Dopo aver parlato con Masaoka e preso le sue chiavi, Shinya uscì da quella camera indossando il casco, per poi dirigersi nei suoi alloggi per prepararsi alla fuga.
Arrivato, si tolse l'aggeggio inventato da Makishima e lo pose sul divano, in seguito si avvicinò alla sua scrivania e si sedette.
Prese un foglio immacolato e una penna in mano.
Doveva farlo, aveva promesso al vecchio che avrebbe spiegato le ragioni del gesto che stava per compiere al giovane ispettore.
Tirò un sospiro e fissò il foglio con insistenza, quasi desiderando che si scrivesse da solo, nonostante sapesse cosa doveva scrivere. Però c'era un problema...
Il problema era appunto nel suo io: si sentiva sporco perché stava per tradire una promessa fatta "con lei" che con la sua purezza e i suoi giusti ideali aveva cercato di tirarlo fuori dal baratro di agonia e vendetta in cui era precipitato da tre anni a questa parte. Cosa altro avrebbe potuto fare?
Anche lui desiderava un sistema giusto dove fosse applicata la legge, peccato che il Sybil System non potesse ritenersi tale: quale legge che si dica giusta non giudicherebbe un criminale come Makishima nonostante le sue colpe siano note a tutti? Quanta altra gente sarebbe dovuta morire per sua colpa? La legge è nata per difendere la gente, non per lasciarla morire.
Qualcuno si sarebbe dovuto sporcare le mani e quel qualcuno non poteva essere un'anima candida come Akane.
No, non voleva oscurare la luce e il calore che emanava questa.
Lui e solo lui avrebbe potuto uccidere Makishima, del resto quando aveva visto la Dominator fuori uso mentre si scontrava con questi, si era ritrovato a pensare " Se avessi avuto una pistola! Se solo avessi avuto una pistola! Avrei messo fine una volta per tutte alla sua lurida vita di miserabile, se solo avessi avuto una pistola ". E questo pensiero continuava ad essere tuttora presente nella sua mente.
Per la memoria di Sasayama.
Per la scomparsa di Kagari.
Per proteggere la società.
Per proteggere Akane.
Doveva andare avanti, senza farsi prendere da sentimentalismi, cedendo razionalmente a quel desiderio di uccidere che ormai si era impossessato della sua mente.
" Se la legge non può difendere la gente, vorrà dire che mi sposterò al di fuori di questa. "
Risoluto, strinse la penna tra le sue mani e iniziò a scrivere la sua lettera di addio per Akane.