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Autore: Linster    10/05/2014    2 recensioni
Klaroline.
C'erano disegni su disegni di lei.
Erano ovunque: nei block notes, nelle tele nascoste dietro ad altre opere, nei fogli sparsi nel suo studio.
Lei era ovunque.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Caroline\Klaus, Klaus
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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                                  Don't worry, love



Era da un po' che la vita andava avanti lentamente per Klaus Mikaelson, non perché la sua vita fosse noiosa. Altroché. Tra Marcel, Papa Tunde, il rito del raccolto, i problemi con le streghe e con i licantropi, non si poteva definire più eccitante di così.

Ma quella per lui era solo monotonia. Aveva vissuto così per più di mille anni, e ormai le avventure erano le sue compagnie giornaliere.




Nel poco tempo libero che egli aveva a disposizione, continuava a creare opere d'arte riguardanti l'ambiente e la natura, perché non voleva cedere alla tentazione di disegnare quello che avrebbe veramente voluto.
Anche se a volte non resisteva.
C'erano disegni su disegni di lei.
Erano ovunque; nei block notes, nelle tele nascoste dietro ad altre opere, nei fogli sparsi nel suo studio.
Lei era ovunque.
Tutte le volte che chiudeva gli occhi riusciva a scorgere il suo volto. I capelli biondi boccolati, gli occhi azzurri come il cielo, e le sue immancabili fossette.
Sentiva qualcosa montargli nel petto ogni volta.
Lei gli faceva quell'effetto. Era come se ogni volta che la pensasse, e rammentasse quei momenti in cui i loro sguardi si incontravano, il mondo che lo circondava affievolisse lentamente, fino a non sentir più il mondo esterno, come se esistesse solo lei.
Lei era capace di catturarlo con quel suo sguardo magnetico ed a non lasciarlo più andare.
Era come se ogni volta che lei lo guardava negli occhi, la maschera di Klaus scompariva; lei sapeva leggergli dentro, e questo gli piaceva.
Gli piaceva il fatto che solo lei avesse visto oltre tutti i suoi difetti fino a trovare quel poco di buono che c'è in lui.
Gli piaceva che solo lei conoscesse, e nonostante tutto, apprezzasse quelle che lui riteneva le sue debolezze.



Ricordava il loro ultimo incontro come se fosse accaduto il giorno prima.
Riusciva ancora a percepire il modo dolce, ma al contempo passionale, in cui lei lo baciò per prima, lasciandosi alle spalle il suo finto odio per lasciar finalmente emergere i suoi veri sentimenti nei suoi confronti.
Era come se una parte del suo cervello non riuscisse a concepire il fatto di doverla dimenticare. Poiché le aveva promesso che non sarebbe tornato. Però era sicuro che prima o poi sarebbe ritornato da lei.
Lui non era come Elijah, lui non manteneva quasi mai la sua parola.
A volte per vendetta, a volte per noia, a volte per dispetto, ma questa volta solo perché lui la desiderava troppo per permettersi di lasciarla andare.
L'avrebbe rivista, anche molto presto.
Si crogiolava al sol pensiero.
Non preoccuparti, love, sarò presto di ritorno, pensò, mentre un sorriso sornione faceva capolino sul suo volto.
  
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