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Autore: Daeva    23/12/2004    1 recensioni
La volete conoscere la storia degli occhiali..?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gendo Ikari, Rei Ayanami
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pochade

-Comandante Ikari? E' sicuro di..-
-E' una sciocchezza.-
-Ma...L'ustione potrebbe...-
-Dov'è Rei?!-

Ritsuko lo guardò esterefatta.
Quello era stato davvero un giorno pieno di imprevisti.
E anche quel lato rabbioso del Comandante le sembrò uno sgradevole imprevisto.

Rabbioso...

Non è l'aggettivo corretto.
Era più simile a un uomo contrariato, piuttosto che arrabbiato.
Anche se sicuramente il fatto che non tutto fosse stato sotto controllo lo aveva sicuramente innervosito.

Se conosceva davvero bene quell'uomo, come si vantava, la tenacia con cui si era procurato quelle ustioni assomigliava a una specie di nemesi per la sua disattenzione.

Forse questo incidente gli avrà disseppellito dalla memoria quel dolore atroce perchè inaspettato, provato undici anni fa?

Come stessero le cose, era strano che perdesse la calma e il contegno in quel modo sospetto.

Ritsuko posò gli occhi sulle sue mani, le palme gonfie di liquido giallastro, bollite e purulente.
Non avrebbe mai immaginato di vedere la sue mani ridotte in quel modo.

Spostò gli occhi sul suo viso, che ancora aspettava la risposta -Adesso è in sala visite 1. Suppongo la stiano sottoponendo a delle lastre.-
Strinse i denti, dietro le labbra.
Ritsuko se ne accorse perchè le sue guancie divennero più scavate per un istante.
-Se Rei dovesse ferirsi gravemente saremmo nei guai.-

Il suo tono era cambiato, si era calmato ed era diventato più lucido.
Ritsuko riconobbe l'uomo che amava.

E soffrì, per quella strana menzogna, apparsa all'improvviso in quella frase monotona, tesa a sciogliere un nodo e giustificare un'azione umana.
Effettivamente, anche se Rei fosse stata ferita gravemente, non ci sarebbero stati problemi nel sostituirla.
Lo sapeva benissimo anche lui.
Eppure, l'aveva salvata.
Forse per un attimo aveva dimenticato cosa fosse in realtà Rei?
Rei, quella pallida cavia dagli occhi scarlatti.
Era insensato che se ne fosse dimenticato, proprio lui.

-Dobbiamo chiedere alla terza sede della Nerv, per l'utilizzo del Second?- mormorò Ritsuko, seguendolo attraverso il corridoio.
-No, è ancora presto per coinvolgere direttamente la Germania. Utilizzeremo lo 02 in futuro, se la situazione dovesse divenire più pesante.-
-Capisco.-
-Bisognerà sollecitare l'Istituto Marduk per la ricerca del terzo.-
-...Addirittura?-
-I lavori di backup dello 00 saranno lunghi. Dovremmo impiegare lo 01.-
Ritsuko si sorprese -Lo 01? Ma...-
Gendo si bloccò davanti all'ascensore, voltandosi verso di lei -Seguirò il tuo consiglio, andrò in infermeria. Nel frattempo contatta l'Istituto Marduk per la questione. In serata mi presenterai il primo rapporto. Non c'è tempo da perdere.-

Quella sua premura l'aveva sempre inquietata un pò.
A volte sembrava avesse doti di preveggenza.
La porta dell'ascensore scattò, lui vi entrò.
Prima che il suo viso duro sparisse da dietro le ante lucide, lei annuì con convinzione.

-Sissignore.-

Per un attimo, le sembrò di aver risposto al vuoto.

*

Si stupì di vederlo di fianco a lei.
Anzi, sinceramente non si stupiva più di tanto, ormai.
Ormai lo stupore di vederlo al suo fianco era finito da un pezzo.

Le diede fastidio vederlo controluce.
Con un occhio fasciato, le era persino faticoso metterlo a fuoco.
Vi riuscì con fatica.

-Non sei stata ferita poi così gravemente.-

Non era certo la frase migliore con cui compiacersi del fatto che fosse ancora viva.
Ma Rei non interpretò quella frase come avrebbe fatto una qualsiasi persona.

-Sì, sono ancora in vita.-

Un breve silenzio, in cui Rei distolse gli occhi da tutta quell'insopportabile luce per tornare al bianco confortante del soffitto.

-Ne sono felice.-

Che strana sensazione, a quelle parole.
Implicavano qualcosa che le era tuttora sconosciuto.
Si voltò verso di lui, nonostante sapesse che avrebbe sofferto per quella luce.
Rei si stupì del moto del suo viso, quel qualcosa dentro che stringeva e che la costrinse a muovere i muscoli facciali.

Stupore.
Stupore.

Nonostante fosse controluce, il suo volto gli era ancora visibile.
Un sorriso?
Le stava sorridendo?

Era dunque davvero felice?
Ma perchè?

Rimase in silenzio, non sapendo come rispondere.
Che si dice quando qualcuno ti rende noto che è felice perchè sei ancora vivo?

"Sì, sono felice di esserlo anch'io."

