Fanfic su attori > Jamie Campbell Bower
Ricorda la storia  |      
Autore: Anna Wanderer Love    07/05/2014    1 recensioni
-Ferma! Sei pazza?
La ragazza si voltò di scatto, sorpresa, e scivolò.
Un urlo le sfuggì dalle labbra, ma delle braccia si serrarono attorno alla sua vita prima che si sbilanciasse e cadesse. Istintivamente protese le braccia in avanti, urtando le spalle di qualcuno.
[...]
Il sorriso sulle labbra del ragazzo si allargò ancora di più, mentre i suoi occhi scintillavano. Finalmente qualcuno che non lo conosceva per Jace Wayland! O Caius Volturi, è uguale.
-Jamie. Jamie Bower- si presentò, tendendo una mano.
[Prima One shot su Jamie, spero di non aver fatto un disastro ;) ]
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Jamie Campbell Bower, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ma Che Fai?
 


Jamie se ne stava appoggiato coi gomiti sulla ringhiera di metallo della terrazza del ristorante in cui stava mangiando ormai da due ore. Kevin lo aveva invitato a quel pranzo di Natale e non se l’era sentita di rifiutare, pensando che forse quel pranzo avrebbe potuto distrarlo dall’ennesima rottura con una delle tante fidanzate che aveva avuto.
E così era stato, fino a pochi minuti prima, quando l’aveva scorta tra la folla che limonava con il suo nuovo ragazzo; il suo cuore, miracolosamente intero grazie a rotoli e rotoli di scotch, si era ridotto a piccole, innumerevoli schegge. Di nuovo.
Così si era alzato ed era uscito per prendere una boccata dell’aria gelida che rinfrescava la città.
Il ristorante era nella periferia, ma i proprietari erano amici di Kevin e si mangiava divinamente. Inoltre, a Jamie non dispiaceva un po’ di santa pace lontano dai rumori e dai clacson della città.
Quella piccola tavola calda aveva una grande terrazza che ripagava ampiamente dal freddo con la vista spettacolare che offriva sui dintorni.
Jamie era stato catturato dalle sagome giù in strada mentre aspirava una rilassante boccata di fumo dalla sigaretta, ed era da diversi minuti che osservava uomini, donne e bambine affrettarsi sui marciapiedi poco affollati. Qualcuno si intestardiva a resistere al freddo e si soffermava a guardare i colori vivaci e tutto ciò che era esposto nelle vetrine.
Senza saperne il motivo, l’attore si ritrovò improvvisamente a cercare la fonte di una risata cristallina che gli aveva colpito le orecchie, arrivandogli in faccia violenta  come uno schiaffo e dolce come una carezza.
Espirò una nuvoletta di fumo, che gli sbarrò la vista, e con una mano la dissolse.
La risata si ripeté, e stavolta Jamie riuscì a capire da dove proveniva.
Una ragazza, sotto di lui, rideva mentre parlava al telefono con qualcuno e camminava lentamente sul marciapiede.
Era minuta, e infagottata in un cappotto bianco, una sciarpa verde smeraldo e un cappellino di lana color acquamarina.
Da quel che riusciva a vedere aveva una borsa in mano, ma anche aguzzando la vista Jamie non riuscì a vedere cosa contenesse. All’improvviso la ragazza si fermò e dopo qualche istante alzò la testa.
Jamie vide due grandi occhi grigi, sereni, e una cascata di capelli ramati che circondavano un volto a cuore, paffuto e sorridente come quello di una ragazzina.
Quegli intensi occhioni grigi si piantarono in quelli di ghiaccio di lui, e per un secondo il sorriso scomparve da quelle labbra carnose, di un intenso rosa naturale.
Jamie soffiò dall’angolo della bocca una nuvola di fumo, abbassando il braccio e lasciandolo cadere oltre la ringhiera di metallo nero. Quella catena di sguardi non si interruppe per vari secondi, mentre lui la osservava da dieci metri più in alto e lei dal basso.
Poi un timido sorriso spuntò sulle labbra della sconosciuta, e Jamie sentì una morsa allo stomaco. Abbozzò un sorriso che, gli sembrò, risultò più come una smorfia.
Jamie fissò quegli occhi grigi ancora per qualche secondo, poi fece un tiro e raddrizzò la schiena, facendo alla ragazza un gesto di saluto con il capo, anche se, a dire il vero, sembrò più un invito a raggiungerlo sulla terrazza.
Senza fermarsi a guardarla ancora, Jamie si voltò verso l’interno e andò a sedersi con passi pesanti su una delle sdraio di legno, ricoperte da cuscini colorati, che occupavano un lato della terrazza.
Non passò molto.
Dopo cinque minuti, in cui Jamie cominciò un’altra sigaretta, la figura minuta e infagottata della ragazza emerse dalle scale che portavano al piano dove i suoi amici si stavano abbuffando.
Non sembrò notarlo. Posò la borsa su una sedia lì vicino e si tolse il voluminoso cappotto bianco, mostrando un fisico più slanciato, ma comunque morbido. Jamie soffiò una nuvoletta di fumo, guardando fisso la schiena della ragazza e stringendo gli occhi in due fessure.
