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Autore: natsumi623    25/07/2008    2 recensioni
Sentì una voce in lontananza; era Frank: - Gee, sarebbe il caso tu rientrassi... fa freddo e poi se prendi freddo ... domani come facciamo per il concerto!? - ci fu silenzio. Gerard guardava dritto davanti a sé e non rispose, come se non avesse sentito nulla, come se accanto a lui non ci fosse nessuno. Frank continuò : - Gee seriamente, come facciamo noi senza il nostro vocalist?! ... Poi se ti ammali io al concerto con chi mi struscio?! - disse ironico e divertiti quasi ridendo.
Genere: Romantico, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao, sono un'amica della scrittrice, che mi ha chiesto di potergliela postare col suo account perché a lei non riusciva...XD Non mi ha lasciato un testo di presentazione, ma sono sicura che sarebbe molto contenta se qualcuno lasciasse un commentino per sapere se ha gradito la fanfiction! ^_^
Ovviamente, è una Gerard/Frank. Speriamo vi piaccia!


{. Dimmelo .}


Gerard era seduto fuori, sulle gradinate del lussuoso hotel che ospitava lui e la sua band, con in bocca una sigaretta, davanti a lui solo gran rumore di traffico newyorchese e il buio. Faceva freddo ma questo non lo turbò affatto i pensieri i ricordi, erano troppo nitidi nella sua mente che non gli facevano pensare al freddo, e neanche alla neve che piano piano scendeva. Sentì una voce in lontananza; era Frank: - Gee, sarebbe il caso tu rientrassi... fa freddo e poi se prendi freddo ... domani come facciamo per il concerto!? - ci fu silenzio. Gerard guardava dritto davanti a sé e non rispose, come se non avesse sentito nulla, come se accanto a lui non ci fosse nessuno. Frank continuò : - Gee seriamente, come facciamo noi senza il nostro vocalist?! ... Poi se ti ammali io al concerto con chi mi struscio?! - disse ironico e divertiti quasi ridendo. Gerard si alzò di scatto, si girò dando una spallata a Frank, e prima di varcare la soglia dell'albergo, buttò via la sigaretta. Il chitarrista a passo svelto lo segue fino alla hall.
- Hey! C'è qualche problema? - Gerard non rispose. Ancora una volta. Non si voltò e proseguì fino all'ascensore. Frank continuava a seguirlo, chiedendo spiegazioni. Ma lo sguardo dell'altro era serio e impassibile. Frank si fermò attonito, immobile, sentì il suo cuore come fermarsi mentre le porte dell'ascensore si chiudevano. E sapeva perché Gerard aveva questo atteggiamento, sapeva di essere stato superficiale, di non aver capito i suoi sentimenti e il suo stato d'animo. Era stato egoista. Aveva pensato di risolvere tutto, con una semplice battuta. Così prese coraggio, andò a scusarsi e dire tutto quello che aveva dentro e salì fino alla sua stanza. Non sapeva cosa sarebbe successo, ma sapeva che qualunque cosa sarebbe successa, lui gli avrebbe detto la verità.Gli avrebbe detto tutto, senza nascondersi più dietro a scuse e false promesse.. Ora era davanti alla porta, non sapeva cosa fare per la prima volta nella sua vita tremava, - ma forse era il suo cuore a tremare. Bussò con tono leggero. Ma nulla si mosse. Così piano indietreggiò, ma si fermò quando sentì la porta aprirsi piano. Non lo trovò alla porta, entrò e chiuse la porta piano, dietro di sé... Avanzò delicato,con le mani in tasca, poi davanti a sé vide Gerard sdraiato sul letto. Nessuno parlava, così fu Frank a iniziare: - Gee ecco io ...- sapeva cosa dire ma dalla sua bocca non usciva rumore. Come avrebbe potuto parlare, dopo tutto per lui quel bacio di quella stessa mattina, non era stato un errore , ma spaventato, stranito era per questo che se n'era andato, scusandosi dell'accaduto. Ma poi fu Gerard a prendere la parola , alzandosi a sedere sul letto.
- Per me non è stato un errore, io ho sentito quel bacio come autentico!- la voce si fece flebile ma continuò – Io sto male, perché so che per te non è la stessa cosa. Sto male perché nulla è cambiato. Sto male perché ti amo, cazzo. Ma tu non ti accorgi di nulla, di me, di quello che provo. - il tono si fece più arrabbiato - e di quello che provo che cerco faticosamente di nascondere, ma credevo percettibile almeno per te... - Si avvicina piano a Frank ,veloce, rabbioso guardandolo dritto negli occhi, e continua : - Dimmelo! Dimmelo tu cazzo! Dimmi che devo fare, (disse arrabbiato e con gli occhi lucidi) devo smettere di amarti , di desiderati, di volerti solo mio? Devo smettere? DIMMELO! -
Ormai stava cercando di non urlare, poi lo prende per il colletto della maglietta. Frank lo fissa, ma non sa come replicare, non parlava. E un attimo prima che Gerard lo lasci andare, Frank posa le mani sulle sue e lo bacia. Fu un bacio veloce delicato, poi le loro mani scesero piano in un abbraccio. Poi Frank con la voce spezza sussurrandogli all'orecchio disse: - Tu non devi mai soffrire per me, io ti amo e ora lo sai, non posso vederti soffrire per colpa mia e del nostro fottuto amore. E sbagli dicendo che nulla è cambiato, noi siamo cambiati, e tutto adesso è diverso, forse sarà impercettibile per gli altri, ma certo non per noi. -
Frank aveva messo le sue mani sul collo di Gerard , accarezzandolo dolcemente. Si baciarono dolcemente, poi il bacio si fece sempre più vorace, assaporando ogni istante.
Gerard si sedette sul bordo del letto, di fronte a lui Frank in piedi . Non avevano staccato le labbra l'uno dall'altro. I loro respiri diventarono sempre più affannati e lenti, nel momento in cui le loro labbra si scostarono, entrambri si tolsero la maglietta, entrambe nere. Gerard si fesce più avanti sul letto, per sdraiarsi bene. Frank si chinò su di lui, baciandogli il collo e scendendo piano fin giù con la punta della lingua, mentre Gerard ansimante gli accarezzava teneramente la schiena, in un abbraccio. Frank scese delicato sul suo ventre, sentiva i sui brividi e divertito continuò, poi piano gli sbottonò i jeans, con non molto garbo glieli sfilò via gettandoli a terra, la stessa cosa fece con i boxer. Mentre Gerard si gira per cercare la testata del letto, Frank si sbottona velocemente e si toglie gli slip neri. Lo prese per i fianchi senza troppi complimenti, e iniziò ad entrare dentro di lui, prima piano poi quando l'eccitazione si faceva sempre più forte, il movimento fu sempre più veloce e continuo. I gemiti erano quasi all'unisono, gonfi di eccitazione ed esplosivi di sentimenti. Poi i gemiti di Gerard furono quasi urli, così Frank gli poggiò la mano delicatamente sulla bocca , come se l'accarezzasse. Ma senza fermarsi si avvicinò all'orecchio di Gerard dicendo : -Ti amo. Posso dirti solo questo. Ma non poso amarti più di così... - disse con voce spezzata dall'eccitazione.
Il ritmo gradualmente diminuiva, fino a quando entrambi non si sdraiarono sul letto esausti, l'uno accanto all'altro. Si abbracciarono. Si accoccolarono l'uno vicino all'altro teneramente. Addormentandosi , coccolandosi. Sapevano ormai che non si sarebbero lasciati mai più.

  
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