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Autore: cin75    08/05/2014    6 recensioni
Che sia questo il destino di colui che invece doveva essere il servitore del Paradiso?!
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Abaddon, Crowley, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Dean anche se sapeva di essere bloccato contro quel muro che sentiva frantumarsi dietro la sua schiena dolorante, sentiva anche una feroce rabbia crescergli dentro.
Provava una sensazione quasi insopportabile di…forza oscura che lo obbligava a reagire alla presa di Abaddon.
Guardò la Lama e poi guardò il suo nemico.
E qualcosa scattò. Sapeva di potersi muovere. E lo fece.
Lottando solo un po’ e poi vincendo del tutto la forza che gli contrapponeva, raggiunse la cosiddetta regina che per la prima volta lo guardò terrorizzata.
Il cacciatore non ebbe dubbi.
Non ebbe remore. Non ebbe pietà.
Piantò senza indugiare oltre la Prima Lama giusto al centro del petto del Cavaliere che dopo pochi secondi smise di essere tale.
Gridò contro quell’uomo così potente. Gridò il dolore e la rabbia della sconfitta contro il cacciatore che aveva fatto di uno degli esseri più potenti, una semplice e vulnerabile preda.
Gridò e morì. Finalmente.
Ma per Dean la cosa non finì lì. Sotto gli occhi confusi e sbalorditi di Sam, non dichiarò la vittoria ormai certa. No. Con gli occhi paurosamente freddi e furiosi, quegli occhi che perfino Crowley aveva appena definito “smaniosi di sangue”, si chinò sul corpo del demone già sconfitto e infierì su di lei.
Una, due, tre, infinite volte fin quando solo il grido apprensivo del suo fratellino, riuscì a calmarlo. A fermare quella furia assassina. Perché era quello che Sam aveva scorto nei movimenti e negli occhi del fratello.
Il maggiore lasciò cadere la Lama, ma dallo sguardo di Crowley, il danno ormai era fatto.
E Sam lo intuì.
Per la prima volta, e anche se la cosa lo nauseò, sapeva che il di nuovo Re dell’Inferno, aveva ragione. Dean non era più Dean. Il marchio e la Lama con lui, sembravano aver cancellato quasi ogni traccia di pietà dall’anima del fratello.
E mentre Sam provava a capire cosa potesse fare per riportare suo fratello a ciò che era, Dean gustava ancora la furiosa e cupa potenza che sentiva scorrergli nelle vene.
La cosa lo inebriava, se non fosse stato per il richiamo di Sammy, starebbe ancora infierendo su Abaddon. Stranamente la cosa che lo spaventava non era provare quello che stava provando, ma sapere che avrebbe potuto smettere di provarlo. Si era sentito dannatamente bene mentre affondava l’antico pugnale tra la carne del demone e sentire il suo sangue che gli schizzava addosso, come segno della sua fine, lo esaltava.
Anzi, lo eccitava.
Crowley, dopo essersi sfilato il proiettile dalla spalla, guardò Dean e poi fissò Sam che non aveva mai smesso di guardare il maggiore, ancora perso come in una estasi a guardare il corpo macellato di quella che ormai era solo una donna morta.
“Rassegnati Moose!, Il fratellone è andato. Ha provato il potere. Ha assaggiato il sangue!”, gli sussurrò più che altro per non essere sentito da Dean. Sapeva di essere comunque il prossimo sulla loro lista e di certo non voleva stuzzicare il cacciatore sotto steroidi.
Poi, prima di andare da Gavin, si voltò lentamente verso il minore. “Artù è pronto a regnare di nuovo. E a quanto pare ha un Lancillotto tutto nuovo a fargli da spalla!” e sparì al di là della camera.
Sam non ebbe tempo di reagire, ma quando sulla strada di ritorno, Dean si rifiutò così freddamente di nascondere la Lama, cominciò a temere che davvero un nuovo Cavaliere fosse sorto.
   
 
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