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Autore: Aanya    11/05/2014    2 recensioni
Alejandro e Heather stanno insieme. Ma come? Quando è successo? Come è possibile che questi due rivali abbiano capito finalmente che sono fatti l'uno per l'altro?
Curiosi?
Mia visione personale su come sono andate le cose...
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alejandro, Heather, Nuovo Personaggio, Un po' tutti | Coppie: Alejandro/Heather
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Guardava fuori dal finestrino, mentre il taxi percorreva strade sempre più familiari. Nell'abitacolo regnava il silenzio tanto da poter quasi udire i loro respiri.
-Heather..che hai?-
La ragazza scostò lentamente lo sguardo, voltandosi verso di lui.
A cosa stava pensando? Probabilmente non riusciva a capirlo nemmeno lei. Si stava concentrando sulla rabbia e il rimorso per aver perso nuovamente un milione di dollari o era nervosa perché si stava trovando in una strana situazione con il latino e questo le dava sui nervi?
-Nah..niente-
-Certo..come no..è dall'inizio del tragitto che non spiaccichi parola- controbatté, deciso ad avere una risposta.
-Insomma- fece lei corrugando la fronte -Non posso essere semplicemente stanca?-
Alejandro alzò un sopracciglio. Evidentemente era troppo perspicace per crederle.
-Stanca?-
-Sì! Stanca Alejandro! Non sono rimasta come te a ronfare beatamente per quasi tutto il viaggio- disse, alzando leggermente la voce rispetto a prima.
Alejandro gettò un'occhiata allo specchietto retrovisore, cercando di intravedere se l'autista avesse avuto qualche reazione a quel cambio di tono.
-Hey! Non è colpa mia se non riuscivi a dormire perché stavi ad origliare cosa stessero dicendo su di te-
-Non è vero!-
-Ah no?- le domandò retoricamente, gettandole un'occhiataccia prima di riportare la schiena contro il sedile.
Heather ritornò a guardare fuori dal finestrino.
-Comunque...grazie-
Il ragazzo sgranò gli occhi, senza voltarsi.
-E di che?-
-Beh..per avermi difesa prima- continuò lei girandosi alla sua destra, verso di lui.
-Non ho capito se sei arrabbiata o cosa-
Heather lo squadrò.
-Allora...ti ho pure ringraziato..che vuoi di più?-
-E questo sarebbe il tuo modo di ringraziarmi?- le domandò, a pochi centimetri dal suo viso.
La ragazza alzò le spalle e tornò a guardare alla sua sinistra.


