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Autore: ilikeit    08/05/2014    1 recensioni
Tratto dal primo capitolo:
“Raccontami della prima volta che vi siete incontrati” mi guarda con occhi speranzosi. È da un po’ che continua a voler sapere come sono andate le cose, anche se sa benissimo come ci siamo conosciuti e come siamo arrivati fin qui. È come se volesse schiarirsi le idee, capire cos’abbiamo provato noi per magari fare un confronto. Credo che ci sia un ragazzo nella sua vita, o che magari le piaccia qualcuno, non lo so, non lo posso sapere. E per quest’ultimo pensiero vorrei maledirmi. Che madre sono? Non so nemmeno se a mia figlia piace un ragazzo, se si è già innamorata di lui, se ha dato il primo bacio, se pensa di amarlo questo ipotetico ragazzo, se pensa che anche lui sia innamorato di lei. Le sorrido, ma non faccio a tempo a risponderle che Luke mi anticipa. “Questa volta racconto io com’è andata”
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Penso tu sia la mia più grande occasione.


1.
 
 
 

Stai piangendo? No, mi è solo entrato un ricordo negli occhi.

 
Siamo seduti sui divani in vimini del giardino, con davanti dei bicchieri di tea alla pesca. Guardo mia figlia negli occhi ancora una volta, mi stupisco sempre di come i suoi occhi siano uguali a quelli di suo padre, azzurri, azzurri come il mare che riusciamo a sentire fin qui. Accarezzo i capelli biondi del bambino addormentato che ho tra le braccia per poi lasciargli un bacio sulla fronte. È domenica e per la prima volta dopo molto tempo siamo tutti a casa, assieme, come facciamo quasi mai, ma manca ancora lui, e questo continua a destabilizzarmi, mi manca troppo, come manca anche ai nostri figli, eppure ha detto che non sarebbe arrivato.
 
Amore, mi dispiace ma non riusciamo ad arrivare a Sidney prima di una settimana. Mi mancate, ti amo.
L
 
