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Autore: _Angel_Blue_    08/05/2014    13 recensioni
E se i draconiani fossero dei normalissimi adolescenti senza nessun potere che hanno una vita come qualsiasi altro giovane della loro età? Se anche i loro nemici fossero degli esseri umani? Cosa succederebbe?
Sofia era una ragazza normale, le piaceva leggere libri, stava sempre chiusa in casa dove George, con pazienza infinita, le faceva da professore. Forse non aveva degli amici ma perlomeno la sua vita era tranquilla e non doveva pensare ai veri problemi della gioventù.
Poi tutto cambiò, così repentinamente che non ebbe neanche il tempo di protestare o evitare il continuo susseguirsi di catastrofi. Tutto si capovolse e si ritrova di fronte ad una realtà molto più dura da accettare, costretta a dover frequentare una vera scuola per “socializzare” con gli altri.
Con addosso un uniforme orribile, un carattere burbero e sgarbato, il prof decise di iscriverla nell'istituzione Dragoni, dall'apparenza normale quando qui è tutto tranne che ordinario. E tra una lezione con insegnanti impossibili, tra un bacio qua e là, tra segretarie troppo rigide, pettegolezzi e party notturni, Sofia scopre un mondo del tutto nuovo, un mondo che ha sempre voluto evitare, che cambierà la sua vita in una una frenetica corsa verso l'adolescenza.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Fabio, Nidhoggr, Nuovo personaggio, Sofia
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'An Impossible Love'
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"Ti amo col respiro, i sorrisi, le lacrime dell'intera mia vita!
E, se Dio vuole, ancor meglio t'amerò dopo la morte."

-Elizabeth Barrett Browning

Capitolo 6

Sofia

Caro diario,
Oggi, per la prima volta dopo lunghi anni (per la precisione 17), uscirò con un ragazzo in un appuntamento galante. Non riesco ancora a crederci! Io, ragazza goffa, piena di difetti e imbranata uscirò con Lung, ragazzo perfetto fino ai minimi dettagli. Sembra di stare in uno di quei libri dove la ragazza insicura e derisa da tutti riesce a conquistare quel ragazzo meraviglioso e bello come nelle locandine di qualche pubblicità. Ma, come sempre, nella mia vita deve essere tutto complicato. Ammetto di provare un'attrazione a livello fisico nei confronti di Lung, ma non è niente se paragonato a quello che sento per Fabio, che non mi attrae solo fisicamente, ma anche emozionalmente, la mia anima sembra esultare quando c'è lui nelle vicinanze. Anche il mio cuore la pensa nello stesso modo, ma per quanto il cervello cerca di urlare a ogni cellula del mio corpo “LUI E' UNO STRONZO! LUI TI DISTRUGGERA'! LUI SARA' LA CAUSA DI TUTTO UN MALE CHE TI DIVORERA' MOLTO LENTAMENTE!”, al poverino, nessuno lo sente. Solo quella mia parte razionale sembra essere d'accordo con lui così come il mio sesto senso e l'inconscio. Prevedo molti problemi che per l'appunto, riguarderanno proprio Fabio.
In che guai mi sto cacciando? Dovrei innamorarmi perdutamente di Lung e farla finita con questa storia, così nessuno finirà ferito e potremmo vivere per il resto delle nostre vite felici e contenti. E la storia finisce lì! Vorrei prendermi a schiaffi per essere così stupida da perdere la testa per una persona che m'ignora, che sembra divertirsi con tutte, che mi rivolge la parola solo per stuzzicarmi e prendermi per i fondelli. Non posso essere normale, no? Se io fossi la metà di intelligente di quanto voglio far credere agli altri avrei chiuso la storia con Fabio nello stesso momento in cui ho saputo che era un viverniano, che stava con Nida e, parte più importante, quando l'ho visto con Giada. Una persona comune avrebbe voltato le spalle da un pezzo, avrebbe rinunciato a lui e non ci penserebbe più, continuando con la sua vita e smettendo di sognare un ragazzo talmente stronzo che ti viene naturale chiedere se sia veramente un essere umano o qualche alieno atterrato sulla terra per farmi la vita impossibile, scombussolando tutti i pensieri e i sentimenti. Ma non riesco a sottrarmi da queste emozioni.