No, sarebbe stata una menzogna.
In realtà essere viva o morta le era indifferente.

"Sono felice che lei sia felice."

Ipocrita.
Era davvero felice, nel vederlo sorriderle?
Non era felice.
Si sentì semplicemente stupita.
Ma forse anche nello stupirsi c'è un minimo di sentore di felicità.

Lui comprese di averla messa in difficoltà.
E comprese di aver messo in dificoltà sè stesso.
Non aveva senso dirle una cosa simile.
O forse, un senso cell'aveva.
Ed era atroce e controverso.

Una frase.
Con cui pretese di legarla a lui.
Più di quanto non fosse già stretta e avvinta.
Svuotò la testa da quei pensieri scomodi.

-Bene, io vado, ero solo passato a controllare la tua salute.- tagliò corto lui, spostandosi dalla finestra.
-Capisco. Arrivederci.- mormorò lei, distogliendo subito gli occhi da quella luce orrenda che la travolse, appena la sua ombra confortante lasciò il vuoto.
-Arrivederci.- rispose lui passando lentamente davanti il suo letto, senza guardarla.
Rei ebbe l'occasione di vederlo con più nitidezza.
E notò un particolare strano.

Anzi, due particolari strani.

-Comandante Ikari?..- si sorprese di averlo bloccato, che le sue parole riuscissero a fermarlo.
Lui si voltò pacato verso di lei -Sì? Cosa vuoi?-
-Le sue mani..?-

Gendo si sorprese, anche se non lo mostrò all'esterno.
Si guardò le mani bendate.
-Il portellone dell'entry plug era arroventato. Niente di grave. Una semplice formalità medica.-
Adesso fu Rei a stupirsi.

In quei brevi attimi, quei due si stupirono più di quanto avessero fatto in tutta la loro vita.

Lei riprese -Capisco. E... I suoi occhiali?-
Lei posò gli occhi sulla mano destra di lui.
Tra i polpastrelli teneva gli occhiali, per le asticelle.
Si chiedeva perchè non li indossasse.

Lui le rispose -Si sono rotti. Li avevo lasciati a terra, ma appena uscito dall'infermeria mi sono stati consegnati da un operatore. Un gesto stupido, non trovi? Perchè raccogliere qualcosa di inutile e rotto?-

Già. Perchè?
Perchè raccogliere qualcosa di inutile e rotto, Comandante Ikari?
Perchè bruciarsi per raccoglierlo?
Non è stupido quello che ha fatto, Comandante Ikari?..

E probabilmente, ciò che ci lega e ci avvince è proprio l'essere stupidi.
E inutili.
E rotti.

Rispose con un sospiro.
-Sì, è stupido.-
Gendo si guardò intorno.
Vide un secchio in fondo alla stanza, ve li gettò.
Si voltò verso di lei, sorridendole ancora -Una seccatura in meno.-
Lei annuì.
Silenziosamente lo riguardò uscire.
-Arrivederci.- lo implorò.
-Arrivederci.- rispose lui, sordo a quel pianto.

Appena fu uscito, lei guardò il secchio, in fondo alla stanza, quasi invisibile da quella posizione.
Continuò a pensare a quel secchio.
Il rumore secco e sordo degli occhiali gettati.
Aspettò.

*

Solitamente ignorava le infermiere, così come ignorava chiunque entrasse in quella stanza.
D'altraparte, anche loro la ignoravano.
Ma stavolta pretese attenzione -Signorina?-
La ragazza si voltò stupita, verso di lei.
La prima volta che le rivolgeva la parola.
-Cosa c'è?-
Rei spostò gli occhi verso il fondo della stanza -In quel secchio... C'è qualcosa che mi appartiene. Potrebbe darmelo?-
L'infermiera si voltò verso il secchio -...Nel secchio?-
-Sì, è stato gettato per errore. Me lo renda.-
La ragazza annuì.
Guardò nel secchio, vide gli occhiali rotti -...I tuoi occhiali si sono rotti.- constatò l'infermiera.
-Lo sò. Me li può dare?-
Si stupì di quella insistenza.
Raccolse le lenti sul fondo del secchio di plastica.
-Te li poggio sul comodino. Se te li dò in mano potresti tagliarti.-
-No, non mi taglierò. Me li renda.-
La donna glieli porse, un pò disarmata da quello strano comportamento, un pò attenta ai movimenti delle dita di Rei.
Se si fosse tagliata sarebbe stato grave.

Rei afferrò gli occhiali.
Freddi, avevano perso il suo calore.
Li studiò con attenzione.
Le lenti rotte, perchè la montatura si era deformata dal troppo calore.
Passò le dita sulle asticelle storte dal liquido bollente.
Il Comandante Ikari era stato a contatto con qualcosa di così terribilmente caldo...
Qualcosa di così terribilmente doloroso...

Perchè?

Per lei?

Ed era felice di questo?
Sollevato, per averlo fatto?
Non le aveva dato colpa, se l'esperimento era andato male?
Non era arrabbiato, che si fosse dimostrata inutile?
Non la considerò stupida, perchè si fosse rotta...?

Strinse le lenti tra le dita sottili.
Le labbra le solleticarono.
Sorrise.
   
 
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