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Autore: Hoshimi_    09/05/2014    0 recensioni
Ian aveva chiesto a Mickey di incontrarsi quella sera: non si aspettava certo un appuntamento; anche se ormai la loro relazione, che mai nessuno dei due avrebbe osato definire tale, andava avanti da più di due anni. All'ansia dell'attesa si era aggiunta lentamente la delusione per i minuti di ritardo del ragazzo.
Ian rimase interdetto sul da farsi fino a quando non sentì un rumore di passi alle sue spalle.
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ian Gallagher, Mickey Milkovich
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Ian stava aspettando in quel vicolo da più di quindici minuti.
C'era un freddo pungente, troppo per quella stagione; ad ogni respiro vedeva l'aria uscire dalla sua bocca in una nuvoletta che si sarebbe dispersa in pochi secondi in quella fredda notte di marzo.
Mickey era in ritardo, come sempre.
Scrollò la testa mentre un piccolo sorriso allargava le sue labbra riflettendo su quanto stupido era stato presentandosi all'incontro
in orario: ma lui sarebbe arrivato, prima o poi. Ne era certo.
Stava pensando se fosse il caso di accendersi una sigaretta quando sentì
una voce familiare apostrofarlo:'' Allora Gallagher, cosa ci fai qui tutto solo?''
Mickey era arrivato silenziosamente alle sue spalle; appena Ian si voltò non poté fare a meno di domandarsi come facesse ad andarsene in giro vestito solo con una canottiera, mentre lui tremava nel suo cappotto.
''Ti stavo aspettando''
''Ah, è così?
Ian rimase ipnotizzato a guardare il sorriso di Mickey: le sue labbra rosse si stagliavano sul pallore del suo viso, gli occhi abbassati a fissare la neve ai loro piedi.
Aspettava.
Non avrebbe mai fatto la prima mossa.
Ian mosse un passo incerto verso di lui, indeciso sul da farsi.
Voleva baciarlo.
Voleva posare le sue labbra fredde su quelle calde di Mickey.
Voleva sentire la sua lingua avvinghiata alla propria.
Voleva morderlo fino a farlo sanguinare.
Voleva sfiorarlo con il più lieve dei tocchi.
Sapeva che non glielo avrebbe permesso.
Eppure lo prese con decisione per le spalle e lo spinse contro il muro, conscio della forza della sua presa e determinato a non lasciarlo andare.
Lo guardava diritto negli occhi: due oceani azzurri in tempesta, indecifrabili.
Ian tremò, scosso nel profondo da quello sguardo.
Vacillò per un secondo.
L'attimo dopo era a terra.
Sentiva la neve fredda sciogliersi tra i capelli e nei vestiti, mentre Mickey si stagliava sopra di lui tenendolo saldamente con i polsi a terra, non si oppose.
Era talmente inebriato dal suo profumo che chiuse gli occhi per un attimo per poter analizzarlo e ricordarlo meglio.
Li riaprì.
Sentiva sopra il suo volto il respiro affannato di Mickey, che in quel momento si stava mordicchiando il labbro inferiore.
Così vicino...
Tirò su la testa dall'asfalto innevato e con uno strattone liberò la mano destra dalla presa.
Senza dargli il tempo di riflettere lo baciò.
Prima con dolcezza, lasciandogli tempo, aspettando che le sue labbra si aprissero e la lingua le seguisse.
Poi con rabbia, stringendo con la mano i suoi capelli, sentendo il suo labbro tra i denti mentre il suo respiro si faceva sempre più affannato.
Si staccò con violenza, cercando di calmarsi e di riordinare i pensieri: si era spinto troppo oltre dannazione.
Non aveva il coraggio di alzare lo sguardo, la determinazione di poco prima era sparita.
Mickey si stava alzando.
Se ne sarebbe andato.
Cazzo.
Non sarebbe tornato.
Si alzò a sua volta.
Mickey si era acceso una sigaretta.
Se ne stava appoggiato al muro senza dire una parola.
Ian si avvicinò tenendo lo sguardo basso, fino a che non vide le sue scarpe.
Si inginocchiò in silenzio.
Non aveva idea di come avrebbe reagito.
Prese delicatamente tra le dita la canottiera di Mickey e la sollevò quanto bastava per vedere il suo ombelico e vi poggiò le labbra.
La pelle era gelata sulla sua lingua calda.
Slacciò il bottone dei suoi jeans e li abbassò con le sue mutande.
Mickey gettò la testa all'indietro, trattenendo un gemito mentre Ian prendeva il suo pene tra le labbra passandoci lentamente la lingua sopra.
Lo sentiva tremare.
Mickey chiuse gli occhi.
''Ti prego''
Mosse la lingua più veloce, sentendo il pene indurirsi.
Le sue orecchie percepirono un respiro soffocato seguito da un gemito, mentre Mickey gli veniva in bocca scaldando il suo intero corpo.
Strinse forte con la mano la sua coscia incredibilmente fredda graffiandola; nella sua bocca sentì il sapore del suo sperma.
Lo desiderava.
E Mickey lo sapeva.

  
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