Le parole di Chloe fluttuano nella mia testa. Ho letto o visto da qualche parte che ogni comportamento negativo da parte di un'adolescente ha un motivo dietro. Genitori separati. Droga. Violenza domiciliare. Di tutto. E quando inizio a pensare a tutto ciò la preoccupazione mi assale, perché ho paura per Fabio. Ora lui si limita a nascondersi dietro le ragazze e il sesso, ma quando la sua situazione diventerà intollerabile, cosa farà? Ucciderà le persone? Farà atti vandalici per le strade? Non lo so e l'ansia mi sta divorando. Ricordo ancora la prima impressione che ho avuto di Fabio: un ragazzo dall'aria triste e tormentata e per qualche strana ragione voglio essere per lui un riscatto, voglio essere colei che lo libererà da quel male che cerca disperatamente di fuggire, voglio essere quell'angelo che lo toglierà dalle grinfie del diavolo. Possibile che voglia salvarlo dopo tutto quello che sto passando? La risposta sarà sempre sì. Ora i miei obiettivi sono: farmi amica di Fabio e capire che problemi ha. Ignorerò tutto l'amore che provo nei suoi confronti, cercherò di non vedere le ragazze che gli girano intorno, soffocherò il cuore e farò caso alla mente, la mia amica più affidata. O perlomeno ci proverò.
Lidja è appena uscita. Come mi aveva promesso qualche giorno fa, sarebbe venuta a casa mia per prepararmi, neanche fossi la sua barbie! Sono sicura che tutto ciò la stia divertendo. Anche questa volta ha fatto un ottimo lavoro, ma sono nervosa e la mia mano sta tremando, non riesco a tenere ferme le gambe e scrivere tutto questo sta risultando più complicato del previsto.
Questa volta il professore sa bene dove vado e non ho dovuto usare la scusa del “Dormirò con una amica” per convincerlo a farmi uscire. Credo che sia più ansioso di me! Qualcosa mi dice che finalmente ha capito che sto crescendo, non sono più la sua piccola Sofia, quella che usciva correndo in giardino, che amava la natura come se fosse parte di lei, che aveva il pollice verde quando si trattava di piante e che adorava curare gli animali feriti che trovava sul suo cammino. Ora sono una donna e George non sembra prendersela molto bene, non vuole lasciarmi, ha paura che spicchi il volo e che non ritorni più da lui. Cosa del tutto stupida.
Tommas, invece, l'ha intuito da un bel po' che non sono più la loro piccola. Lui, quando ha saputo che avevo un appuntamento era entusiasta, è uscito a comprarmi cosmetici e anche lui voleva vestirmi e prepararmi come se fossi una bambola di pezza! Ma cosa si sono presi tutti? Pensano che non sia capace di vestirmi da sola?
In questi giorni ho i nervi a mille, forse, dopotutto, non ho la pazienza di Gandhi. Giovanna sembra più agguerrita di prima, sono certa che tra non molto mi sgriderà soltanto perché respiro come qualsiasi umano. Se succede, ho fatto bingo. Oggi se la è presa di brutto con me perché io e Chloe stavamo chiacchierano in corridoio. “PUOI DISTURBARE GLI ALTRI!” mi aveva rimproverato. Aveva sbraitato solo a me, Chloe ai suoi occhi doveva essere invisibile. Certe volte la odio, ma poi provo pena nei suoi confronti. Non doveva essere facile controllare una scuola di 500 ragazzi (la scuola mi è sembrata piccola a prima vista ma in realtà è molto più grande di quanto mi era apparsa principalmente) e non eravamo neanche facili da sorvegliare. Povera Giovanna!
Mattia, in qualche modo, aveva espanso la notizia che sarei uscita con Lung. I tre fratellastri, Martina, Carlo e Sara erano subito corsi da me. Dopo la festa in maschera ci sentivamo spesso e ora anche loro, insieme ad altri, sedevano insieme a me a pranzo. “Tu uscirai con il draconiano più figo di questa fottuta scuola!” avevano esclamato.
Ah, sì, mi ero scordata di dirti che secondo una percentuale fatta da Lidja, Lung era considerato dalle ragazze draconiane quello più figo e bello, poi seguiva Ewan. Tra i viverniani, invece, al primo posto c'era Nidhoggr, ma le ragazze lo temevano troppo per provarci e subito dopo c'era Fabio, una preda più facile.
Anche gli altri ragazzi draconiani erano felici per me, secondo molti io e Lung saremmo stati una bella coppia. Io non sapevo che fare o pensare.