Un bacio sulla guancia la fece sussultare.
-Hey..siamo arrivati-
Heather aprì gli occhi e si ritrovò davanti il latino. Sul suo volto un sorriso smagliante. Stava per ribattergli, furiosa di come si fosse permesso di avvicinarsele così, nel sonno, ma lui riprese nuovamente la parola.
-E non dire che ora sei stanca..non puoi riusare questa scusa-
-Ma da quant'è che sto dormendo?- gli domandò, sbattendo le palpebre per abituarsi alla luce del giorno.
Alejandro aveva già aperto la portiera ed era sceso dal taxi. Un secondo dopo fu dall'altro lato per aprirla anche a lei. Heather sbuffò. Non voleva che lui ostentasse così la sua galanteria, la faceva apparire una persona insensibile che doveva costantemente ringraziarlo. Il ragazzo le sorrise, mentre lei gli gettò un'occhiataccia, prima di dirigersi verso casa sua.
-Ricordati di pagare l'autista, Burromuerto- disse senza voltarsi.
-Già fatto- rispose mentre prendeva uno zaino dal portabagagli.
Heather fece appena in tempo a suonare il campanello che la porta si aprì così di scatto che la fece sussultare. Erin si presentò sulla soglia mostrando un sorriso a trentadue denti.
-Heather!- esclamò, gli occhi che le brillavano.
-E dai..non sono rimasta via per settimane Erin..fammi entrare in casa mia piuttosto- disse, guardandola con sufficienza.
Erin si scostò per lasciarla entrare, scuotendo leggermente la testa. Ormai si era arresa al comportamento della sua coinquilina. Chi poteva conoscerla meglio di lei? Eppure era rimasta sconvolta dall'atteggiamento che aveva avuto nell'ultimo episodio del reality. Ma soprattutto, da quand'è che Heather era insieme ad Alejandro? Ritornò alla realtà quando vide avanzare verso di lei il ragazzo che virtualmente le aveva rapito il cuore. Sgranò gli occhi.
-Alejandro!- esclamò gioiosa, come se lo avesse sempre conosciuto.
Il ragazzo si trovò davanti a lei e le regalò uno di quei sorrisi che la fece subito sciogliere prima di cominciare a fargli domande.
-Tu devi essere Erin- disse, porgendole la mano.
La ragazza rimase estasiata, non trovando le parole, quindi rispose annuendo, ricambiando la stretta di mano e ostentando uno dei suoi migliori sorrisi. Alejandro rimase fisso a guardarla.
-Oh..certo certo..scusa- disse scostandosi -Prego..entra- lo invitò con una mano -Cavoli..sei ancora più bello dal vivo-
Alejandro le sorrise di nuovo, rimanendo in silenzio.
-Comunque voi due dovete raccontarmi tutto ora- fece chiudendo la porta.
Alejandro si voltò verso di lei, con l'aria interrogativa.
-Sì..figurati- fece eco Heather dalla cucina.
Erin sorrise.
-Spiegate anche a me cosa dovrei spiegare?- domandò il ragazzo ad Erin.
-Da quand'è che vi frequentate voi due?- domandò lei, alzando un sopracciglio.
-Ecco che comincia..- sbuffò Heather.
-Beh..- cominciò Alejandro.
-E tu che avevi detto di non volere il suo numero- sentenziò verso Heather, intenta a cercare qualcosa in cucina -Pensa ora se non te lo avessi dato-
-Ah...quindi è stata lei a darti il mio numero..-
Heather si materializzò sulla porta della cucina.
-E io che pensavo ti fossi data così tanta pena per cercarlo mi amor- le sorrise beffardo.
La ragazza lanciò una stilettata verso i due, senza trovare le parole per controbattere.
-Io le dicevo sempre che voi due eravate fatti l'uno per l'altro- gli disse Erin, come se lei e Alejandro fossero ormai diventati amiconi -Ma lei negava sempre-
Alejandro rise, voltando lo sguardo verso Heather.
-Ho visto COME ha negato-
L'asiatica divenne tutta rossa in viso. Forse era per la rabbia, forse per la vergogna nel vedere messi in mostra quei sentimenti per i quali lei stessa provava emozioni contrastanti.
-Non capisco cosa ci sia da ridere-
Alejandro fece finta di non averla sentita.
-Quindi se ci siamo messi insieme è soprattutto merito tuo?- concluse il latino sorridendo, rivolto verso Erin.
-Modestamente..- rispose la ragazza, sentendosi un po' troppo al centro dell'attenzione.
-Scusa..da quand'è che avresti deciso che noi due siamo ufficialmente una coppia?-
-Eddai Heather..basta scuse..così ti rendi ridicola- protestò Erin -Non mi sembra che in tv ultimamente tu abbia dato prova del tuo odio immenso verso Alejandro-
Heather si sentì colpita e affondata. Di nuovo. Già, in realtà lei stessa aveva affermato di stare assieme al latino e comunque avesse ribadito che non lo sopportava non poteva negare l'evidenza dei fatti che erano successi. Ma si sentiva offesa nel profondo. Da quando gli altri la consideravano ridicola? Fredda e senza cuore ok, antipatica ci stava, egoista non poteva negarlo, ma ridicola? Per di più detto da persone che riteneva alquanto inferiori alla sua intelligenza.
-Cos'è che sarei io?- fece avvicinandosi ai due, decisa a far valere i propri diritti -Ridicola?-
-Su su Heather non arrabbiarti con me ora...innamorarsi cambia le persone-
La mora restò a bocca aperta. Nervosa più che mai.
-E giuro che non capisco perché ti ostini a comportarti così-
-Scusa?- la fulminò -Così come?-
Alejandro assisteva allo scambio di battute tra le due, non sapendo chi guardare. Erin sospirò, rendendo Heather ancora più nervosa.
-Erin devi scusarla- s'intromise il ragazzo poggiando le mani sulle spalle dell'asiatica -Ha avuto un battibecco solo prima..è stata una lunga giornata-
Heather alzò lo sguardo verso di lui. Non riusciva a capire perché ma sembrava di rivedere nel suo volto la stessa espressione di prima, quando l'aveva intimata a fermarsi prima di poter torcere un singolo capello a Gwen. Eppure con una sola occhiata era riuscita a calmarla. Probabilmente era vero. Troppi fatti in una sola giornata, troppe emozioni contrastanti e subire un interrogatorio dalla sua coinquilina era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso.
Erin rimase sorpresa di come Heather non avesse controbattuto a ciò che aveva appena detto il ragazzo, ma decise di non istigarla. Dopotutto, ognuno arrivava alle conclusioni con i giusti tempi. Se Heather non aveva capito fino in fondo i suoi sentimenti non poteva sforzarla così. La faceva penare e arrabbiare con i suoi modi di fare, ma doveva ammettere che le voleva bene.
-Che ne dici di andartene a letto..e questa volta dormire come si deve?- propose a Heather, con atteggiamento protettivo.
La bionda stava già elaborando quello che aveva appena detto. Si chiedeva se quella frase sottointendesse che loro a letto avessero già fatto qualcos'altro.
Heather respirò a fondo.
-Ok- fece socchiudendo leggermente le palpebre, come se gli stesse gettando una sfida. Eppure doveva ammettere che probabilmente quella di andare a letto ed estraniare dalla sua mente almeno per un po' tutti quei pensieri che affollavano il suo cervello non era una poi così brutta idea. Non aggiunse altro e si diresse verso le scale che la portavano al piano superiore. Poteva scommettere che Alejandro l'avrebbe subito seguita, conoscendolo. Invece rimase vicino alla sua coinquilina, a guardarla. Non riusciva a capire perché ma sentiva dentro di sé un pizzico di gelosia. Che preferisse stare con Erin invece che stuzzicarla ed istigarla? Scosse leggermente la testa per scacciare quei riflessioni inutili.
-Non preoccuparti..ci vediamo domani chica- la rassicurò il ragazzo, come se avesse letto nei suoi pensieri.
Heather alzò gli occhi al cielo.
-Ciao Alejandro- lo salutò con una nota di sarcasmo e sufficienza nella sua voce, prima di scomparire al piano superiore.