Tra il lavoro, la scuola dei ragazzi e quante più attività si sono impegnati a fare o quelle a cui noi li abbiamo più o meno obbligati a fare, trovare dello spazio per noi è quasi impossibile. Trovare spazio per raccontarci le nostre vite è difficile, se non impossibile. “Mamma” alzo gli occhi su mia figlia e le rivolgo un sorriso annuendole per farle capire che la sto ascoltando, “Ma come mai hai lasciato il surf?” ho un sussulto. Il surf, è quello che mi ha portato in questa terra sconosciuta anni fa, è quello che mi ha portato ad incontrare Luke e i ragazzi, è quello che mi ha portato a molte volte a stare lontano da lui. “Sei arrivata tu, e dovevo occuparmi di te. Ho dovuto scegliere e ho scelto te, ma ripensandoci continuerei a fare la stessa scelta, anche se mi rendo conto di non essere abbastanza presente ne con te ne con tuo fratello. E lo stesso vale per tuo padre. Noi siamo risucchiati dal lavoro come voi lo siete dalla scuola e da tutto il resto” le sorrido e lei annuisce prendendosi tra le dita il labbro inferiore, ennesimo tic preso dalla sottoscritta quando sta rimuginando su qualcosa. “Ma perché non ha mollato papà la musica?” scuoto la testa in segno di rassegnazione “Papà non era da solo nella sua ‘avventura’ come amava definirla all’inizio, era ed è assieme a Cal, Mike e Ash. Era più facile per me lasciare il surf che per lui lasciare la musica e loro” So cosa sta cercando di fare. Con ancora il labbro intrappolato tra le dita aggrotta la fronte per cercare una spiegazione al fatto che suo padre oggi non c’è. Avevano programmato tutto, li ho sentiti parlare fino a notte fonda su skype per organizzare qualcosa per il mio compleanno, e so benissimo che le dispiace non aver potuto fare niente e so che è arrabbiata con suo padre, odia chi non rispetta la parola data, un po’ come me. Continuo a guardare mia figlia aspettando un nuovo assalto verso di me per cercare di colpire indirettamente suo padre, fino a quando una mano mi copre la visuale. Un profumo di menta mi avvolge e sorrido, è lui, ed è uno stronzo per avermi detto una bugia. Gli prendo la mano e faccio scorrere i polpastrelli sull’anello che porta al mignolo. “Luke” sussurro. Ogni volta mi toglie il fiato, ogni volta che torna a casa dopo un viaggio è come se lo tornassi a vedere per la prima volta. Mi bacia la guancia e mi sussurra “Auguri amore” poi fa il giro del divano e prende tra le braccia Maui che a quel contatto apre gli occhi e sorride a Luke. “Papà!” alza le braccia in segno di vittoria e poi si aggrappa al suo collo. “Ciao piccolo” Guardo prima al mio fianco Luke che fa il solletico a Maui e quest’ultimo che non la smette di ridere e di dimenarsi sotto il tocco delle dita di Luke, poi guardo mia figlia che è ancora seduta sulla sedia davanti a me, immobile e con gli occhi che vagano ovunque tranne che sulla figura di suo padre. “Aria” lei mi guarda per poi abbassare subito lo sguardo, così mi alzo e mi avvicino a lei. Luke continua a giocare con Maui senza però staccare gli occhi da Aria e da me. Sa che fin quando nostra figlia non si calma non deve avvicinarsi, se non vuole fare in modo che lei si chiuda ancora di più in sé stessa per arrabbiarsi ancora di più con lui. Mi siedo accanto per poi stringerla a me. “Raccontami della prima volta che vi siete incontrati” mi guarda con occhi speranzosi. È da un po’ che continua a voler sapere come sono andate le cose, anche se sa benissimo come ci siamo conosciuti e come siamo arrivati fin qui. È come se volesse schiarirsi le idee, capire cos’abbiamo provato noi per magari fare un confronto. Credo che ci sia un ragazzo nella sua vita, o che magari le piaccia qualcuno, non lo so, non lo posso sapere. E per quest’ultimo pensiero vorrei maledirmi. Che madre sono? Non so nemmeno se a mia figlia piace un ragazzo, se si è già innamorata di lui, se ha dato il primo bacio, se pensa di amarlo questo ipotetico ragazzo, se pensa che anche lui sia innamorato di lei. Le sorrido, ma non faccio a tempo a risponderle che Luke mi anticipa. “Questa volta racconto io com’è andata” Gli occhi azzurri di Aria si soffermano per la prima volta da quando è arrivato, su suo padre, azzurro nel azzurro. Lui le sorride amorevolmente ma lei volta di scatto la testa borbottando “Tu non sei capace di raccontare bene le cose. Ti dimentichi i dettagli” sorrido alle parole di Aria e poi guardando Luke negli occhi rincaro la dose “Non posso darle torto” Luke si alza e lascia scendere Maui dal suo petto che corre verso il povero Flash che stava dormendo sdraiato sull’erba. Si avvicina a noi e poi prende Aria tra le braccia e la stringe a sè. “Ti sfido, hai sempre sentito la versione della mamma. Ora avrai la mia. E poi, ti ricrederai e mi dirai ‘avevi ragione tu, racconti meglio tu la vostra storia’” Alzo un sopracciglio in segno di disapprovazione verso Luke. Non esiste, lui di certo salterà qualcosa, una carezza che mi ha dato, la descrizione del primo bacio sarà sciatta, priva di sentimenti. C’è poco da fare, gli uomini in fatto di sentimenti non sanno nulla, o quasi. Il cielo avrà colori diversi, sempre se lo descriverà, l’aria avrà un profumo diverso, sempre se lo dirà. E la distanza avrà un dolore diverso e quella, spero e credo che sia in ugual misura, straziante come quella che provo io ogni volta che ci dividiamo, che ci lasciamo, perché lui viaggia, e ad ogni tappa di ogni tour che fa emoziona migliaia di persone, e tra quelle migliaia di persone che però non hanno potuto seguirlo ed ascoltarlo dal vivo ci siamo anche noi, io, Aria e Maui, che lo pensiamo, che gli stiamo accanto, almeno con il pensiero. Alzo gli occhi verso Aria e la guardo, è combattuta, lo so. Magari tra il sedersi a gambe incrociate davanti a Luke e ad incoraggiarlo per far in modo che inizi a parlare il più presto possibile e lo snobbarlo per poi tornare da me ed aspettare che inizi a parlarle io della nostra storia. Ma alla fine si siede sull’erba con le gambe incrociate e viene seguita da Maui che le si siede in braccio, Luke mi guarda e sorride. “Ho vinto io!” scuoto la testa rassegnata. “Non provare a ridicolizzare la nostra storia perché giuro che è la volta buona che ti mollo” lui mi sorride e poi mi bacia la guancia per poi sedersi accanto a me e guardare i nostri figli seduti davanti a lui, uno sopra l’altro, Aria già con gli occhi sognanti e Maui che si rigira tra le dita una ciocca dei capelli biondi della sorella. “Papà sbrigati, neanche mamma è così lenta a riordinare i ricordi e poi a raccontarli” Sorrido a Luke per poi guardare Aria, mi fa sentire sempre così vecchia! “Ok, ok ora inizio!” prende un respiro profondo. Neanche dovesse andare in guerra! E poi inizi a parlare. “Era il primo giorno di dicembre..

 

Ok, allora, di questa storia non so che fare. Ho un paio di capitolo già scritti, solo che sinceramente non mi va di cancellare la storia senza che qualcuno l'abbia almeno letta, o meglio cancellare i poichi capitoli che ho scritto senza che qualcuno li abbia mai letti. Non so se continuare a scrivere questa storia o se lasciare perdere tutto quanto. Voi che dite? Ditemi che cosa ne pensate. Continuo o la cancello? A voi la scelta! Lasciatemi un commento :D 
Se vedo che nessuno recensisce la elimino sia da qui che dal PC. Ditemi voi che fare.
Un saluto a chi è arrivato fin qui.
-ness.

 
  
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