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Autore: J_Marti_96    11/05/2014    2 recensioni
One-shot, che mi è stata ispirata dall'ascolto eccessivo della canzone "Dear friend", di Paul McCartney. Trasuda di sentimenti McLennon a non finire e mi è sembrato lecito scriverci qualcosa.
Vi lascio alla lettura,
Marty.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Lennon, Paul McCartney
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Caro amico, che cosa è il tempo?

 Questa è davvero la linea di confine?

 Significa veramente tanto per te?

 Hai paura, o è vero?

 

Aveva acceso la radio per fargli compagnia, ma non la stava veramente ascoltando, fino a quando quelle parole pronunciate da una familiare voce attirarono immediatamente la sua attenzione.

Quella voce l’avrebbe riconosciuta tra mille.

Il proprietario era colui che un tempo era il suo migliore amico, il suo collaboratore, la sua famiglia, e soprattutto la persona più importante della sua vita. Ma che dopo ad una serie di discordie e turbolenti litigi, si era trasformato all’improvviso in un avversario.

 

Sente persino le lacrime che con il loro violento scrosciare deturpano l’immacolato candore della pelle di Paul, nel loro percorso attraverso le sue perlacee guance.

La sua voce, come le sue parole, e la sua musica, sono intrise di sofferenza e malinconia.

Immagina persino il volto del giovane, contratto in una smorfia di dolore, rivolgergli quelle struggenti parole.

Come a supplicarlo di portare una fine a quella loro folle battaglia che sta portando ad entrambi solo sofferenza.

 

 

 

 Caro amico, che getta il vino,

 Mi sono innamorato di un mio amico.

 Davvero davvero, giovane e appena sposata.

 Sei un pazzo, o è vero?

 

 

-“Si! Sono pazzo, Paul!”- afferma John –“ Entrambi lo siamo!”-

Avevano gettato al vento anni di amicizia e amore, solo per gelosia e rabbia a lungo repressa.

Perché si erano ritrovati a quel punto?

Loro che erano “i due di noi”, la comunemente nota coppia di cantautori Lennon/McCartney. La loro unione aveva permesso loro di avere successo, ma allo stesso tempo aveva fatto crescere i sospetti sulla natura della loro amicizia. Probabilmente quella necessità di dover negare tutti quei sentimenti al mondo intero e soprattutto a Paul, aveva portato i due ad una drammatica rottura.

Persino quando Paul lo aveva supplicato in ginocchio in lacrime di non abbandonarlo, lui aveva avuto troppa paura e se ne era andato via lasciandolo a piangere in solitudine.

Anche se quella sua scelta di lasciare i Beatles ( o più precisamente Paul) lo aveva devastato, doveva andare avanti o almeno scacciare via i sensi di colpa. Il conforto di cui necessitava lo aveva trovato inizialmente in un’artista giapponese ,Yoko Ono, che poi lo aveva introdotto nel mondo decadente dell’eroina.

Quella dipendenza da quella droga lo aveva fatto cambiare così tanto dentro che persino Paul, stentava a riconoscere il vecchio John di una volta. L’eroina lo aveva consumato così tanto, che senza pensarci aveva insultato il suo Paul con le parole più taglienti e offensive della sua vita con una canzone. Si sentiva tradito dal fatto che lui fosse andato avanti senza di lui, sposandosi con Linda.

Ma si sentì profondamente in colpa quando realizzò la gravità di quelle parole.

 

Con gli ultimi accordi di piano che mettono una conclusione alla canzone, John compone il numero di Paul, dimenticandosi della differenza di orari.

Infatti a Londra è già notte inoltrata. Ma qualcuno comunque risponde, anche se dalla sua voce si percepisce disturbo per il sonno interrotto da quella chiamata.

-“Pronto”-

-“Paul?”- chiede John sentendo mancare la terra sotto i suoi piedi.

-“si! Chi è che parla??”-

-“Sono io .. John”-

-“John..ah John…”- poi il tono di voce dell’interlocutore cambia improvvisamente, quando realizza con lentezza con chi sta parlando –“Oh mio Dio!! John! Sei davvero tu??”-

-“E chi credevi chi fossi, Gesù??”-

-“Perché mi hai chiamato? È successo qualcosa di grave?”- esclama cercando di sembrare infastidito, anche se in realtà non lo è affatto.

-“Non posso neanche più chiamarti?”-

-“lo sai che ore sono qua? .. Sono solo le due di notte”-

-“Ah Macca! Non sei più il mondano di una volta”-

-“Avanti, parla!! Che vuoi??”-

-“Io .. io volevo .. scusarmi .. si, volevo scusarmi .. quella canzone è stata veramente crudele e ti capisco se non mi vuoi più parlare”-

Sente Paul sospirare e per un tempo che gli pare infinito non dice niente, poi finalmente interrompe quell’estenuante silenzio.

-“ Anche se so che non dovrei ascoltare il mio cuore, per dover soffrire nuovamente, voglio perdonarti .. Il mio problema John è che sei troppo importante per me..”-

-“ Anche tu per me ”-

-“Ora forse dovrei andare a dormire”-

-“No, aspetta!!”- quasi urla.

-“Che c’è??”-

-“Ti amo!”- confessa, ma subito dopo si pente. Non avrebbe dovuto spingersi così in là con quella dichiarazione.

Ma la risposta lo sorprende a non finire.

-“Anche io, mio caro amico!”-

 

 

 



NOTE DELL’AUTRICE:

 
Sono tornata con un’altra one-shot su JohnePaul. Questa idea per questa storia mi era venuta qualche mese fa ma non ero mai riuscita a metterla in pratica.

Ho deciso di svolgerla attorno a quella canzone. Dear friend, credo che sia uno degli esempi più importanti riguardanti i due.. urla McLennon da tutte le parti.

Va bene con questo mi dileguo e spero che l’apprezziate.

Marty

   
 
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