In quei giorni lui è stato davvero premuroso con me, era sempre gentile e non mi perdeva mai di vista e così, allora, mi sono posta la domanda: perché adesso? Siamo stati nella stessa scuola per due settimane e io ignoravo del tutto la sua esistenza ma ora, come magia, è apparso, pronto a difendermi ed aiutarmi. Un quei giorni mi feci coraggio e glielo chiesi e lui parve sorpreso dalla domanda. “E' tutto cambiato nella festa” mi rispose dopo quello che mi apparve un'eternità. “Parlare con te e vederti mi ha fatto incuriosire e non mi pento di nulla, non vedo l'ora che arrivi Giovedì” e mi aveva strizzato l'occhio prima di andarsene.
Ero confusa.
Stramaledettamente confusa.
Fabio, invece, sembrava più rigido del solito e lo incrociavo dappertutto.
-Ho saputo che esci con Lung- aveva detto, le sue parole sembravano essere sibilate con rabbia.
Io non potei fare a meno di guardarlo irritata.
-Si, hai qualche problema al riguardo?-
-Non sai neanche quanti- aveva replicato.
-Beh, non m'interessa, perché non fai anche tu altrettanto e non esci con una di quelle tue viper... Ops, scusa, intendevo amiche-
-Loro non m'interessano-
-Bene, allora non venirmi a rompere le palle-
-Zucca, tu non hai...-
Sbuffai innervosita. -Si, lo so, non ho le palle, allora mi correggo: non venirmi a rompere quelle palle che non ho! Felice ora?-
Si, c'era un motivo se avevo i nervi a mille e la risposta era solo una: Fabio. Lui sbozzò in quei pochi sorrisi che vedevo di rado. -Dove andrete?-
-Perché sei così interessato?-
-Non mi fido di lui, ti tradirà, ti userà per poi lasciarti putrefare in un lato, è un bastardo- e in lui c'era di nuovo quel suo tono rabbioso.
-Stiamo veramente parlando di Lung? Questa sembra più una tua descrizione, Fabio, e ora lasciami in santa pace, laggiù ci sono alcune tue amichette che ti stanno aspettando-
Gli lanciai un'occhiataccia piena di rancore prima di voltarmi e lasciarlo lì.
E' stata una settimana estenuante, per fortuna domani è Venerdì e potrò rilassarmi.
Tra tutti i miei problemi si aggiungono anche Nida, Nidhoggr, Ofnir e Ratatoskr. Si gira voce che stanno preparando un piano di vendetta nei miei confronti e io sono costantemente attenta e tesa, con la paura di vedermi finire addosso qualcosa o essere attaccata da qualcuno. Fin'ora non hanno fatto nulla ma sono certa che stanno mettendo in atto un piano che sarà cento volte peggio rispetto a quello che io e Lidja abbiamo fatto a Nida.
Penso che questo sia tutto, tra poco dovrebbe suonare il campanello,
La tua,
Sofia, ragazza piena di domande e con poche risposte.

***

Il campanello suonò nello stesso istante in cui chiudevo il mio diario e lo infilavo sotto il materasso. Ero più agitata di prima. Corsi in bagno e lanciai un'occhiata al vestito. Era di Lidja e mi stava bene, non era troppo elegante ma neanche troppo semplice. Aveva delle spalline e sopra il vestito color crema indossavo un giaccone beige. I capelli erano sciolti ma apparivano più domati rispetto al solito, le lentiggini si notavano appena con tutto il mascara che Lidja mi aveva messo, riluceva il colore un po' grigio dell'ombretto e le mie labbra sembravano brillare con quel rosso accesso. Sembravo una diva.
Sentii bussare alla porta e sussultai, presa alla sprovvista.
-Avanti!- dissi titubante.
Diamine, era un appuntamento, perché dovevo essere così nervosa?
-Signorina Sofia, il ragazzo la sta aspettando di sotto-
Era Thomas e io annuii ma mi diedi della stupida quasi immediatamente. Non poteva vedermi, perché cazzo muovevo la testa? Sospirai affitta. Ero un caso perso.
-Arrivo- risposi, cercando di trasparire calma e tranquilla.
Feci un lungo respiro e con la mano che continuava a tremare, uscii dalla stanza.
Lung stava parlando con il professore e quest'ultimo sembrava più rilassato, come se avesse appena compreso che la sua unica figlia non stava frequentando un ragazzo cattivo, che amava fumare, bere e picchiare ad ogni passante. Scossi la testa con decisione. Come potevano venirmi in mente certe cose? Quando entrambi alzarono gli occhi, Lung sembrava stupito mentre George stava sul punto di scoppiare in lacrime dalla felicità. Tutto ciò non servì ad accudire i miei nervi.
