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Autore: Sky_Grace    11/05/2014    2 recensioni
Un compleanno molto particolare aspetta Chocola e un regalo ancora più particolare impegna la giornata di Vanilla e dei gemelli. Sarà un successo clamoroso o un super disastro? Scopritelo leggendo questa storia...
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chocola Meilleure, Houx, Pierre Tempête de Neige, Saule, Vanilla Mieux
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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C'È UNA CANZONE PER TE...



-Do, Re, Do, Do, Mi-
-Che state facendo?- c'era una punta di stupore nell'esclamazione di Vanilla Mieux quando trovò i due gemelli Houx e Saule intenti a lavorare con un bizzarro strumento musicale simile ad un pianoforte. 
-Componiamo una canzone- le rispose Saule, mentre il fratello gorgheggiava con vocalizzi alquanto stonati.
-Una canzone? Da quando vi dedicate alla musica?- la ragazzina si avvicinò ai due, sempre più curiosa. Premette un tasto dello strumento e una nota argentina si liberò nell'aria.
Sol.
-Che dici?- disse Houx rivolgendosi al fratello ed ignorando bellamente Vanilla -Non credi che ci stia proprio bene? Do re do do mi sol-
-No- sbottò Saule -Io avrei inserito un bel fa, anzi un fa diesis che avrebbe reso l'armonia più...- impiegò qualche secondo a scegliere la parola -armoniosa-.
-Si può sapere di cosa state discutendo?- la curiosità di Vanilla si era tramutata in irritazione -parlate di note musicali e avete portato da Extramondo questo strano strumento quando non vi siete mai interessati alla musica in tutti questi mesi trascorsi sulla terra! Che succede?-
-Che giorno è oggi Vanilla?-
-È il 13 agosto, ovvero...-
-Il compleanno della nostra Chocola- le rispose Houx.
-Volevamo farle un regalo molto particolare- aggiunse Saule.
-Unico-
-Speciale-
-Irripetibile-
-Volevamo regalarle una canzone!- conclusero in coro.
-Una canzone?- Vanilla si trovò seriamente a domandarsi se fosse successo qualcosa ai suoi amici. 
-Si- fu la risposta di Houx -Ci sembrava un modo originale per esprimere i nostri sentimenti nei confronti di Chocola-.
-Vuoi unirti al gruppo dei parolieri?- le propose Saule.
Vanilla valutò la proposta dei gemelli. In effetti, alla fine, non era poi così assurdo comporre una canzone sull'affetto o, nel caso dei due fratelli l'amore, che provavano nei confronti della festeggiata. -Va bene- disse loro -a patto che possa avere il mio assolo-.
-Si, signora!- 

Chocola Meilleur si aggirava inquieta per le assolate vie deserte della città, chiedendosi perché i suoi amici non le avessero proposto qualcosa di speciale. In fondo era il giorno del suo compleanno... e accadeva solo una volta ogni anno! 
Si aspettava di vedere Houx e Saule decisamente entusiasti e aveva paura dei loro stravaganti festeggiamenti. Invece i due si erano limitati ai soli auguri, e anche Vanilla, più di dirle "buon compleanno Chocola", non aveva fatto. 
La ragazzina, perciò, cercava di prepararsi per affrontare il compleanno più noioso della sua vita. Sembrava che i suoi amici si fossero completamente dimenticati di lei...
Anche le sue compagne di classe non potevano aiutarla perché molte erano partite per le vacanze e, per questo non potevano essere con lei per festeggiarla.
"Brutto affare compiere gli anni il 13 di agosto" pensò, avanzando tra i vari negozi dalle serrande abbassate con il cartello "Chiusi per ferie" in bella vista. 
La ragazzina continuò la sua passeggiata, desiderando di tornare a casa il prima possibile, finché non si imbatté in qualcuno che conosceva molto bene...
-Pierre!- esclamò stupita. -Cosa ci fai in giro?- Chocola era convinta che lui avesse una casa al mare o qualcosa di simile, e che passasse le sue giornate divertendosi con le numerose ragazze che lo corteggiavano. Invece era lì, nella città calda e deserta, che passeggiava esattamente come lei.
Chocola si bloccò: in effetti Pierre aveva ragione. -Non... Era solo una domanda- balbettò, sperando di non arrossire di fronte a lui. -E poi- aggiunse con più sicurezza -oggi è il mio compleanno-
-Non lo sapevo. Auguri allora!-
-Grazie-
Ricevere gli auguri da Pierre fece molto piacere a Chocola, ma niente la rese felice come la successiva proposta: -Ti va di venire a casa mia?- 
-Certo- non c'era bisogno di chiederlo: la ragazzina afferrò la palla al balzo, mentre quello che sembrava essere il più noioso compleanno della sua vita andava incontro ad una svolta tanto improvvisa quanto gradita.

