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Autore: LauraPalmerBastille    07/05/2014    6 recensioni
"Lo sguardo è fisso sulle sue mani sporche di sangue e sulla sua bocca spalancata in un urlo senza fine. La visione del sangue che cola dai suoi polsi mi fa venire il volta stomaco. Rimango lì,nascosta dietro quella colonna,mentre i suoi lamenti mi trafiggono il cuore.
E piange,piange come un bambino.. ed io non posso fare nulla.
Vorrei abbracciarlo,dirgli che andrà tutto bene,ma non posso. Perchè non è così. Nulla andrà bene.
Mi volto,mentre anche dai miei occhi iniziano a colare le lacrime.
Quel ragazzo è come me. Quel ragazzo si distrugge con le sue stesse mani."
L'amore e l'odio di due ragazzi che,con destini diversi ma dolori che si intrecciano,si salvano a vicenda.
**
La storia tratta tematiche delicate come bulimia o autolesionismo. Se sei "contrario" o cose del genere non aprire la storia.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Sono Carta Vetrata.
 

Aiuto.

Boulimie..

Sono carta vetrata.
Ho trovato questo soprannome dopo aver riso per circa 15 minuti di fronte ad una immagine stupida di Facebook dove,un omino tra due cassonetti (uno per la carta ed uno per il vetro) si chiedeva preoccupato:e la carta vetrata dove va?
Ecco,la carta vetrata mi rappresenta molto,anche senza essere un aggettivo.
Non sai dove metterla,è totalmente inutile e,ammettiamolo, non è che abbia tutto questo bell'aspetto.
Quindi si,sono carta vetrata,ma non ho mai avuto il coraggio di dirlo a nessuno. In parte perchè mi vergogno di dirlo,in parte perchè significherebbe ammettere il disastro che sono.
Non sono ancora pronta per ammetterlo ad alta voce a qualcuno,o forse perchè quel qualcuno ancora non è arrivato.

**

Aiuto. È questo l'unico pensiero che ho in testa mentre sto per varcare la soglia del cancello di scuola. Aiuto.
“Smettila di fare il broncio ed entra”
“No.”
“Alex,forza. Non potrai rimanere di fronte ai cancelli di scuola per tutta la mattinata. E poi manca solo una settimana alla fine della scuola.”-mi dice con tono duro. Come al solito,quando è nervosa,aggrotta poco il sopracciglio destro,rendendo ancora più inquietante il suo sguardo arrabbiato.
“Kim smettila. Niente potrà convincermi.”
“Alex..”-ora ha una voce più rilassata,quasi uno sbuffo.-”Se entri senza obbligarmi a farti qualche mossa di difesa personale,ti compro la merenda alle macchinette.”

Kim bastarda. Sa sempre come prendermi.

Oh,giusto:non avete la minima idea di chi sia Kim.. Kim è la mia amica nemica. È una ragazza semplice,ma nello stesso tempo un uragano.
Ha molta rabbia in corpo,ed è per questo che pratica le arti marziali. A volte ho paura di lei..
Il suo sguardo ti ghiaccia! Una volta ha picchiato una ragazza perchè voleva rubarle il ragazzo,10 minuti dopo era a casa mia a piangere per il senso di colpa.
Ancora lo ricordo:i suoi lunghissimi capelli castani le si erano appiccicati alle guance a causa delle lacrime,e aveva due occhi rossi grossi quanto palloni da Basket... ok forse è un po' esagerato. Facciamo da Baseball.
Fisso ancora per poco i miei piedi inchiodati al pavimento e poi decido di entrare.
“Muoviti però,cazzo!Ho l'interrogazione di matematica alla prima ora”-quasi mi urla alzando le bracci al cielo.
“Ho capito,ho capito..” forse è meglio che acceleri un po' il passo.

