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Autore: RedFox33    06/05/2014    6 recensioni
Fanfiction ispirata alla famosissima storia della "Bella e la Besta", con Lucy nei panni di Bella e Natsu... Beh, della bestia. Spero vi piaccia! ^^
"All’improvviso sentì solo caldo, e una fiammata sciolse tutta la neve attorno a lui. Maledisse quella che l’aveva ridotto in quel modo, maledisse quella fata da strapazzo che tanto fata non era, si alzò dalla scalinata velocemente e, subito dopo, scivolò sulla pozzanghera d’acqua ricadendo con un tonfo degno di nota."
{NaLu}
RedFox33
STORIA SOSPESA
Genere: Comico, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Natsu/Lucy, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The Beauty and the Beast
 
Prologo
 


 
Hola genteee!!! :3
Qui è RedFox33 con la famosissima e attesissima (?) long NaLu! ^^
Come avrete letto dalla descrizione, è una specie di stravolgimento della storia della "Bella e la Bestia", modificata da me, ovvio... xD
Questo è solo il prologo, e credo di riuscire a pubblicare un capitolo ogni una o due settimane! U.U
Infine, beh, che dire... Spero che vi piaccia!
Ci vediamo a fine capitolo :))



 
Gli Heartphilia erano stati da sempre una famiglia ricca e benestante. Vivevano in una villa all’interno di una grande città e i loro terreni si estendevano fino ai confini del regno, e tutto questo solo grazie a Jude Heartphilia, l’attuale capofamiglia. I suoi successi gli avevano permesso di poter prendere moglie a giovane età e, di conseguenza, di ricevere un’erede molto presto, però gli affari lo avevano reso un uomo freddo e insensibile. Purtroppo, coloro che avevano più sofferto di questo cambiamento erano proprio le persone a lui più care, ovvero la compagna e la figlia che, in cerca di affetto, si erano particolarmente unite, diventando quasi inseparabili. Però, l’improvvisa morte della signora Heartphilia portò un completo vuoto nella vita della piccola bimba che, sentendo il padre sempre più distante, aveva racchiusa tutta se stessa nei libri. E fu nei libri che visse fino all’arrivo di quel giorno. La piccola Lucy Heartphilia, capelli biondi raccolti in due curiose code, stava tranquillamente leggendo uno dei suoi libri seduta sull’enorme letto della sua altrettanto grande stanza e, intorno a lei, un silenzio tombale le aveva permesso di immergersi totalmente nella lettura, ma quando un trillo di telefono la fece sussultare, la bambina tornò alla realtà.
-Qui casa Heartphilia, chi parla?- disse la domestica di casa alzata la cornetta, mentre Lucy scendeva dal letto e poggiava delicatamente l’orecchio sulla porta per sentire meglio. –Oh, salve signore. Certo, le passo subito il signor Heartphilia.
Un rumore distinto di tacchi sul pavimento indicava che la donna si stava dirigendo nella sala di lavoro del suo capo, e Lucy, curiosa, aprì il grande portone della sua camera e seguì silenziosamente la ragazza dal pomposo vestito. Dopo aver percorso un lungo corridoio, la piccola svoltò a destra, rimanendo però ben nascosta dietro al muro, e aspettò che la domestica bussasse ed entrasse nella stanza.
-Signor Heartphilia, è permesso?- domandò la donna, il telefono ancora in mano. –C’è qualcuno che chiede di lei.
-Entri pure.- rispose lui, alzando gli occhi dalle carte e vedendo la magra figura spuntare da dietro la porta. –Posso sapere chi è?
-Il suo assicuratore, signore.
-Lasci pure il telefono sul tavolo.
-Ai suoi ordini.- disse lei, lasciando la cornetta sopra la scrivania e andandosene, non prima di aver fatto un inchino di rispetto. Il capofamiglia, afferrato il telefono infastidito, iniziò a parlare con la persona al di là della cornetta ma, mano a mano che la conversazione proseguiva, il tono di voce dell’uomo si faceva sempre più acceso. Purtroppo, Lucy non riuscì a sentire le parole del padre distintamente, ma il rumore delle sue urla, delle carte che venivano buttate a terra e del telefono che veniva gettato sul muro non indicavano nulla di buono. Jude uscì dalla stanza con una faccia che la figlia non gli aveva mai visto, mista di puro terrore e ansia, e iniziò a correre verso l’uscita ma, quando l’uomo si accorse della presenza di sua figlia, non esitò a prenderla per mano e a portarla con sé. La bionda era ancora troppo piccola per capire, ma quando vide il padre piangere davanti all’assicuratore, intuì che doveva essere successo veramente qualcosa di brutto. Infatti, la nave su cui viaggiavano tutte le ricchezze della famiglia, in attesa di essere trasferite in un posto più sicuro, era naufragata durante una tempesta, lasciandolo praticamente in bancarotta, ed ora, a causa di questo, si era procurato sulle spalle una marea di debiti da pagare. Lucy non capiva né il significato di “naufragio”, né quello di “bancarotta” né tantomeno quello di “debito”, però le lacrime del padre non volevano cessare di scorrere, come appena dopo la morte di sua madre, e la piccola bambina per consolarlo le andò vicino, abbracciandolo con le sue minute braccia. E il padre, forse per la prima volta nella sua vita, ricambiò all’abbraccio, facendo in questo modo il primo passo verso quella che diventerà la sua nuova vita. Infatti, i mesi che seguirono portarono un grande cambiamento. Jude, per pagare i debiti, aveva venduto la villa e aveva deciso di trasferirsi in un paesino di campagna insieme a Lucy, per iniziare una nuova vita insieme. Infatti, il padre, dopo il triste accaduto, aveva deciso che quello era il momento giusto per cambiare radicalmente vita e dedicarsi totalmente a sua figlia, l’unica cosa in tutto il mondo che le poteva ricordare la sua amata moglie, e perciò decise di non tornare mai più a fare il commerciante, ma di accontentarsi di un umile lavoro. Lucy, d’altro canto, non poteva essere più felice di così, perché ora aveva finalmente ritrovato il suo amato padre e la sua perduta allegria. Perciò, il trasferimento venne completato e, dopo alcuni mesi trascorsi in quel luogo, i due scoprirono di amare la campagna. L’uomo, aperta una nuova attività, aveva finalmente ricominciato a guadagnare quel minimo indispensabile per poter permettere qualche vizio alla figlia, mentre la bionda, ormai diventata una ragazza, non passava di certo inosservata tra la gente del paesino, in particolare tra i ragazzi, che la squadravano da capo a piedi. Alta, snella e prosperosa, aveva gli occhi color nocciola che sprigionavano una luce folgorante e fluenti capelli biondi che le ricadevano morbidi sulle spalle. Il sorriso, tutt’altro che sgradevole, era di un perfetto color bianco e, quando delle fossette comparivano sugli angoli della bocca, nessuno riusciva a resisterle. Molti soprannomi le erano stati additati, come “Angelo”, “Tesoro” o addirittura “Afrodite”, ma ce ne era solo uno che soddisfaceva le esigenze della piccola popolazione: e fu così che per tutti lei divenne “Bella”.
 