-Chocola, con l'accento sulla A!-
La composizione della canzone non andava come i gemelli avevano previsto, anzi assomigliava sempre più ad un disastro assoluto. Non si mettevano d'accordo per le rime e i versi che piacevano ad uno non convincevano l'altro. Inoltre Vanilla non comprendeva il senso a tratti romantico che stava assumendo canzone, ma non c'era alcun verso di convincere i gemelli a fare diversamente.
-Credo che a Chocola piacerebbe anche un semplice "tanti auguri a te" cantato con il cuore...- aveva provato a dire, prima di incontrare lo sguardo furioso dei due fratelli. 
-Non credo. Una canzone nostra, originale, scritta solo per lei le piacerà moltissimo!-
-Se non vuoi più partecipare al regalo basta solo dirlo- le consigliò Saule.
-Non vi preoccupate- dopo tutta la fatica che avevano fatto per rendersi conto che Chocola rimava con ogni parola che terminava con la a accentata non si sarebbe certo tolta dai giochi. -Blanca- chiamò il suo famiglio -Ci vieni a dare una mano?-
-Cosa dovete fare?- rispose lei, avvicinandosi alla sua padroncina. 
-Una canzone per Chocola-
La topolina storse il naso. -Non contate su di me- esclamò -io per quella non scrivo neanche mezzo verso!-
-Ma Blanca...- mugugnò Vanilla. 
-Mi dispiace Vanilla ma ce la faccio. E poi...- aggiunse -mi chiama topastra!-
-Fa solo bene- fu il commento di Houx, seguito da una risata del fratello. 
Il famiglio, sdegnato, se ne andò e Vanilla sbuffò un'altra volta. Neanche Blanca era riuscita a salvarla dal delirio creativo di quei due.
"Chocola, ma quando torni a casa?" 

Il gatto di Pierre si strusciò sulle gambe di Chocola non appena la vide. 
-Buona- l'ammonì lui, mentre la ragazzina avanzava un poco timorosa. La villa di Pierre era enorme, ma l'atmosfera che vi regnava non era affatto idilliaca, quanto molto inquietante. Né Houx né Saule sarebbero stati contenti di saperla da sola con Pierre a casa sua, ma Chocola non poteva non rifiutare l'invito del ragazzo, specie dopo che i suoi amici le avevano a malapena fatto gli auguri.
-Ho due pasticcini di sopra, se ti va?- le propose il ragazzo, non appena avevano messo piede nel soggiorno. -Così potremo festeggiare insieme-
Chocola annuì mentre Pierre spariva lungo le ricurve scale a chioccola che portavano al piano di sopra. La ragazzina si guardò in giro: il salotto era arredato con uno stile ottocentesco europeo, con le pareti ricoperte da quadri e il pavimento da pesanti tappeti. Si sedette su un soffice divano di pelle blu e aspettò fino a quando Pierre non tornò giù con in mano un vassoio ricolmo di ogni prelibatezza. Pasticcini, sfogliatine, dolcetti di ogni sorta: non mancava proprio nulla.
-E quelli sarebbero due pasticcini?- ironizzò lei. 
-Per una ragazza di nome Chocola, questo ed altro-  
Rimasero insieme su quel divano per diverso tempo, mangiando cioccolatini e parlando del più e del meno. "Che strano" pensò Chocola "oggi mi sembra che Pierre sia più cordiale del solito... Chissà che il caldo d'agosto non sciolga il suo cuore?" 
Il ragazzo mangiò il suo terzo pasticcino, Chocola nel frattempo ne aveva divorati dieci, poi, d'un tratto, si illuminò. -Mi sono ricordato di una importante- le disse -aspettami qui-
-Ma dove vai?-
-È una sorpresa!- 

