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Autore: MrsRin    09/05/2014    1 recensioni
{HaruTaka.
L'ambientazione è la scuola dei due, nella loro classe, durante il calare della sera.
Haruka, dopo aver studiato per diverse ore in compagnia della sua amica, decide di uscire dall'aula, probabilmente per andare a prendere qualcosa da mangiare (così presuppone Takane), mentre la ragazza decide di rimanere seduta al suo banco, indossando le proprie cuffie e appisolandosi su di esso. Al suo risveglio, troverà una dolce sorpresa, illuminata dai caldi raggi del tramonto.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Haruka Kokonose/Konoha, Takane Enomoto/Ene
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Erano passate varie ore da quando Takane e Haruka avevano deciso di rimanere a scuola per studiare insieme, il ragazzo aveva finito i propri compiti già da molto e, come suo solito, si era messo a disegnare, poggiando da un lato i libri di scuola. Takane finì i propri compiti solo al calare della sera, era sfinita e dopo aver sospirato varie volte per la stanchezza, chiuse con decisione i libri riponendoli dentro la propria cartella. Haruka, non appena notò che la ragazza aveva finito, si alzò, dicendo che doveva uscire per un po' dall'aula per fare una cosa importante - non specificò altro - Takane, immaginando che si trattasse di un semplice attacco di fame, gli disse che lo avrebbe aspettato li in classe. Non era strano che Haruka se ne sgattaiolasse via per fare qualche spuntino, nonostante la sua corporatura esile mangiava sempre più porzioni di cibo di quante ci si aspettasse, e nonostante questo, non riusciva comunque a colmare la propria fame.
Il ragazzo sorrise con gentilezza, uscendo poi dall'aula. Takane arrossì di colpo, amava il sorriso di Haruka, quel sorriso capace di infonderle una tranquillità che nessuno era mai riuscito a fare. Si passò una mano tra alcune ciocche di capelli, fissando un punto non preciso sul banco, cercando di calmare quella vampata di calore che le era venuta dopo il gesto di Haruka. Non riuscendoci, decise di mettersi le proprie cuffie, facendo partire dal proprio lettore mp3 una canzone non precisa, non aveva importanza, voleva solo che il susseguirsi di quelle note facessero sparire la confusione che aveva in testa. Piegò un braccio sul banco, appoggiandovi un lato della guancia e lasciando penzolare l'altro dal bordo, si mise a guardare il tramonto e, prima di quanto si aspettasse, si addormentò.
Dopo svariati minuti si trovò in una situazione di dormiveglia, i raggi del sole entravano ancora dalla finestra che in precedenza stava osservando, eppure il suo viso non percepiva il calore che si sarebbe aspettata, percepiva una presenza davanti a lei, così socchiuse gli occhi quel poco che bastava per scrutarla, era Haruka. Lo aveva riconosciuto immediatamente, sapeva distinguere la sua figura tra mille, quei capelli scaruffati e quel tenero neo sotto l'occhio sinistro erano inconfondibili, per lei era come un angelo, un angelo illuminato dai caldi raggi del tramonto.
Haruka teneva stretto tre le dita della mano un oggetto, una rosa, che poggiò vicino a Takane, la quale subito venne inebriata dal suo profumo, il quale venne seguito da una sensazione di calore alla mano che si trovava sul bordo del banco, era il ragazzo che stava intrecciando con delicatezza le proprie dita a quelle di lei, tenendole ben salde, come se non volesse più lasciarla andare. Subito uno stormo di farfalle si manifestò nello stomaco di Takane, le guance le si arrossarono e balbettò qualche parola incomprensibile a causa dell'agitazione. Il ragazzo sorrise quasi divertito e sillabò qualcosa. Takane non sentì, la musica nelle sue cuffie stava ancora scorrendo, ma poté chiaramente leggere le parole che uscirono da quella bocca: Ti amo.
Non poteva crederci, le sembrava tutto così irreale. Fece per alzare la testa,ma subito il ragazzo si chinò su di lei, passandole la mano su una guancia e poggiando con delicatezza le labbra contro le sue, lei non oppose resistenza, rimase immobile con gli occhi spalancati e il volto di un rosso scarlatto. Tutto era così perfetto, così impensabile, così...reale?
Il rumore della ventola del computer partì dal nulla, il sistema si avviò e Takane venne abbagliata dalla luce esterna dallo schermo. Poteva chiaramente riconoscere una figura davanti a se, era Shintaro, il quale si era seduto in quel momento sulla sedia della sua scrivania accendendo il computer. La salutò con freddezza, come suo solito, Takane sforzò un sorriso. Nella sua mente rimbombava ancora quel...allucinazione? Sogno? Illusione. Ormai una situazione del genere non sarebbe mai più potuta accadere. La ragazza si passò la manica di tessuto blu della sua felpa su una guancia, mentre una pioggia di lacrime cominciò a bagnarle il volto.
  
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