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Autore: hikaru83    07/05/2014    4 recensioni
Hanamichi si è trasferito con Kaede negli Stati Uniti da diverso tempo, c'è una cosa però che Kaede gli ha chiesto ma Hanamichi non gli ha mai rivelato, cioè: come fa a conoscere l'inglese se non ha mai dimostrato di averlo studiato? Hanamichi a Kaede non lo rivela, ma con noi fa un'eccezione... Accenno, ma proprio accenno a HanaRu (o il contrario, ognuno veda quello che vuole)
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altro personaggio, Hanamichi Sakuragi, Yohei Mito
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa fic è tutta per slanif che oggi è un po’ giù e ha bisogno di fare due risate, spero che questa roba demenziale ti aiuti! A dopo per note e ringraziamenti.
 

SUPERFAT
 

Oggi Kaede mi ha chiesto come mai ho studiato seriamente inglese quando ancora non avevo la più pallida idea di ciò che avrei voluto fare nella vita. Quando ancora non lo conoscevo e gli USA erano solo uno dei tanti stati del mondo e non il mio obiettivo, non che avessi molti obiettivi prima di Kaede e del basket, ma questa è un’altra storia. Lo so, a scuola sono sempre stato un disastro in tutte le materie, inglese compreso, ma semplicemente perché non avevo mai voglia di fare i compiti, o studiare la lezione.
Sono sempre stato impegnato io, un tensai non ha tempo per queste stupidaggini. Ma per quanto riguarda la lingua parlata non me la cavo male, neanche i primi tempi quando ci siamo trasferiti. La kitsune era terrorizzata dal fatto che avrebbe dovuto parlare per entrambi, mentre io l’ho sorpreso iniziando a parlare da subito, sbagliando probabilmente la pronuncia della maggior parte delle parole, ma mi facevo capire. Non gli ho mai rivelato che il merito è tutto di Yo e della sua assoluta furbizia mescolata con una sana bastarddagine. Ma andiamo con ordine.
Come ormai sapete conosco quegli imbecilli della gundai da una vita. Di casini ne abbiamo combinati, tanti che non credo basterebbe una settimana intera per elencarli.
Quando avevamo otto anni eravamo intrippati con un  telefilm che mandavano il pomeriggio, dei super eroi mascherati che combattevano contro dei robot alieni, una cosa comica e del tutto demenziale. Nulla di così originale, ma a quell’età è tutto nuovo quindi non ti preoccupi granché dell’originalità.
Dopo una puntata uscì una pubblicità, un concorso a cui dovevamo assolutamente partecipare. Bastava mandare una cassetta con un episodio creato da noi, il più divertente sarebbe stato usato per fare un episodio vero e i vincitori sarebbero stati invitati sul set e avrebbero conosciuto gli attori. Passammo una settimana intera per ideare la storia, e fu Yo a decidere che sarebbe stato Takamiya il nostro eroe.
Come potete immaginare, io all’inizio non ero molto d’accordo, insomma la faccia e il fisico dell’eroe erano senz’altro miei, ma mi bastò un’occhiata di Yo per capire che era meglio lasciargli fare quello che aveva in mente. Era venuto il momento di dare il titolo all’episodio. Il primo scelto da Yo (regista, sceneggiatore e qualsiasi altra roba ha a che fare con l’organizzazione), era un lungo titolo, ma già avevo capito che aveva le idee chiare ed era tutta una scena, e quindi mi misi seduto ad aspettare che le cose andassero come lui aveva programmato. Il dialogo tra lui ed il nostro eroe andò così:

“Si chiamerà: ‘Superstrong contro gli ameboidi dello spazio profondo’ ” Disse con voce sicura Yo.

“Bello!  E io cosa c’entro?” Rispose Takamiya.

“Ci sono! Ti chiamerai Superlard!” Provò di nuovo Yo, con assoluta innocenza.

“Sgrunt! Non mi piace!” Continuò Takamiya.

“Ma perché? Sottolinea la pienezza del tuo fisico!”  Cercò di rabbonirlo.

“No! Io sono robusto, non lardoso!” Disse, punto sull’orgoglio.

Dopo vari nomi si arrivò a quello che Yo aveva già scelto in partenza: Superfat.

“Superfat! Non so cosa vuol dire, ma mi piace!” Approvò Takamiya tutto contento.

“Non guardare nel dizionario mi raccomando!” Disse Yo a bassa voce.

Da quel momento capii che era meglio conoscere le lingue, soprattutto visto quanto era, ed è tutt’ora, bastardo il mio migliore amico!
Ma non credo che lo rivelerò mai alla kitsune, per una volta voglio che creda che sotto sotto io sia davvero un genio!
Quindi mi raccomando, se lo incontrate, acqua in bocca!
 
Fine
 
Note: Prima che la Disney mi venga a prendere per chiedermi i diritti, avviso tutte che l’idea e il dialogo l’ho ripresi paro paro da una storia di Topolino: “Paperino e gli ameboidi  dello spazio profondo”  testo di Rudy Savagnini, disegni di Giorgio Cavazzano, Topolino n° 2209, 31 marzo 1998. Quindi ho rubato i personaggi a Inoue, l’idea e il dialogo dalla Disney, ma comunque sia non ci guadagno nulla neanche sta volta, giuro! Spero sia servito slanif! Come al solito ringrazio slanif, Pandora86 e Arcadia_SPH per le recensioni a E chi ci ammazza e anche a Clarabella che insieme a Pandora l’ha messa tra le preferite. Alla prossima!
  
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