Si passò la lingua sul labbro, aggrottando le sopracciglia e alzandosi silenziosamente quando la ragazza si diresse verso il lato vuoto della terrazza, nascosto dal bancone che di giorno era usato dai baristi per preparare i vari cocktail e antipasti.
Jamie si avvicinò a lei, velocemente, con un brutto presentimento.
Lei non se ne accorse, anzi, afferrò una sedia e la avvicinò al bordo della terrazza. Ci salì sopra e fece per salire sul metallo in ferro battuto, ma un grido la fermò.
-Ferma! Sei pazza?
La ragazza si voltò di scatto, sorpresa, e scivolò.
Un urlo le sfuggì dalle labbra, ma delle braccia si serrarono attorno alla sua vita prima che si sbilanciasse e cadesse. Istintivamente protese le braccia in avanti, urtando le spalle di qualcuno.
Sbatté le palpebre e si ritrovò a fissare gli occhi di ghiaccio di un ragazzo.
-Ma che fai tu! Lasciami!- Protestò irritata, scrollandosi di dosso le braccia di Jamie, che indietreggiò perplesso, confuso e scocciato.
Jamie fece un paio di passi indietro, passandosi una mano tra i lunghi capelli biondi, spettinandoli ancora di più. I suoi occhi brillavano d’irritazione.
-Che diamine vuol dire “che fai tu”? Stavi per buttarti di sotto!- Ringhiò irritato, lasciandola di stucco.
La ragazza lo fissò impassibile per qualche secondo, con le splendide iridi grigie che diventavano di una sfumatura più chiara. Poi un accenno di sorriso le illuminò le labbra.
-Ma no! Non volevo buttarmi... lo faccio sempre. Non è pericoloso- si strinse nelle spalle, cominciando a sentirsi un po’ a disagio sotto allo sguardo cristallino, di ghiaccio, di quello sconosciuto.
Jamie socchiuse le palpebre, prendendo un tiro dalla sigaretta. Soffiò con poca gentilezza il fumo in faccia alla ragazza, ancora irritato per essersi preso quel colpo.
Lei sventolò una mano davanti alla faccia, tossendo e scoccandogli un’occhiataccia.
-E comunque non sei tu il tizio che prima mi fissava da qui? Che vuoi?
Jamie abbozzò un sorrisino, mentre i suoi occhi si illuminavano.
-Ah, non saprei. Il mio più grande desiderio, intendi? Trovarmi una ragazza per un po’ senza litigare con lei ogni settimana. Oppure intendi il mio più grande desiderio riguardo al lavoro? Fare un altro film con Johnny Depp, o...
-Ehi, ehi, ehi, frena!- Lo stoppò lei, agitando le mani in aria.
-Intendevo...- cercò di spiegarsi, ma lui la interruppe con un sorriso sghembo.
-Ho capito. Be’, niente. Non da te. Ti avevo solo sentita ridere...
La ragazza inarcò un sopracciglio, mentre Jace soffiava l’ultima nuvola di fumo e gettava a terra il mozzicone di sigaretta, schiacchiandolo con lo scarponcino.
-Mi guardavi perché mi hai sentita ridere?- Chiese lei, inarcando un sopracciglio, stupita.
Lui la fissò imperscrutabile, con una vaga scintilla di interesse nello sguardo.
-Be’, sì. Non è mai successo? Hai una bella risata.
Lei arrossì un po’, e Jamie si ritrovò a fissarla incuriosito.
-Ah... ehm...- balbettò, e allora un sorriso sincero si dipinse sulle labbra del ragazzo.
-Dai, non te l’ha mai detto nessuno? Che peccato.
Guardò le sue guance tingersi ancora un po’ di rosso e i suoi occhi saettare da tutte le parti in cerca di una via di fuga.
-Come ti chiami?- Le chiese Jamie, infilando le mani nelle tasche dei jeans.
-Kalea. Tu?
Il sorriso sulle labbra del ragazzo si allargò ancora di più, mentre i suoi occhi scintillavano. Finalmente qualcuno che non lo conosceva per Jace Wayland! O Caius Volturi, è uguale.
-Jamie. Jamie Bower- si presentò, tendendo una mano.
Kalea gliel’afferrò e Jamie serrò la stretta, stringendo le sue dita gelate.
-Kalea- ripeté, guardandola intensamente. Lei sorresse il suo sguardo.
-E’ un bel nome. E comunque scusami per prima- accennò con il mento al bordo della terrazza dietro di lei, che sorrise dolcemente.
-Ma figurati.
Jamie rimase in silenzio per un istante.
-Kalea. Allora, che ci fai qui?
Andarono a sedersi sulle sdraio.
Kevin vide Jamie scendere dalla terrazza un’ora e mezza dopo, in compagnia di una ragazza dai lunghi capelli ramati, ridendo e scherzando con lei. Scosse la testa, sbalordito.


 

  ♦  ♦    ♦

 

ANGOLO DELLE RISATE:
Hola!
Spero di non aver fatto un caos incredibile :/
Allora, non so come m'è venuta in mente sta cosa, però mi piaceva e ho cercato di svilupparla.
Mi è venuto in mente un Jamie giù di corda per una rottura, poi in quel momento la mia amica è scoppiata a ridere (lei ha una risata bellissima, come Jamie :3, sapete?) e bo... ho preso Piccirillo (il mio pc) e ho iniziato a scrivere...
Adoro il rapporto che c'è tra Jamie e Kevin, e ho deciso di fargli fare una breve apparizione!
Beeene, io ora filo via, raccomandandovi di farmi sapere se vi è piaciuta!
Un bacio!
Anna


 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Jamie Campbell Bower / Vai alla pagina dell'autore: Anna Wanderer Love