Natsu se ne stava immobile davanti l’ingresso del maestoso castello in cui viveva. Il freddo gli penetrava nella pelle, ma lui non ci faceva caso, troppo preso a sorvegliare la porta. Girava gli occhi scuri a destra e a sinistra, con uno sguardo che incuteva paura anche ai più piccoli insetti che gli ronzavano attorno, e odorava l’aria per sentire se lì intorno ci fossero persone, ma non avvertiva nessuna presenza sgradevole. Perciò, rilassato dall’idea di non doversi imbattere in nessuno nemmeno quel giorno, si mise a sedere sulla lunga scalinata e alzò il volto al cielo, aspettando che la neve cadesse e gli scivolasse lungo il viso. Un viso da animale, con le squame agli angoli degli occhi, i denti aguzzi e gli occhi demoniaci. Il viso di una bestia che aspettava, e aspettava, ma che non sentiva ancora la neve accarezzargli la pelle. E dopo si ricordò. Il suo corpo era completamente avvolto dalle fiamme, era praticamente impossibile che la neve lo potesse sfiorare. All’improvviso sentì solo caldo, e una fiammata sciolse tutta la neve attorno a lui. Maledisse quella che l’aveva ridotto in quel modo, maledisse quella fata da strapazzo che tanto fata non era, si alzò dalla scalinata velocemente e, subito dopo, scivolò sulla pozzanghera d’acqua ricadendo con un tonfo degno di nota.
-Ahahahah!!! Natsu, sei caduto come una pera cotta!..- disse una gatto volante blu alla bestia.
-Happy! Cosa ci fai tu qui!?- grugnò lui in sua direzione.
-Nulla, aspettavo che anche i pesci diventassero volanti!..
-Non scherzare! Ti avevo detto di non uscire di casa!..
-Guarda che non scherzavo, spero veramente che anche i pesci inizino a volare come me, così posso trovarli anche senza dovermi allontanare da questo bosco!- disse lui, con la saliva che gli pendeva da un angolo della bocca.
-Perlomeno contieniti!.. Ahahah!
-Anche tu dovresti contenerti, oppure un giorno o l’altro darai fuoco a tutta casa..!
-Beh, non è di certo colpa mia se quella strega mi ha ridotto così… E dovresti essere infuriato pure tu! In fondo, ha ridotto anche te come un mostro!!!
-Non dire così… A me piace il mio attuale aspetto..!- il gatto iniziò a svolazzare intorno alla bestia e si fermò alle sue spalle. –Ma ora torna dentro, gli altri ti aspettano per la cena, signorino!
-Ti ho detto mille volte di non chiamarmi in quel modo!..- disse Natsu puntando i piedi.
-Oh, andiamo… Oggi la cameriera che serve è Mira.
Natsu si immobilizzò per un attimo.
-Beh, inizio a sentire un po’ freddo, che ne dici di rientrare?..- concluse il ragazzo, spaventandosi all’idea che il demone lo potesse trascinare dentro a forza, sempre però col sorriso sulle labbra.
 
