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Autore: Megs_    08/05/2014    0 recensioni
è cominciato tutto con una domanda,
ti basta vivere,
il resto vien da se..
“Hai da fare oggi?” “Dovrei studiare ma non importa”
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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AVVERTENZE:
QUESTA STORIA NON è STATA SCRITTA DA ME, SONO FATTI RELAMENTE ACCADUTI AD UNA RAGAZZA DI TUMBLR,
QUESTA STORIA ERA TROPPO BELLA PER NON ESSERE RACCONTATA AL MONDO INTERO
STORIA DI:
 http://portolealidiunangelo.tumblr.com/


Era una domenica lo ricordo bene, è stata una domenica piena di baci ma uno in particolare mi ha mandato in paradiso.

Era appunto domenica, ero fuori la chiesa ad aspettare mia madre e lo vedo uscire, aveva una camicia di jeans e la mia maglia preferita, lo ricordo bene. Mi viene appresso, mi saluta e facciamo due parole “Hai da fare oggi?” “Dovrei studiare ma non importa”. Non avevo proprio voglia di studiare l’apparato muscolare. “Sei sicura? Non sei obbligata, poi se vai male tua madre mi sega le gambe” “Al diavolo mia madre” “Bene allora ti porto a fare un giro in moto, ci troviamo sul piazzale all’una ok?” “Va bene, ci vediamo all’una allora”. Nel frattempo mia madre era uscita, le vado incontro e torniamo a casa assieme. E’ quasi l’una, mi sistemo un attimo i capelli, prendo il casco e esco, guardo il cielo, è piuttosto nuvoloso così controllo il telefono, magari voleva disdire ma niente, così mi avvio e arrivo al piazzale. All’una spaccata arriva in moto, mi fa cenno di salire, infilo il casco, mi aggrappo a lui e partiamo. Mi porta in città parcheggia la moto vicino all’Arsenale e mi prende in braccio, odio quando lo fa. Mi porta di peso in riva all’Adige e quasi mi butta dentro, gli caccio un urlo nell’orecchio ma lui non si arrabbia, anzi ride. Mi mette giù ma mi tiene comunque i fianchi mi sento così piccola di fronte a lui, lo abbraccio e mi bacia ma ad un tratto scoppia un tuono fortissimo, neanche il tempo di guardare il cielo e già diluvia, ci guardiamo e ridiamo. Ci avviamo verso la moto, prima di salire mi guarda, ero fradicia come lui, “Non mi fido a portarti a casa” Dice “E allora che vuoi fare?” dico con tono abbastanza scazzato, mi bacia e mi dice “Stai tranquilla, ti fidi di me?” faccio si con la testa, quel bacio mi ha zittita, “E allora sali”. Salgo e mi stringo a lui, va veloce, ho paura così chiudo gli occhi, sento solo lui, il suo cuore, il suo respiro, mi sento al sicuro. Mi accorgo che ha rallentato, apro gli occhi e vedo che siamo nel cortile di casa sua. Scendo con lui dalla moto, mi fa salire. Gli chiedo se devo entrare visto che sono grondante di pioggia, alzo lo sguardo e vedo lui a petto nudo che viene verso di me, mi leva la felpa e mi prende per mano, mi porta in bagno. “Fatti una bella doccia calda, che se no t’ammali, io vado a cercarti qualcosa da vestire”. Non apro bocca, sono troppo confusa, mi spoglio e metto tutto sul termosifone nella vana speranza che si asciughi un po’. Faccio una doccia veloce, magari deve farla anche lui, esco e mi fermo un asciugamano addosso. Comincio ad asciugare la mia roba col phon. Sento una voce da fuori “Posso entrare?” “Si un secondo” mi infilo le uniche cose che ero riuscita ad asciugare: l’intimo e una canotta che cerco di tirare il più giù possibile. “Se vuoi entra, ti lascio il bagno libero” Lui apre la porta e lo vedo già vestito e asciugato con una camicia a quadri in mano, gli vado incontro “Ho trovato solo questa” Dice. Mi viene incontro e mi veste, lo guardo negli occhi e in quel momento mi accorgo che sono struccata e che i miei capelli sono allo stato brado. Abbasso lo sguardo, lui mi alza il mento “Ehi piccolina, sei stupenda così” e mi prende in braccio, mi bacia nella maniera più dolce del mondo, “in quel momento lo giuro, eravamo infinito”, mi sono sentita la persona più felice dell’universo. Mi porta in salotto. Guardiamo un film abbracciati e m’addormento. Quando mi risveglio è ancora lì, con la maglietta tutta umida per colpa dei miei capelli che ormai si sono del tutto arricciati. “Mi piacciono un sacco così” Dice passandoci le dita immezzo e giocherellandoci. “Io li odio”
"Tu odi tutto di te” “Nessuno mi ha mai detto di amarmi” “Amati ca*zo, e se non vorrai ti amerò così tanto che basterò io per farti vedere perfetta ai tuoi occhi”.

 

   
 
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