**

Butto lo zaino sul pavimento. Maledetta scuola dell'obbligo. Maledetta maledetta maledetta.
È come se ormai i professori si fossero messi d'accordo per farmi uno scherzo,e parlassero una lingua a me sconosciuta.
“Mà,sono a casa.”-dico levando le scarpe e provando un immenso piacere al contatto freddo con il pavimento.
Mia madre spunta dalla cucina,con il suo solito sguardo stanco e le sue solite occhiaie sotto gli occhi-“Come è andata oggi a scuola?”
“Bene,penso..”
“Chimica? Ti ha interrogato?”

No che non mi ha interrogato. Ho finto di star male prima che chiamasse il mio nome..

“No mà..mancava! Ora ti prego fammi riposare o il mio cervello potrebbe andare in coma.”
Solitamente mia madre sarebbe uscita borbottando sul fatto che io non voglio ascoltarla quando parla,ma questa volta no. Rimane lì ferma ad osservarmi facendomi sentire anche un po' a disagio.
Mia madre è stata tradita,molto tempo fa,da mio padre. Lei lo ha perdonato più volte,ma a quanto pare il suo istinto maschile è più forte dell'amore che prova per sua moglie.
Vive ancora da noi,ma per me è morto.
Sopporto tutto,ma non il tradimento. No.
“Mà,che vuoi?”-non vorrei essere dura con lei,ma è più forte di me.
“No è che..”-abbozza un sorriso e dalla tasca del giacchetto estrae una busta.
“è arrivata!?”-urlo saltando sul divano.
“è arrivata. Non l'ho aperta,pensavo lo dovessi fare tu,non io”
“Hai pensato bene!Porca miseria! Dovrei chiamare Kim,se è arrivata a me sarà arrivata anche a lei!”
Le labbra di mia madre tremano leggermente,ma annuisce lo stesso.
“Dovresti aprirla prima,Alex.”
Questa volta sono io ad annuire,e le mie labbra a tremare mentre apro la parte superiore della busta.Prima di estrarre il foglio osservo la scritta in rosso che troneggia sul bianco.
Dalton High School,leggo,e quasi perdo un battito. La Dalton,la scuola più prestigiosa e mitica di tutto il paese. Proprio quest'anno hanno detto di aver bisogno di studenti nuovi,e senza averci nemmeno pensato io e Kim siamo state le prime a mandare l'iscrizione.
“Maledizione,non penso di potercela fare..”
Ora sono le mani a tremarmi. Se venissi presa,sarebbe tutto più semplice:vivrei in una stanza della scuola con la mia migliore amica,non sarei costretta a vedere mio padre ogni giorno né lo sguardo stanco di mia madre. Potrei fare nuove amicizie,costruirmi finalmente la vita che ho sempre desiderato.
Ma se non venissi presa? Sarei costretta a rimanere qui,a guardare il tempo che scorre veloce senza che io possa fare nulla.

Brividi.

No,devo entrare per forza in quella scuola.
Estraggo il foglio e lo fisso. E se non andasse come volessi io?

Oh,fanculo tutto! Alex apri questa fottuta lettera.

La apro e leggo tutto d'un fiato. Chiudo gli occhi e respiro profondamente.

Lo sapevo.