-Robin-
-No, no e poi no. Non ho tempo. Sono impegnato. Voi vi siete messi in questa situazione e voi la risolvete- 
L'intuizione era stata di Vanilla: se vivevano con una famosa rockstar in casa, perché non potevano chiedere aiuto a lei? Houx e Saule ci avevano pensato pochi secondi, poi si erano rimproverati di non averci pensato prima loro. 
Ma, al contrario di quanto pensava Vanilla, Robin si era categoricamente rifiutato di aiutarli. "Non ho tempo" aveva borbottato, insieme ad un'altra mezza dozzina di scuse. 
-Quanto vuoi che sia difficile scrivere una canzoncina per Chocola!- 
-Canzoncina!- fu la risposta dei gemelli. -È il regalo per il suo compleanno- avevano poi aggiunto, seccati -è importante e ci impegneremo al massimo affinché venga un capolavoro!-
-Bene. Allora impegnatevi e lasciatemi in pace!- 
Vanilla scosse il capo: sembrava impossibile uscire da quella situazione, e l'aiuto di Robin le avrebbe veramente fatto comodo. Ma quando lo stregone ci si metteva, dimostrava veramente i seimila anni che si diceva che avesse. Neanche tutte le maschere di bellezza che usava erano riuscite a nascondere il suo essere scorbutico, che lo rendeva simile ai nonni della terra... E se glielo avesse detto? Lui certamente avrebbe replicato che era ancora giovanissimo e quelle sul suo conto altro non erano che fandonie, e per dimostrarglielo li avrebbe aiutati...
Vanilla gioì: quel giorno era in vena di geniali intuizioni.
-Ragazzi lasciate perdere- disse ai gemelli con voce volutamente rassegnata -il nostro Robin ha cose più importanti da fare, dopotutto con i suoi seimila anni un po' di riposo glielo dobbiamo lasciare-.
Lo stregone rimase pietrificato: Vanilla poteva essere una ragazzina dolce e tranquilla, ma quando voleva una cosa mostrava anche lei il suo carattere.  
-No. Io sono giovanissimo- sottolineò con la voce questa parola, facendola risultare in maniera alquanto evidente -e se volete un aiuto ve lo darò- si astenne dall'aggiungere "con piacere", ma questo a Vanilla non importava. 
-Grazie Robin- dissero in coro tutti e tre. Vanilla in quel momento si sentì veramente orgogliosa di se stessa. 

Le note del violino di Pierre si librarono nell'aria, riempendo il silenzio con il loro suono limpido. Chocola batté le mani estasiata. 
-Non sapevo che tu suonassi il violino- gli disse sorpresa. C'era qualcosa che quel ragazzo non sapesse fare?
-È un passatempo che coltivo solo da qualche tempo- replicò lui con un tono disinteressato -la musica è un hobby che dicono faccia molto bene alla mente-.
-Il brano che hai suonato era veramente bello- continuò la ragazzina.
-L'ho dedicato a te. Si intitola "Salut d'Amour", è stato scritto da un compositore inglese di nome Elgar nel XX secolo- Pierre cominciò a raccontarle per filo e per segno la vita di questo artista, che era stata caratterizzata da una grande storia d'amore con una ragazza più ricca di lui alla quale aveva dedicato la canzone che aveva eseguito per lei. Ma a Chocola questo non importava. Lei era concentrata su quel titolo eloquente. 
"Salut d'Amour": non ci voleva una cima in francese per capirne il significato.
Il suo cuore si illuminò di una forte luce rosa. 

-Ce l'abbiamo fatta!- 
Saule e Houx batterono le mani, felici, e anche Robin pareva soddisfatto del risultato. Vanilla sorrise: alla fine i gemelli non avevano avuto una cattiva idea. La canzone era venuta molto bene e, cosa più importante, sarebbe piaciuta a Chocola. 
-Ora- disse Robin -manca solo la festeggiata!- 
Cosa?!
I tre si guardarono negli occhi. Vanilla volse lo sguardo all'orologio, segnava le sei meno dieci. -Dove si sarà cacciata?- commentò Houx con un pizzico di irritazione nella voce
-È il suo compleanno e lei nemmeno si fa vedere!- aggiunse Saule.
-Ragazzi- replicò Vanilla -in effetti oggi eravamo talmente presi dal regalo che non ci siamo minimamente occupati di lei. Pensiamoci: le abbiamo solo fatto gli auguri, e poi voi l'avete praticamente cacciata di casa...-
I due gemelli si guardarono negli occhi e ammutolirono: la ragazzina aveva ragione. Avevano trascurato Chocola nel suo giorno dell'anno.
-Cosa possiamo fare?-
-Beh- Vanilla ebbe un'altra delle sue idee e sorrise tra sé e sé. Quella era proprio una giornata prolifica. -Chocola oggi dovrà pur tornare a casa... No?-
Gli altri afferrarono al volo le sue intenzioni. 

Chocola afferrò il suo cuore che brillava di rosa. Pierre le rivolse un'occhiata vacua.
"Non posso permettermi che il mio cuore si illumini di nuovo. Se a una strega portano via il cuore..." Rabbrividì pensando alle conseguenze. 
Si alzò di scatto e sentì su di sé i gelidi occhi di Pierre.
-Devo andare- disse, per poi dirigersi subito verso il corridoio.
-Non ti trattieni ancora un po'?- replicò il ragazzo con voce melliflua.
Chocola arrossì. -Beh... Veramente ho un  impegno urgentissimo, sono già...- fissò il tetro orologio a cucù del salotto di Pierre -sono  già le sei, e io sono in ritardissimo! Sarà per un'altra volta!- 
-Lascia almeno che ti accompagni all'ingresso-
Chocola acconsentì e Pierre la portò fino alla porta. Camminava lentamente come se volesse godere di quegli ultimi attimi in sua compagnia: Chocola ormai era paonazza.
-Bene- lo salutò imbarazzata -ora devo andare!-  
Lo abbracciò amichevolmente e poi sgusciò a tutta velocità verso la strada. Pierre rimase sulla soglia, ritto come una statua, a fissarla per un po'. 
Sorrideva.