-Sei bellissima- esclamò Lung.
Il professore, invece, deglutì ma riprese in mano la situazione piuttosto in fretta. -Sono d'accordo con lui- disse -Sei splendida-  
Si avvicino a me e mi abbracciò calorosamente. Una lacrima mi fuggì dall'occhio destro, ma con un semplice gesto l'asciugai. Non volevo farmi vedere così vulnerabile, nonostante fossi talmente commossa che sarei scoppiata a piangere lì, tra le braccia di George. Mi feci forza e a malavoglia mi staccai da lui.
-Starò bene, puoi fidarti di lui-
-Lo so- replicò. -Ma ora è meglio se andate, non voglio intrattenervi troppo-
Mi baciò entrambe le guance e salutò con la mano Lung. Noi due ci sorridemmo prima di voltarci e dirigerci alla sua macchina. Quando vidi cosa guidava, fischiai in segno di approvazione. -Bell'auto!- mi complimentai.
Era una Lamborghini Urus completamente nera. Sembrava brillare nella notte e mi chiesi dove aveva trovati tutti i soldi per comprare una macchina così costosa.
-Regalo di papà- disse con indifferenza.
-Bel regalo!- replicai scherzosamente.
Scoppiò a ridere mentre si dirigeva verso di me e mi apriva come un vero gentiluomo la porta, entrai spedita e lui la chiuse con delicatezza. Dopo qualche secondo era al mio lato che cercava le chiavi e avviava il motore.
-Spero che passi una bella serata-
Guardai con distrazione il cielo e mormorai un “Lo spero” appena udibile.
Lung aveva intenzione di cenare in un ristorante a cinque stelle vicino alla fontana di Trevi. Era uno spettacolo e quasi svengo quando notai i prezzi dei piatti. Tutti superavano i 20 euro ma lui non sembrava turbato e mi ripeté più volte di decidere qualunque cosa, tanto avrebbe pagato lui e non c'era niente di cui preoccuparsi.
Alla fine optammo di mangiare come antipasto alcune mozzarelle (che erano davvero deliziose) e del pane, poi scelsi dei ravioli mentre Lung prendeva spaghetti con le vongole.
Non smettemmo mai di parlare ed ebbi l'opportunità di conoscerlo meglio. Era figlio unico e viveva vicino a Castel Gandolfo (e ciò significava che non stava troppo lontano da me), con i suoi genitori. Per quanto fossi cresciuto in una famiglia benestante, ben amato dove le attenzioni le aveva sempre, lui non è mai stato vanitoso, arrogante o strafottente. Aveva un debole per le piante e come me, amava la natura. Diceva che trovava una pace che non era in grado di spiegare a parole e io mi limitai ad annuire, dicendo che lo comprendevo alla perfezione.
Ammise che in tutti quei anni, da quando si era iscritto nella scuola Dragoni, fu sempre tentato di prendere il ruolo di guardiano, voleva essere Thuban ma rifiutò l'incarico quando si accorse che era troppo complicato per lui, non sarebbe mai stato capace di sfidare i viverniani e tanto meno Nidhoggr. Confessò che un po' lo intimoriva e c'era una ragione se mi ammirava: avevo avuto il coraggio di fare qualcosa che lui non si sarebbe mai sognato di realizzare
Era stato fidanzato quattro volte, ma lui lasciava sempre le ragazze siccome non era capace di sentire quella scintilla, quella scintilla che illuminava il tuo cuore solamente quando eri veramente innamorato. Un po' lo comprendevo e mi dispiaceva molto che non fosse ancora riuscito a trovare la ragazza giusta. Parlò di sua madre, di quanto fosse una donna spettacolare e voleva farmela conoscere. Vivevano in una villa dove i maggiordomi non mancavano mai, aveva una piscina e un giardino splendido, che prendeva cura solamente lui.
Aveva un cane di nome Frutto (non chiedetemi perché gli avesse dato quel nome siccome non lo so neanche io) e vari canarini. Il suo colore preferito era il verde e gli piaceva giocare a golf. Odiava le ragazze facili, quelle che passavano da un ragazzo all'altro come se nulla fosse e sopratutto odiava l'ipocrisia.
Una volta ricevuto il diploma sarebbe andato in qualche prestigiosa università degli Stati Uniti, ispirava ad andare ad Harvard o Cambridge, dove sarebbe diventato medico, per essere più esatti: un cardiologo.