-Certe volte non la capisco-
La voce di Erin la raggiunse. Non era ancora entrata in camera sua e la voglia di origliare cosa stessero dicendo era troppa. Quindi decise di nascondersi dietro il muro, adiacente alla rampa di scale.
-Heather è fatta così- rise Alejandro.
Che cosa ci trovi da ridere quel cretino non riesco proprio a capirlo.
-Sì lo so...insomma...è da qualche anno che vivo insieme a lei e posso dire di conoscerla meglio di chiunque altro...però ancora non capisco come realmente funzioni la sua mente-
Almeno non è bacata come la tua.
-A volte penso le piaccia farsi del male-
Ma che cavolo gli stai raccontando?
-Nel senso...anche se sa di essere voluta bene da quelle poche persone lei ostinatamente cerca di allontanarle e di ferirle-
-È solo paura-
Paura?
-Paura?-
Erin aveva appena dato voce alla sua domanda.
-Già...secondo me ha solo paura di poter soffrire ancora di più se crea dei legami attorno a sé..-
-Ma è una cretinata-
Ma sarai tu cretina!
Heather scosse la testa per cercare di restare calma e non intromettersi nuovamente. Questa volta sapeva che l'avrebbe presa a sberle.
-Beh...non per lei..forse ha avuto qualche brutta esperienza in passato-
Heather si lasciò cadere contro il muro, le ginocchia al petto, chiuse gli occhi.
Stupido psico-psicologo di un Burromuerto!
Purtroppo per lei, non era del tutto falso quello che era appena uscito dalla bocca del ragazzo.
-Ah...ma dimmi Alejandro...capisco che voi due avete i caratteri molto simili...ma come fai a sopportare il modo in cui ti tratta?-
Heather sgranò gli occhi.
No. Non può averglielo chiesto.
-Per lo stesso motivo per il quale la sopporti tu da anni...perché le voglio bene-
-Immaginavo...volevo solo sentirmelo dire-
Heather chiuse di nuovo gli occhi.
Perchè? Perché devi sempre cavartela così perfettamente stupido di un Alejandro.....





Angolo autrice

Lo so..lo so..magari per chi sta seguendo la storia ci ho messo troppo tempo ad aggiornare...però oltre al fattore tempo c'era anche una mia indecisione su questo capitolo. Ammetto che non è il migliore che io abbia scritto, anche perché inizialmente l'avevo immaginato con tutt'altro scambio di battute. Quando poi però mi sono seduta davanti al computer per buttarlo giù l'ho strutturato diversamente, sebbene non si discosti poi così molto dall'originale. Spero sia comunque leggibile...e spero di fare qualcosa di migliore con il prossimo..o meglio..l'ultimo capitolo. In teoria la prossima settimana avrò più tempo..quindi probabilmente non lo pubblicherò con molto ritardo. Ho già in mente che scene affrontare..è tradurle in scrittura che richiede tempo perché devo ancora decidere come collegarle.
Detto questo..grazie per aver letto e grazie se recensirete...
Alla prossima e ultima "puntata" ;)
Aanya

 

 
   
 
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