Dling dlong!
-Non siamo ancora pronti!- strillò Saule, reggendo un enorme striscione con scritto "Auguri Chocola!!!". -Vanilla, vai a vedere chi è- ordinò Robin -magari è in venditore porta a porta.
La ragazzina si diresse verso il citofono dell'abitazione,
-Chi è?-
-Vanilla aprimi. Sono tornata e ho dimenticato le chiavi a casa!- 
-Aspetta un attimo Chocola- la ragazzina iniziò a gesticolare. -Sbrigatevi- sillabò, indirizzandosi ai gemelli. Houx aveva appena finito di sistemare tre vassoi ricolmi di salatini e di pasticcini sul tavolo, mentre Saule aveva finalmente avuto la meglio dello striscione. 
-Siete pronti?- domandò.
-Ora sì- risposero in coro i gemelli. 
 -Chocola, scusa il contrattempo, ma Blanca aveva combinato un pasticcio e i gemelli avevano appena finito di pulire, il corridoio quindi era tutto bagnato e...-
-Tranquilla Vanilla- la rassicurò.
-Ti ho aperto-
-Sto arrivando...-
-Sta arrivando- riferì Vanilla -tutti ai posti di combattimento!- 
Houx e Saule si nascosero sotto il tavolo, Robin spense le luci, Blanca all'inizio si ritirò nella sua camera dicendo che non voleva festeggiare quella mocciosa, ma alla fine decise di restare. "Per la torte" si giustificò, tra le risatine dei gemelli.
Vanilla invece si ritirò in cucina, accendendo le candeline che facevano bella mostra su una torta a tre strati... ovviamente al cioccolato! 
-Siete pronti?- disse.
-Si- risposero in coro.
E la porta si aprì...

"Tanti auguri Chocola"
La ragazzina rimase immobile sulla soglia. Stava quasi per commuoversi...
"Allora non si sono dimenticati" pensò con il sorriso sulle labbra, e si maledisse per aver pensato male dei suoi amici. Saule le si avvicinò e le porse una trombetta, di quelle che, di solito, si usano nelle feste. 
"È un giorno speciale, da non dimenticare,
Tutti pronti siamo per festeggiare!
Una ragazza carina, allegra, si sa
È per noi la nostra amica Chocola"
Lei batté le mani. Nonostante l'esibizione di Saule fosse disastrosa la canzone era bella e, soprattutto era stata scritta con il cuore.anche Houx saltò fuori da sotto il tavolo, urlando come un ossesso:
""È un giorno speciale, da non dimenticare,
Le candeline bisogna solo soffiare!
La festeggiata presto arriverà,
Oh, eccola, già qua? Auguri Chocola!"
Anche lui era stonato come il fratello, ma questo a Chocola non importava. Houx le si avvicinò, le diede un bacio su una guancia, e le disse:
-Auguri!-
-Grazie!-
Le luci si riaccesero di colpo. Robin apparve accanto alla parete nella sua solita tenuta da rockstar. In mano aveva un microfono:
"È un giorno speciale, da non dimenticare,
La torta è da mangiare e i regali da scartare! 
Una ragazza speciale è nata quattordici anni fa,
Facciamo tutti un applauso per Chocola!"
-Bravo Robin!- urlarono entusiasti i gemelli.
-È stata una loro idea- replicò lui di fronte all'espressione stupita della ragazza, prima di spegnere un'altra volta le luci. Dal buio emerse una luce dorata.
"È un giorno speciale, io non lo voglio dimenticare,
C'è una ragazza particolare da festeggiare!
É Chocola, la persona più bella che ci sia,
Tanti auguri, amica mia!" 
Chocola questa volta fece davvero fatica a trattenere le lacrime, guardando Vanilla che reggeva una sontuosa torta sulla quale facevano bella mostra di sé quindici candeline accese. La ragazza appoggiò la torta sul tavolo, poi fece un cenno a Robin.
-Ragazzi mettetevi tutti in posa per una foto!- 
Chocola e i suoi amici si sistemarono dietro il tavolo, accompagnati da Blanca e da Duke, il famiglio della festeggiata. -È stata una tua idea?- domandò. 
-La colpa è dei gemelli... Volevano farti un regalo molto speciale-
Houx e Saule le sorrisero.
-Ragazzi... Voi siete il mio regalo, e siete veramente degli amici fantastici. Vi adoro!- 
-La foto- sbottò Robin interrompendoli. 
Stettero in posa finché un flash non li abbagliò.
E Chocola, finalmente, con un soffio, spense tutte le candeline...
  
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