Voleva aiutare gli altri e perciò ha sempre pensato che essere un medico fosse la scelta più giusta. Adorava i Beatles e suonava il piano forte. Gli piaceva in particolar modo ascoltare o suonare la musica di Mozart o Beethoven e sognava di comporre un pezzo che sarebbe divenuto famoso in tutto il mondo. 
Per anni aveva fatto nuoto (ciò spiega il fisico magro e le spalle un po' larghe) ma preferiva fare surf. Aveva viaggiato in quasi tutta Europa e rimase colpito di Spagna, Francia, Grecia e Svizzera. Era stato anche in Brazile, Stati Uniti, Colombia e Russia. Nonostante avesse viaggiato molto, voleva scoprire altri paesi e fare altri viaggi nel mondo, voleva conoscere nuove culture e città.
Ammisi a me stessa che Lung era un ragazzo d'oro, da tenersi sempre stretto. Ero affascinata e ormai pendevo dalle sue labbra. Io non avevo una vita interessante come la sua, così parlai poco. Confessai che amavo leggere, sopratutto libri fantasy e notammo di avere in comune la passione per la lettura. Dichiarai che anche a me piaceva coltivare e prendermi cura delle piante ma ormai lo facevo di rado, mi limitavo a dare istruzioni a Thomas che lui seguiva divinamente. Non avevo fratelli (solo una sorella che non ho mai conosciuto) ne tanto meno animali domestici, però mi sarebbe piaciuto avere un gatto. Anche a me piaceva il colore verde e come sport mi piaceva correre vicino alle sponde del lago. Non ho viaggiato al di fuori d'Italia, ho visitato solamente Venezia, Genova, Aosta, Napoli, Bari, Etna, Firenze, Perugia, Arezzo e Ravenna. Niente di che. Di tanto in tanto mi piaceva disegnare nonostante i miei cosiddetti “disegni” erano un disastro e quando ero di buon umore scrivevo poesie. Ascoltavo i Muse, erano tutta la mia vita e l'unico strumento musicale che ero in grado di suonare era la chitarra, ma non lo facevo neanche bene, avevo cercato di imparare da internet, guardando alcuni video su YouTube. Mi sarebbe piaciuto diventare biologa e volevo vivere a Londra.
Eravamo solamente a metà serata, i nostri piatti ancora pieni eppure non ci eravamo fermati di parlare neanche per un millesimo di secondo. Ci guardavamo negli occhi, ci raccontavamo aneddoti di quando eravamo bambini e poi scoppiavamo a ridere.
I miei ravioli ormai erano diventati gelati ma non mi interessò più di tanto per quanto ero impegnata ad ascoltare Lung.
-Senti, vado un attimo in bagno, puoi aspettarmi? Spero di trovarti ancora qui quando ritorno- mi disse ad un certo punto e io annuii.
Feci tre lunghi respiri mentre mi ripetevo che la serata stava filando liscia e non c'era nessun bisogno di essere in ansia. Era tutto perfetto, il più bel appuntamento di tutta la mia vita. Stavo osservando con aria assente il locale. Era tutto molto elegante, i colori delle luci tendevano quasi a essere sul rosso, dando al ristorante quell'aria un po' romantica, perfetta per le persone che volessero passare da soli con la loro amata. I tavoli erano di legno pregiato, coperti con un telo giallo canarino che combaciava perfettamente con le tende dorate che coprivano le finestre.
Nel bel mezzo di ogni tavolo c'era una candela profumata e dei gigli. Presi con noncuranza uno mentre fiutavo il suo odore. Ero così immersa nei miei pensieri, a fissare con aria sognante le altre coppie, che non mi resi conto che qualcuno si era seduto nel posto di Lung.
-Hai gli occhi a cuore... Non sarai mica innamorata?-
Mi voltai talmente in fretta che quasi rischio un torci collo.
No. Non era possibile. Perché nella mia vita niente può andare nel verso giusto?
Quella voce.
Fastidiosa.
Quella voce.
Quella a cui non avevo pensato fino ad allora e ritrovarmela lì, il mio cuore iniziò a fare capriole mentre la mia mente scuoteva la testa con rabbia “No, così non va” diceva.
Fabio Szilard sembrava un molestatore.
-E TU CHE CAZZO CI FAI QUI!? COS'E'? MI SEGUI?- urlai, richiamando su di me l'attenzione di qualche cliente che mi osservò scocciato.
