E so anche che l’amore non è poi il vero problema del mondo, ma quando scopri che il tuo fidanzato di una vita se la fa con tua sorella e adesso sono felicemente fidanzati, lo diventa eccome.
Io non so chi sia quell’angelo e non so se mai lo rivedrò, ma so solo che da ogni fine c’è un nuovo inizio ed io, ho voglia di ricominciare”.




 
Spero sia di vostro gradimento.
Attendo commenti (:
F.
  
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