when I look to the shape of my heart
 

 
 
Stefan non la tocca mai, neanche per sbaglio e Caroline pensa che sarebbe meglio morire che vivere in quella vergogna, che sarebbe meglio sparire che continuare a non essere abbastanza intelligente, abbastanza bella, abbastanza perfetta, abbastanza Elena.
 
 
 
Ogni volta che Damon la sfiora, anche solo con la punta delle dita, anche solo per vedere una smorfia piegare le labbra di Elena e di suo fratello, Caroline non può fare a meno di rabbrividire e sentire il desiderio di correre a nascondersi nell’armadio, come faceva quando aveva sei anni e fuori c’era un temporale e i suoi genitori discutevano in salotto.
Non importa quante volte Damon le sussurri: non hai paura, è quello che vuoi, ti piace, accarezzandole i capelli e guardandola con le pupille dilatate, quel brivido è sempre lì a scuoterla.
 
 
 
Quando bacia Matt, lo sente tremare contro le sue labbra. Le piace pensare che sia per il desiderio, perché vuole solo lei e baciarla non gli basta.
Non posso farlo, Caroline, le sussurra, infine, con un’espressione contrita. Caroline si chiede come avesse fatto a non capire, a non riconoscere la paura.
 
 
 
Si ripromette di non avere più paura, perché è un vampiro, e di non incutere più terrore, perché non è un mostro.
È facile baciare Tyler, quando lo vede accartocciarsi a terra davanti ai suoi piedi (ed è anche la cosa giusta da fare e Caroline Forbes fa sempre la cosa giusta), finché improvvisamente non lo è più. Finché gli Originali arrivano a Mystic Falls e niente è più facile.
La prima cosa che le manca, quando Tyler diventa un ibrido e la morde e se ne va e smette di pensare a lei, per pensare a Klaus, è la semplicità con cui la stringeva e lasciava che lei si rannicchiasse al suo fianco, in certe sere.
 
 
 
Lasciars- toccare, Klaus – perché nessun rifiuto potrà mai cambiare  il fatto che è lei a baciarlo per prima, a far correre le dita tra i suoi capelli, lungo il suo collo – è spaventosamente naturale e Caroline si ripromette che non succederà  mai più perché lei è un vampiro e non un mostro come lui.
L’oscurità non ha alcun fascino, era solo uno sfizio, ora è libera, si ripete, mentre traccia a memoria il contorno del disegno che ha distrutto.






Note:
- Perché sono qui? Io dovrei star studiando. *PIANGE*
- Il titolo è un verso della canzone: "Shape of my heart" dei Noah and The Whale. 
- Storia vagamente inspirata ad una one-shot che lessi mesi fa su AO3 e che aveva una struttura simile.
- NO-BETA perché sono stupida ergo segnalatemi qualsiasi svista/errore/strafalcione.
- Giuro che un giorno imparerò a scrivere anche su altri personaggi di TVD (AHAHAHAHA) (SURE).