-No, a me piace venire in questo locale e non avevo la più minima idea che anche tu saresti venuta- rispose calmo lui. Mi guardò con occhio critico, passando in rassegna il leggero vestito che mi aveva prestato Lidja. Davanti a quel suo sguardo compiaciuto mi sentii a disagio.
-Allora vai a dare fastidio a qualcun'altro e chiedi un tavolo lontano da qui- sbottai sdegnata.
-E se volessi passare il resto della sera con te e quella specie di minchia che mi sta sui cosiddetti?- replicò lui.
Cristo! Perché il mio primo appuntamento doveva andare a rotoli per colpa di quello stronzo? Era tutto così piacevole e impeccabile ma lui era riuscito a rovinare tutto.
-V-A-T-T-E-N-E!- scandii bene le parole, le sibilavo tra i denti, con furore.
-Non credo proprio, ma se vuoi che me ne vada... c'è solo una soluzione-
Non potevo crederci. Stava ricattandomi. Lo guardai talmente imbestialita che sembravo un leone pronto ad azzannare un antilope.
-Cosa vuoi?- scattai, attenta e vigile.
-Devi venire con me-
-Cosa?- domandai io, sorpresa. -Non se ne parla, sto con Lung, non posso lasciarlo qui...-
Iniziai a muovere la testa da una parte all'altra, quasi temendo di essere beccata a commettere un omicidio. Sospirai arresa. Cosa facevo? Cosa voleva Fabio da me? Perché ultimamente lo trovavo dapertutto?
Quella piccola e irrazionale parte di me mi sussurrava dolcemente che dopotutto lui provava qualcosa nei miei confronti, era geloso di Lung, ma l'idea era talmente surreale e impossibile che la scansai immediatamente.
-Perché dovrei uscire con te? Cosa vuoi? Sesso? Non sono disponibile, quindi vai da qualche altra parte e stammi alla larga, non sono la ragazza giusta per te- dissi in un fiato.
Lui aggrottò la fronte, prima confuso e poi offeso. -Non sono così spregevole da obbligare una verginella come te a venire a letto con me, voglio solo ragazze esperte-
Spalancai la bocca dalla sorpresa. Questo ragazzo voleva farmi impazzire e forse ci stava già riuscendo. Ero indignata. Che ne poteva sapere lui se ero esperta a letto o no? Arrossii al pensiero, ma la mia bocca e il mio orgoglio erano sempre davanti. -E tu cosa cazzo ne sai? Magari a scopare sono meglio di tutte quelle troie che ti fai frequentemente-
Lui sbozzò in uno di quei sorrisi capaci di farmi sciogliere come un ghiacciolo. -Allora non è vero che non sei la ragazza giusta per me- si porse in avanti, le nostre facce erano una di fronte all'altra, vicinissime. -Ma sono io a giudicare, quindi non posso essere certo che sei veramente esperta-
Mi morsi il labbro talmente forte che sentii il sapore dolce del sangue. Guardai duramente Fabio e cercai di non cedere alla tentazione di toccarlo. -Non sei tu quello che voglio, quindi vai a farti fottere, imbecille.-
Un guizzo di collera passò sul suo viso ma fu talmente veloce che dubitai quello che i miei occhi avevano intravvisto.
-Se è questa la tua risposta, allora rimarrò con voi-
-Cosa!?- esclamò un Lung sbigottito. Io mi allontanai di scatto e lo fissai con occhi imploranti mentre sorridevo visibilmente in difficoltà.
-Fabio è passato e guarda che piacevole sorpresa! Lui mi nota e lo ritroviamo qui- il mio entusiasmo era così finto quanto il naso Nicole Kidman.
-Non è piacevole neanche un po'- m'interruppe Fabio.
Grazie Fabio, dico sul serio.
-Per una volta sono d'accordo con quel viverniano- continuò Lung, lanciando occhiatacce a Fabio.
Perfetto, io cerco un modo di socializzare e dialogare con calma e quei due distruggevano tutto.
Vidi come Fabio si alzava e dava il posto a Lung. -Vado a prendere una sedia- disse con nonchalance.
-E vedi di non ritornare- bofonchiai indispettita.
Lui parve non udirmi o m'ignorò completamente. Lung era turbato quanto me ma si sedete rigido ed iniziò a fissarmi con aria triste.
