Eccomi, di nuovo nato. Di nuovo, perché io già fui creato.
Era tanto tempo che non ti vedevo, sei diventata una donna, sei diventata una regina. Guarda come controlli il ghiaccio che ti circonda, come se ne fossi padrona, sovrana. Ma vale lo stesso per il ghiaccio che ti gelò il cuore, Elsa?
Io ti conosco, bambina mia. Sei stata tu a crearmi, quella sera, per veder sorridere tua sorella.
Dov’è, adesso, Anna, la piccola Anna? Perché non è con te?
Fu un incidente, Elsa, bambina mia. Non fu colpa tua.
Ti ricordi il ghiaccio, Elsa, quel ghiaccio che subito riempì la stanza? Quel ghiaccio non era niente in confronto a quello che, in un momento, era nato nel tuo cuore.
Il ghiaccio della paura.
Guarda, Elsa, bambina mia, tutto ciò che ora ti circonda è stato generato da quella paura.
Ma io no, io fui generato dal tuo amore. Ed è per questo che il mio nome è Olaf.
Olaf, che se letto al contrario sembra quasi falò, quei falò di fine estate, sulla spiaggia, con il mare a cullarci.
Sai, nonostante io sia un pupazzo di neve, sogno il sole dell’estate. Sai perché, Elsa, bambina mia? Perché sei stata tu a crearmi.
Io lo so, tu credi che il tuo posto sia qui, su questa montagna innevata. Da sola. Ma non è così, piccola mia.
Ho visto la tua espressione, così sicura, così regale. Come se volessi convincere qualcuno che, nonostante tutto, tu sia felice così. Ma tu felice non lo sei, Elsa, ragazza mia.
Abbassa quella maschera, alzata per ingannare prima te stessa e poi gli altri. Anche tu, come me, desideri il sole estivo, il suo calore. Il calore che provi quando stringi tra le braccia una persona cara. Tua sorella Anna, per esempio.
Quanto aneli un suo abbraccio, Elsa, ragazza mia? Quante volte avresti voluto giocare con lei, vedere il suo sorriso contagioso? Quante volte avresti voluto trovare conforto tra le sue braccia? Basta scappare, Elsa, ragazza mia.
Hai già sofferto abbastanza, avete già sofferto abbastanza. Il vostro futuro è insieme, perché solo stando insieme potrete salvarvi.
E io farò di tutto perché ciò avvenga.
Io sono Olaf, il pupazzo di neve più allegro di questo mondo. E sogno l’estate, perché sono il custode dell’amore che vi ha sempre unite.