**

“Emozionata?”
Kim indossa una gonnellina azzurra,con sotto dei lunghi calzettoni bianchi. La camicia bianca è infilata nella gonna,e un piccolo fiocco rosso le orna il colletto.
In altre circostanze l'avrei presa in giro dicendole che sembra una delle Sailor Moon,ma non oggi,anche perchè (purtroppo) sono vestita uguale a lei.
“Certo che sono emozionata Kim.. Anche se queste divise mi provocano i conati di vomito,stiamo per andare alla Dalton cavolo!”
Ebbene si gente,siamo state prese,entrambe. Kim mi sorride,sfoggiando i suoi denti perfetti.
Durante questa estate è cambiata molto. Si è dimagrita ancora di più,il colorito della sua pelle dal pallido ora è di un bellissimo color miele,e ha tinto i capelli della stessa tonalità della sua carnagione. È uno schianto,non c'è che dire.
Io invece sono sempre la solita sfigatella. I miei capelli rosso fuoco continuano a finirmi in faccia,le gambe sono ancora grassottelle e rosse per le smagliature,il viso paffuto e il naso a patata.
Anche io mi sono dimagrita un po' questa estate,ma non così tanto da definirmi magra. Ho ancora la solita pancetta e il solito sederone che fa pendant con le mie cosce da lottatore di sumo.
La divisa non mi starà mai bene come sta a Kim,e ne soffro. Ogni mattina mi guardo allo specchio e vorrei essere un'altra persona. Ogni volta vedo una ragazza e vorrei poter vivere la sua vita.
Vorrei poter staccare il grasso che mi appesantisce,ma a quanto pare non ci riesco.
Non mi amo,e nessuno mi ama. La situazione è semplice da capire,ma difficile da vivere.
“Alex,è ora di partire” mi dice mamma. Non avevo notato le sue lacrime agli occhi fino ad adesso. Ne ho viste a migliaia di lacrime scendere dagli occhi di mia madre,ma queste mi fanno più male del solito.
“Oh mamma!” la abbraccio forte,e le sue manine si stringono sulla mia schiena.
“Avevamo detto niente saluti tristi”-sento le lacrime scendere anche a me,bagnandomi le guance.
“Già,avevo promesso di non piangere”
“Avevi promesso..” sussurro. Le asciugo le lacrime,trascurando le mie.
“Fai buon viaggio Alex,ci rivediamo..”
“Sii forte mamma!” l'ultimo abbraccio. So che non è un addio,in fondo la rivedrò l'estate prossima,ma è come se lo fosse.
La sto lasciando sola con l'uomo che l'ha tradita. E per tutti questi mesi ero così in fibrillazione che non ci ho mai pensato.
Salgo in macchina,Kim è già al volante,e quando chiudo lo sportello e la macchina parte,le lacrime escono senza che io possa controllarle.
Il paesaggio di casa mia con mia madre che mi saluta scorre veloce
Sono stati anni infernali,ma era pur sempre casa mia.
“Starà bene Alex,ne sono sicura”
“Lo spero Kim,lo spero.”

**

La Dalton è gigantesca,non c'è che dire. A parte il fatto che gli studenti sembrano tutti uguali con le divise azzurre e bianche,la struttura è immensa,per non parlare dei giardini.
Se non ci avesse recuperate una guida nella sala degli esperimenti di chimica penso che avremmo passato un semestre a cercare la nostra stanza.
Kim cammina sempre di fronte a me con il mento alto e la gonna tirata più su del normale. Io invece questa gonna vorrei bruciarla e rimettere i miei soliti pantaloni. Mi sento come se fossi al centro dell'attenzione,ma in modo negativo.
Ogni sguardo penso sia rivolto al mio fisico troppo grasso,ogni parola sia di scherno nei miei confronti.
Sicuramente è tutto nella mia testa,ma non ne sono sicura,ed è questo che mi fa impazzire.
“Camera 394,ala B”-ci dice una ragazza con un sorriso radioso e dei capelli biondi platino che le cadono sulle spalle.

Ma in questa scuola sono tutte così fottutamente belle?

“Io sono Alice,se vi serve qualsiasi cosa sono nella stanza in fondo al corridoio a destra.”
“Grazie per la disponibilità Alice,ci faremo sicuramente vive!”
Kim sembra così spigliata e gioiosa. Solo io sono totalmente in panico?

**

Sia io che Kim abbiamo scelto di seguire i corsi di lettere,siamo in quasi tutte le classi insieme. Da un punto di vista è una cosa positiva,Kim è la mia migliore amica,ma dall'altra mi sento continuamente giudicata quando sono con lei.
Non è Kim a giudicarmi,oh no,non lo farebbe mai. Sono io a giudicare me stessa.
Quando Kim era una ragazza conosciuta solo per la sua rabbia,le volevo bene perchè lei era un disastro come me,era distruttiva,cattiva,acida,una persona a cui nessuno le si sarebbe mai avvicinato.
Credevo di aver trovato una mia simile,una ragazza che come me,si distruggeva con le sue stesse mani. Era l'unica persona a cui non mi sentissi inferiore.
Ora Kim è perfetta. È bella e simpatica,amata da tutti,mentre io sono ancora la solita asociale che preferisce rimanere a casa col suo fedele pacchetto di patatine che andare ad una festa dove rimarrebbe tutta la sera in disparte seduta sul divano.
È un ragionamento egoistico,lo so,e me ne vergogno.