-Scusa, volevo che fosse tutto perfetto ma non mi aspettavo di incontrare quel deficiente-
Presi le sue mani e lo guardai dritto agli occhi. Lung sembrava così afflitto, come se avesse appena commesso un reato o altro. Mi diede pena e maledii Fabio e il suo fottuto tempismo. Tra tutti i giorni dell'anno, lo dovevo trovare proprio oggi, nel bel mezzo di un appuntamento. La sfortuna sembrava perseguitarmi.
-Non preoccuparti, questa è la serata più interessante di tutta la mia vita, sto bene con te- Non so perché lo feci, ma alzai il braccio e accarezzai il suo viso con dolcezza. Il suo sguardo iniziò ammorbidirsi e mi sorrise grato. Non era più teso e percepii la sua beatitudine.
-Manca solo il bacio e sembrerete quelle coppie mielose che non fanno altro che scriversi “Ti amo” su Facebook, che si riempono di foto e lui, che segue lei ovunque vada- commentò Fabio quando arrivò al nostro tavolo.
Io saltai sulla sedia quando udii la sua voce. Ero allibita e volevo alzarmi, dirigermi verso di lui e dargli un pugno sul naso.
-E tu che ne sai di coppie- scoppiai. -Non riesci a stare con la stessa ragazza per un mese che già la tradisci con altre e ogni tua relazione non è fondata dal vero amore ma dall'attrazione fisica e sessuale-
L'ho già detto che in quei giorni ero una fascia di nervi?
Ormai Fabio stava peggiorando il mio umore e nessuno vorrebbe vedermi incazzata veramente.
-Non esiste il vero amore- disse lui. Si sedette vicino a me e Lung e tirò fuori da chissà dove un pacchetto di grissini.
-Esiste, solo che sei troppo cieco per rendertene conto-
La sua voce era ironica ma nei suo occhi non mi fuggì la tristezza che lo stava consumando -Tu l'hai già trovato il vero amore?- chiese amaro.
Lo scrutai attentamente, poi mi voltai e diedi una lunga occhiata a Lung. -Sì-
Sapevo che con quel gesto stavo mentendo a tutti ma ero decisa a dare un'opportunità a Lung, dopotutto una parte di me era incantata da lui, provavo una certa attrazione, nonostante fossi certa che non era vero amore.
A Fabio non passò inosservato quel particolare e lo vidi digrignare appena i denti ma così come succedette tutto ciò, lo vidi tranquillizzarsi di colpo, nonostante rimanesse inflessibile.
Lung, da parte sua, rimase immobile, osservava prima me e poi Fabio e così viceversa. Sembrava seguire una partita di tennis. Era di nuovo rigido ma non aprì bocca, come se trattenesse il respiro, aspettandosi qualcosa, come se intuisse quella specie di reazione chimica che avevo con Fabio. Ero sempre sulla difensiva quando c'era lui e credo che parve accorgersene.
-Sono felice per voi- disse sarcastico Fabio. -Ma ho la strana sensazione che non durerà a lungo... Quanto ancora starete insieme? Un mese? Due? Non andrete molto lontano-
-Non siamo fidanzati!- replicai a voce alta. -Sì, oggi siamo usciti ma questo non vuol dire che adesso decideremmo quanti figli avere, quando ci sposeremmo e dove andremmo a vivere insieme- mi pentii di quelle parole quasi subito dopo.
Stupida!
Sul viso di Lung passò un'espressione di dolore che mi spezzò il cuore. Merda, merda, merda. Ero nervosa, stanca e questo era il risultato quando mi soffocavano troppo: non pensavo mai a quello che dicevo.
Mi alzai dalla sedia ed entrambi ragazzi mi fissarono: Fabio era compiaciuto, soddisfatto da qualcosa. CHE STRONZO! Urlava la mia tesa, ero completamente fuori di me.
-Fabio, vieni con me, ora!-
Mi voltai senza neanche dargli il tempo di dire sì o no, non controllai se mi stava dietro o se ero completamente sola. Ma non bastò perché percepii la sua presenza e il suo odore: muschio e menta.
Avanzai a passo spedito e uscii dal ristorante. Aprii la porta con forza e respirai l'aria una volta che messi un piede fuori dal locale. Guardai il cielo: era sereno e costellato da una miriade di stelle. La luna mi guardava severa e sembrava dirmi “Cosa stai facendo, Sofia?
-Sei stata troppo dura con lui, credo che l'hai ferito e ora andrà da qualche altra ragazza per fasi aiutare a raccogliere i pezzi di quel cuore che hai calpestato e fatto mille a pezzi- criticò lui.
