I Need You²

Il cielo buio stracciato da una striscia di sangue.
Buio.
E' quindi notte?
O anche la Notte ci ha abbandonati? Anche il Sole ci ha abbandonati?

Apre gli occhi, stanco, malato, ferito.
E' un bene che non ci sia la luce.
I suoi occhi potrebbero esserne straziati.
Cerca di mettere a fuoco, non vi riesce.
Adesso è costretto a vedere i colori per quelli che sono.
Senza filtri nè barriere di sorta.

Dovresti sentirti libero, e invece ti senti oppresso.

Oppresso da una sentenza che non ti aspettavi.
O meglio, te la aspettavi, ma non da lei.
Non da lui.

Cerca di muoversi.
La maggior parte del suo corpo è insensibile.
Muove il braccio destro ma non riesce a vederlo.
Evidentemente non c'è.
Non ha sensibilità alle gambe.
E' strano che non provi dolore.
Fissa la sua mano sinistra, cerca di muovere le dita.
Niente.
Probabilmente è caduto e si è rotto qualche vertebra.
Immobilizzato nel nulla.
Solo nel silenzio.
Detesta l'idea di morire di stenti, in quella situazione.

Ma forse è il contrappasso più logico che potesse aspettarsi.

Un rumore sordo attrae la sua attenzione.
Un rumore strano, paludoso, come di qualcosa che gocciola nell'acqua.
Ancora.
Cerca di mettere a fuoco il rumore familiare, cercando nella sua memoria frustrata un'immagine in grado di descriverlo.

Ancora.

Un rumore raggelante nel silenzio, ma a lui noto.
Solo, non ricorda proprio di cosa si tratti.

Splock.

Splock.

Un sospiro rassegnato.

Conosce quel sospiro.
Chi è?
Chi c'è dietro di lui?
Cosa stà facendo?
Perchè non lo aiuta a muoversi?!

Cerca di muovere le labbra.
Non riesce però ad emettere alcun suono.

-Sente freddo..?-

Sente le lacrime salirgli agli occhi.
Lacrime?
Possibile?
Perchè adesso?
Perchè al suono della sua voce?
Perchè solo in questo momento, dopo tanto tempo?

Cerca di chiamarla, non vi riesce.
Un suono sordo esce dalla sua gola, un sospiro di morte soffocato dalle lacrime.

-Riesce a pensare? Può pensarlo, se non riesce a parlare. La sento ugualmente, purtroppo.-

Quindi ripete.
"Ha freddo..?"
"No."
"Caldo, allora?"
"No."
"Cos'ha?"
"Assolutamente niente."
"E allora? Se davvero non avesse niente, non soffrirebbe così."
"Non è vero. Soffro proprio perchè me ne accorgo solo adesso..."
"Di cosa?"
"Che non sono niente e non provo niente."

Lei tacque.
Le sembrò strano che parlassero di quelle cose, in quel momento.
Tornò con l'attenzione verso il mare.
Un mare rosso, scarlatto.
Guarda il sasso che ha in mano, nella mano destra.
Non può fare altro che rimanere seduta lì, aspettando che finiscano i sassi da gettare nel mare.
Vorrebbe farli saltare sull'acqua.
Ma proprio non ci riesce.

Splock.

Splock.

Cadono giù, nell'acqua, proprio come ciò che sono.

"Rei..?"
Si volta verso di lui "Sì?"
"Stò morendo."
"Come fa ad esserne sicuro?"
"Stò morendo."
Lei distogle nuovamente l'attenzione da lui.
I suoi pensieri la uccidono.
Perchè le stà facendo questo?
Non rendermi partecipe della tua morte.

"Rei..?"
Lei cerca di soffocare i singhiozzi.
"Stai piangendo..?"
"Sì..."
"...Perchè?"
"Anch'io stò morendo..."
"Davvero?"
"Sì..."

Gendo chiude gli occhi amareggiato.
Ascolta i nervi del suo collo muoversi, degluttendo la saliva.
Continua a mantenere gli occhi chiusi, mentre le lacrime di lei lo terrorizzano, come un canto amico ai bordi del nulla.