Dovrei essere felice per lei?Si.

Lo sono?No.

Perchè?Perchè Kim era l'unica persona che mi faceva pensare “c'è qualcuno peggiore di me”.

Mi faccio schifo.

**

La mia spalla va a sbattere contro qualcosa sbilanciandomi. Kim mi prende appena in tempo prima che io possa cadere. Come al solito ero nel mio mondo dimenticandomi di guardare davanti a me. Il fatto è che,di fronte a me,non c'è assolutamente nulla a cui potrei aver sbattuto.
“Cazzo,che male!”

Ah,non è una cosa.

Mi volto,ed un ragazzo con degli splendenti capelli biondi si stringe il braccio. Ha le spalle larghe e la vita stretta. Indossa un completo azzurro con la solita camicia bianca infilata nei pantaloni.
“Oh,ehm,scusami.. non ti avevo proprio visto!” farfuglio.
Alza lo sguardo incrociando i miei occhi. Ha le sopracciglia aggrottate,e lo sguardo arrabbiato. I suoi occhi sono azzurri come il cielo,e fa uno strano effetto guardare degli occhi che a primo impatto danno un senso di tranquillità,così arrabbiati.
“Direi che me ne sono accorto!Prova a guardare dove vai la prossima volta eh!?” quasi urla.

Gli ho fatto così male?
Ovvio,pesi quasi il doppio di lui Alex,sei un gigante.

“Scusalo,è che a questa spalla aveva avuto un infortunio qualche mese fa,e a quanto pare Matt ha qualche problema di autocontrollo!” dice il ragazzo affianco a lui che non avevo nemmeno notato finchè non ha parlato. Ha capelli mori e occhi verdi,anche lui con la stessa conformazione fisica dell'amico.

Matt.

“Mi verrà un livido! Fanculo!Le persone della tua stazza dovrebbero guardare dove mettono i piedi” urla facendomi avvampare per la vergogna.

Stazza. La mia stazza.

“Non c'è bisogno che ti scaldi in questo modo” si intromette Kim.”Sei davvero un imbecille. Alex non ti aveva visto,punto.” dice rivolgendosi ancora a lui,poi prende me per mano e mi allontana da quel ragazzo.
“Che cafone..” sbuffa accelerando il passo.
Annuisco,ma è difficile ammettere che quelle parole mi hanno distrutta più di quanto avrebbero dovuto.
--

Ciaooo! :D
Bene,questa è la mia seconda storia,ma la prima era un mezzo casino! Praticamente l'avevo scritta in pieno periodo scolastico e purtroppo,a causa del mio cervello ristretto, non riesco a fare due cose negli stessi giorni. *eh giàc.c*
Quindi,ho pensato di riprovarci.. 
Ok,allora,il primo capitolo è un pò lento! Diciamo che voglio inquadrare bene la figura di Alex,la protagonista.
Alex è una ragazza che non si piace,ecco. Vive in funzione del suo fisico,in paranoia se vogliamo dire. Kim invece,da ragazza-pazza e rabbiosa è passata alla solita bellezza della porta accanto,facendo sentire ora Alex ancora più in paranoia.
Nell'ultima parte incontriamo due nuovi personaggi importanti,Matt e.. Un personaggio misterioso u.u
Ok. Come primo capitolo a me piace,poi non so voi:3
Mi farebbe piacere una recenzione/recensione (si,non so come si scrive!T.T),anche solo per sapere cosa ne pensate e se ne vale la pena andare avanti!!:)
Comunque,se la storia vi piace,la aggiornerò ogni Mercoledì!!:)
Baci!:)

LauraPalmerBastille.

 

 

  
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