Mi voltai e non mi serviva uno specchio per capire che ero rossa in viso, punta sul vivo. -Tu devi stare fuori dalla mia vita amorosa! Smettila di molestarmi! Devi farla finita! Non ti voglio Fabio e non so cosa diamine vuoi da me!- gridai. Qualche turista che passava di lì mi fissò con curiosità ma ero troppo incazzata per fare caso a loro.
-Non credi nell'amore?- continuai. -Bene! Non ho nessun problema ma tu non mettermi i bastoni tra le ruote! Ora dimmi... mi hai seguito!? E NON PROVARE A MENTIRMI!-
-Non ti ho mai vista così arrabbiata- disse lui, per niente intimorito da me.
-RISPONDI ALLA MIA DOMANDA!-
-E cosa vinco?-
Alzai gli occhi al cielo, con esasperazione. -Niente, Fabio, niente, ma devo saperlo-
-Allora non dirò niente e se vuoi che ti lasci in pace devi rispondere tu a una mia domanda-
Era serio. Fin troppo serio e ciò basto a spaventarmi. Cosa c'era di così importante da farlo preoccupare in quel modo? Cosa voleva sapere? Ero troppo curiosa, ma la curiosità uccise il gatto.
-Lo ami?-
Aggrottai la fronte, confusa. -Cosa?-
-Tu ami Lung?-
-Perché vuoi saperlo? Non eri tu quello che non credeva nell'amore?-
Lui sorrise, ma era un sorriso nuovo, dubbioso, e Fabio non era mai perplesso o sfiduciato. -La tua risposta cambierà tutto-


Note dell'Autrice:
Miei carissimi draconiani,
Prima di tutto voglio dare un grazie a tutti quei poveri cristiani (e non) che sono stati così gentili da lasciarmi una recensione, a tutti quei poveri 17 lettori che hanno messo questa strage di storia tra le preferite/seguite e quei altri 3 che l'hanno messa tra le ricordate. Non sapete quanto mi state aiutando!
Voglio scusarmi con gli ultimi recensori ma non sono riuscita a rispondere le vostre opinioni perché sono fin troppo occupata ma le ho lette tutte! E quindi vi amo! Se continua così non so se riuscirò a rispondere tutti i vostri commenti, dopotutto richiede del tempo che potrei usare per fare altro (del tipo continuare a scrivere i capitoli per questa storia o studiare) ma non voglio essere ai vostri occhi una persona arrogante o altro! Quindi da adesso in poi vi ringrazierò qui, in questo piccolo angolo.
Adesso possiamo parlare di questo capitolo. Purtroppo ho dovuto tronccarlo così siccome si stava facendo troppo lungo e quindi non sono riuscita a scrivere lo scherzo che stanno mettendo in atto i viverniani ne tanto meno le prove che deve affrontare la nostra povera Sofia.
In questo capitolo volevo concentrarmi sui sentimenti di Sofia che sono alquanto confusi e per niente chiari. Secondo voi come risponderà alla domanda di Fabio: sarà onesta o mentirà? Iniziamo a scommettere!
Spero che vi sia piaciuto e dopotutto mi sono divertita a scriverlo, ed ecco a voi, come sempre, un piccolo assaggio di quello che sarà il prossimo capitolo:

“Anche Ottobre trascorse con una lentezza quasi dolorosa, dando inizio un autunno dal vento gelido e dagli alberi spogli. A scuola iniziarono le selezioni ed ero costantemente occupata, dopo le lezioni dovevo presentarmi in palestra per vedere le prove degli altri draconiani. Ero esausta e dovevo valutare le capacità di 200 ragazzi, ma non bastava perché la maggior parte erano scarsi in qualsiasi attività e non avevano niente di speciale. Fu così che arrivò quell'idea. Sapevo che era una pazzia e che forse mi sarei ritrovata con le mani vuote, dovevo provarci, i draconiani meritavano di assaggiare la vittoria e umiliare i viverniani, così come loro avevano umiliato me qualche settimana prima.”

Si, lo so, questo piccolo spoiler è abbastanza lungo, ma secondo voi quale sarà l'idea di Sofia? E cosa le avranno fatto i viverniani?
Lo scoprirete tra qualche giorno, dovrei aggiornare Domenica, (ho deciso di mettere due capitoli ogni settimana, saltando 4 o 3 giorni, vorrei aggiornare regolarmente e avere un ritmo non troppo lento ma neanche troppo veloce),
Baci,

marty_598

   
 
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