Film > Pirati dei caraibi
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Autore: Necrosis    09/05/2014    2 recensioni
"Il vessillo uscì allo scoperto, brillando nella oscura coltre di fumo che avvolgeva l'enorme nave.
Coraggio, signori. Il viaggio sta per iniziare.
Non esiste paura, né speranza davanti a noi.
Gli dei si rivelano agli uomini se chiamati.
Pregate che vi siano favorevoli"
Genere: Avventura, Comico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Hector Barbossa, Jack Sparrow, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Capitolo II: Sakuran Trance









 

-E' una pessima idea... pessima idea!-
-Mastro Gibbs smettete di ripeterlo, dannazione?! Mi sta entrando il mal di testa e non riesco a pensare-
-Pensare?Pensare?!Jack ci stiamo infilando in un guaio enorme! So cosa dicono di quella ciurma e di quella donna! Come diavolo ti è venuto in mente di indebitarti con lei?!-
-Ero disperso su un'isola dopo che per l'ennesima volta Barbossa mi aveva buttato fuori dalla mia nave e quella volta non avevo tartarughe marine con cui salvarmi il posteriore-
I due stavano ancora discutendo mentre camminavano sulla banchina nella zona più desolata del porto.
-E hai avuto la brillante idea di chiedere un favore proprio a lei?-
-Credetemi signor Gibbs, la cosa non sorride neanche a me, ma avete sentito con le vostre orecchie: lei può renderci la Perla. Non è ciò che volevamo?-
-Ma a quale prezzo? Navi spezzate a metà, scafi sventrati, interi equipaggi sterminati: ecco con chi stiamo per imbarcarci! Chi ti dice che non spedirà negli abissi noi e la Perla una volta finito il tutto?-
-Mi fido di Asthoria, che ci crediate o no-
-Avevo sentito di storie sul suo aspetto, ma mai avrei creduto che fosse così... così poco umano, Jack!-
-Non mi dite, mastro Gibbs, avete forse paura?-
Attimo di silenzio.
-No, non ho paura. Ma l'esperienza insegna-
-Asthoria ha chiesto il mio aiuto, fino a quel momento possiamo dirci al sicuro. Poi vedremo cosa fare-
La conversazione terminò bruscamente: davanti a loro si ergeva la Sakuran Trance.
Era una nave indubbiamente maestosa, degna solo della flotta britannica di sua Maestà.
Il legno scuro lucido, quasi nero, rifletteva perfettamente il colore argenteo della luna facendo brillare l'intera struttura.
Le vele nere erano in perfette condizioni e in alto svettava la bandiera in grado di terrorizzare chiunque, pirata e non, mossa dal lieve venticello notturno.
Un teschio indubbiamente grottesco, quasi ghignante,con due rami di ciliegio che fuoriuscivano dalle orbite sembrava studiare lo spettatore, sfidandolo silenziosamente. Dietro al teschio la visibile impugnatura di una katana.
Sulla prua della nave, nel posto dove solitamente era posta la polena, vi era un'enorme lancia metallica. Intorno a essa migliaia di teschi umani, incastonati nel legno.
Joshamee Gibbs provò una strana sensazione di preoccupazione, mai provata prima di allora.
Neanche davanti al temibile Davy Jones si era mai sentito così.
Osservò il suo capitano avanzare col suo solito passo molleggiato e sicuro verso quel vascello sbucato direttamente dagli inferi, chiedendosi come facesse ad essere così tranquillo.
Se gli avessero detto che un giorno si sarebbe imbarcato con la ciurma del Ciliegio non avrebbe esitato a strappare la lingua al suo interlocutore.
Vide degli uomini portare a bordo dei barili e casse, probabilmente contenenti rifornimenti e si perse a studiarli.
Non erano molto diversi dagli altri pirati che aveva visto nella sua lunga “carriera” ma avevano ugualmente qualcosa di sinistro.
Sul collo era ben visibile il tatuaggio raffigurante un albero di ciliegio, come simbolo di appartenenza alla ciurma.
Asthoria forse non legava i propri marinai con maledizioni eterne che li trasformavano in uomini pesce ma aveva marchiato la loro pelle per sempre.