Lucy si stava dirigendo a casa dopo una passeggiata tranquilla nel mercato della città. Come sempre, molti ragazzi l’avevano adocchiata per strada, ma ormai lei non li filava più di tanto. Certo, ricevere tutti quegli sguardi in qualche modo la lusingava, però quando erano troppi diventava insopportabile.
-Ragazzi…- disse lei, fermandosi improvvisamente in mezzo la stradina. –Potete gentilmente smetterla di stalkerarmi?
-Merda… Ci hai visto.- sussurrò un ragazzo moro al compagno rosso lì vicino.
-Ah, prima o poi si doveva accorgere di me.- il ragazzo si avvicinò pericolosamente a Lucy e la cinse con un braccio. –Salve. Io sono Loki.
-Beh… Ciao Loki… Ehm… Addio Loki.
Lucy si liberò dalla mano opprimente del ragazzo e riprese per la sua strada, ma questo non rinunciò alla sua preda, continuando a seguirla insistentemente. Lei, stufa, si fermò nuovamente e, quando il ragazzo fu nuovamente troppo vicino, la ragazza si voltò di scatto e con un calcio all’indietro mise al tappeto Loki, facendogli volare via gli occhiali verdi.
-Ho visto le sue mutandine…- disse semplicemente, per poi svenire a causa di una copiosa perdita di sangue dal naso.
-Mai scherzare con Lucy Heartphilia!- esclamò la bionda, ma non fece in tempo a voltarsi che un uomo incappucciato aveva preso il pervertito con sé e lo stava portando via, seguito dal moretto di cui non sapeva ancora il nome. Lei non ci fece molto caso, e continuò per la sua strada.
Nel frattempo, l’uomo misterioso aveva riportato a casa quel cretino di Loki. Si sfilò il cappuccio, e una criniera rosa spuntò fuori dal nero indumento, mentre gli occhi scuri squadravano con rabbia la figura dell’amico, che per un attimo ebbe paura di morire veramente. Però l’incappucciato non fece nulla di tutto ciò, e rimise semplicemente gli occhiali in faccia all’amico.
-Natsu… Pensavo mi volessi uccidere.
-Lo vorrei, ma non posso.- disse lui, sospirando rumorosamente. –Insomma… Lo so che io non sono quello saggio in casa e quindi potresti non accettare le mie prediche, però il vecchio ha detto che se ti togli questi occhiali rivelerai la tua natura di leone! Vuoi davvero spaventare tutte le tue numerose ragazze???
-Beh… No.
-Allora cerca di stare più attento quando vai fuori dal castello..!
-Parla quello che sta fuori dalla porta a spaventare gente a caso!
-Ehm… Beh, hai ragione!..- Natsu si grattò la testa e scoppiò a ridere. –Ah… Ma a chi la do a bere… Cerco di fare il serio, ma non lo sono! Personalmente, a me non interessa minimamente se ti beccano, picchierei semplicemente a sangue coloro che scoprono la tua identità! Però, dato che il vecchio mi aveva detto di stare attento, non posso passarci sopr…
-Aspetta un secondo…- lo interruppe Loki. –Davvero avresti il coraggio di fare male a chiunque scopra il nostro segreto? Anche a una come Bella?
-Bella..? E questa chi è, la tua ottantacinquesima ragazza?
-No, ma lo sarà presto..!
-Sì, certo, come no. Da come ti ha trattato non penso proprio.
E, detto ciò, Natsu uscì dalla stanza diretto al portone d’ingresso. Quella era stata la prima volta che aveva visto una ragazza respingere così a malo modo Loki, e di certo doveva essere una ragazza interessante. Molto interessante.


 
Allora... Che ne dite?
Lo so, lo so, dico poco più che niente, ma dal prossimo capitolo inzia la vera e propria storia! xD
Allora... Spero che i personaggi non siano OOC, e spero che la storia sia di vostro gradimento!
Commentate e aiutatemi a migliorare, come sempre!
Bacioni,


Re
dFox33

 
  
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