-Il capitano vi aspettava, Sparrow. Sei in ritardo- si rivolse a loro un pirata dall'aria rozza e volgare, mentre si addossava sulla schiena un barile.
-Per te, mio caro marinaio, io sono Capitan Jack Sparrow-
Gibbs alzò gli occhi al cielo: sempre il solito... il solito... idiota?
-Sparrow-
-Asthoria, sono arrivato subito da te!-
Sì, idiota.
Alzò lo sguardo nella direzione da cui proveniva la voce e la vide in piedi vicino al timone.
Le gambe lievemente divaricate, ben piantate a terra e lo sguardo fisso su di loro.
-Smetti con le moine, Jack, sulla mia nave sei alla stregua di un mozzo. Quindi vedi di iniziare a portare quei barili a bordo-
Jack fece una smorfia ma ubbidì, facendo ghignare il capitano della Sakuran Trance che lo stava studiando.
-Ma come sei bravo ad ubbidire, mai pensato di diventare un marinaio?-
-Non è da me essere volgare con le donne- la rimbeccò Jack, lanciandole un'occhiataccia.
Un colpo secco arrivò sulla nuca di Jack Sparrow, emettendo un sonoro schiocco.
-Porta rispetto al Capitano!-
La persona che aveva parlato era una ragazza sulla ventina: magra, castana, occhi scuri, capelli corti e ribelli.
Lo guardava con evidente astio e disprezzo, storcendo le labbra in una smorfia.
-Tranquilla, Ellen: io e Jack siamo vecchi amici-
Ellen guardò il suo capitano per un lungo istante, studiando l'espressione sul suo volto.
-Agli ordini, capitano-
Salì sulla passerella, con fare impettito verso la stiva.
-Donne, il male di ogni marinaio- borbottò Gibbs
-Che caratterino- disse fra i denti Jack, massaggiandosi la nuca indolenzita dal colpo.
Posò il barile sul ponte, lasciando che il resto della ciurma lo portasse nella cambusa.
Mentre Gibbs continuava ad aiutare gli altri lui salì la scaletta, raggiungendo Asthoria vicino al timone.
Il suo caratteristico profumo di ciliegio gli stuzzicò le narici.
-E' l'unica donna oltre a te sulla nave?-
-Mi vedi come una donna, Jack?-
-Sai cosa intendo...-
Un breve riso rauco le uscì dalle labbra dischiuse -Sì-
-E dove l'hai trovata?-
-In un bordello greco-
-E tu cosa ci facevi in un bordello? Non sapevo avessi certi gusti-
Un colpetto sulla testa con un pesante cannocchiale lo fece mugolare appena di dolore.
-Idiota, lo stavo razziando-
-Non avevo dubbi-
-Cosa pretendi, parla quello che ha scambiato un convento per un bordello-
-Ero ubriaco!-
-Come sempre direi-
-Non usare quello sguardo compassionevole con me-
-Io posso fare quello che voglio, specie con te che sei in debito-
Una lieve brezza le smosse il mantello.
Il profumo di fiori ciliegio era fortissimo, come se lei stessa fosse un delicato bocciolo.
Jack Sparrow si perse un attimo ad osservare la sua figura illuminata dalla luna, cercando di capire qualcosa di quella donna.
Che fosse attraente era indiscutibile, ma allo stesso tempo tutto di lei non era come sarebbe dovuto essere.
La pelle estremamente pallida che sprigionava quell'aroma innaturale, i lunghi capelli stranamente grigi nonostante fosse al massimo sulla trentina, gli occhi color dell'oro fuso venati di marrone contornati dal kajal e su tutto quel pallore le sue labbra: rosso sangue.
Una bellezza fresca e decadente allo stesso tempo.
L'espressione serafica sul suo volto, lo sguardo sui suoi sottoposti.
-Capitano, siamo pronti per salpare!-
-Ottimo, mastro Abbington. Mollate gli ormeggi-
-Sì signora!-
Uno svolazzo del mantello risvegliò Jack dal suo torpore.
-Seguimi, ti mostro la mappa nella mia cabina-






Angolo autore

Ed ecco il capitolo nuovo.
E' ancora tutto nebuloso, me ne rendo conto, ma non c'è gusto a raccontare il succo della trama tutto insieme.
Ringrazio chi ha recensito, chi ha letto e chi continuerà a seguire la storia.

Sybilla

  
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